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Un incidente, un sassolino, un atto teppistico possono causare rotture al parabrezza. Prima di intervenire con la sostituzione del parabrezza (se necessario) è bene informarci se il cristallo di cui abbiamo bisogno è del tipo che va incollato. Poi (sempre se necessario) ci procuriamo il sigillante adatto. Non tutte le auto lo richiedono: basta guardare sotto la guarnizione vecchia per vedere se c’è o non c’è il sigillante. In ogni caso, lo potremo mettere in seguito.
Per procedere alla sostituzione del parabrezza asportiamo i tergicristalli e recuperiamo la vecchia guarnizione del vetro, se è in buono stato. Il lavoro comporta l’aiuto di due persone che devono posizionare il vetro, mentre collochiamo la guarnizione.
Un cristallo tecnologico
Il parabrezza dell’auto è costituito da un cristallo, temprato o stratificato con un asse di simmetria verticale e può essere di varia forma e sviluppo. Può essere costituito da un’unica lastra a tempra differenziata, oppure da uno stratificato di due lastre con un intercalare plastico. Oltre al compito primario di proteggere i passeggeri dall’aria e dall’acqua, può essere anche supporto per accessori diversi, come la fascia sfumata che funge da parasole, il circuito antenna radio, il circuito riscaldante e il retrovisore.
I moderni parabrezza integrati contribuiscono alla rigidità del veicolo, ma l’innovazione dei parabrezza è finalizzata alla necessità di evitare lesioni dovute ai frammenti di vetro taglienti. Quelli attuali non si frantumano, ma tendono a rimanere un unico pezzo, a meno che non vengano trapassati da parte a parte. I parabrezza, insieme al tetto dell’auto, garantiscono protezione in caso di ribaltamento del veicolo. Da alcuni anni nuove resine consentono a operatori specializzati di riparare scheggiature del parabrezza in pochi minuti, se non più grandi di una moneta da un euro.
Cosa serve per la sostituzione del parabrezza
- Parabrezza nuovo
- Guarnizione
- Cordicella
- Spray al silicone
- Ventose