Una struttura semplice e funzionale, un mobile sottolavabo completa lo spazio di pertinenza del lavabo sospeso, nascondendo il sifone e offrendo un ripiano d’appoggio, uno spazio a giorno capiente per vari contenitori e il portasalviette
Trovare un mobile sottolavabo che si adatti alla perfezione alle proporzioni del bacino, agli spazi disponibili e allo stile del bagno non è detto che sia così semplice: si finisce per cedere a compromessi estetici o di capienza. Costruire un mobile sottolavabo essenziale nella struttura, ma funzionale sotto il profilo pratico, ci permette di utilizzare il volume a disposizione nel modo più consono: larghezza e profondità si adattano per non invadere lo spazio oltre il necessario, la semplicità della struttura non interferisce con altri eventuali complementi, possiamo decidere l’altezza precisa per nascondere al meglio il sifone, che non è occultato da una colonna. La soluzione viene proposta a giorno, ma il sistema utilizzato per montare su un lato dello scaffale un portasalviette può essere sfruttato per chiudere fianchi e frontale con tendine, così da non lasciare a vista il contenuto e ottenere un aspetto più accattivante.
Materiali per la costruzione del mobile sottolavabo
Mobile sottolavabo – Lo scasso per includere il sifone
- Individuiamo la posizione e l’ingombro del sifone in base alla posizione del lavabo: teoricamente dovrebbe corrispondere al centro, ma il mobile potrebbe anche essere pensato per far rimanere il lavabo decentrato, qualora si trovasse vicino a un angolo. Verifichiamone anche l’ingombro in profondità e disegniamo una sagoma armonica a nostro piacimento per ottenere lo scasso in cui includere il sifone.
- Appoggiamo il pannello su un rialzo sufficiente a consentire lo scorrimento della lama del seghetto alternativo e tagliamo seguendo la tracciatura. Levighiamo per bene i bordi in modo che non presentino scheggiature e stondiamo leggermente gli spigoli della sagoma.
La costruzione del mobile sottolavabo
- A un’estremità dei travetti realizziamo gli appoggi per il piano superiore: l’altezza dev’essere pari allo spessore del pannello, la larghezza dev’essere metà spessore del travetto. Con la sega a nastro il lavoro riesce veloce e preciso.
- A una decina di centimetri dall’estremità opposta, sullo stesso lato del travetto, prepariamo uno scasso a U che abbia le stesse proporzioni del precedente, nel quale incastrare il ripiano inferiore. Eseguiamo una serie di tagli paralleli con il seghetto, poi facciamo saltare i frammenti battendo su uno scalpello affilato.
- Per proteggere anche le parti di legno che verranno nascoste con l’assemblaggio stendiamo sui pezzi ancora da unire un paio di mani di cementite, carteggiando tra una mano e l’altra.
- Componiamo il mobile e stabilizziamo gli incastri attraversandoli con una vite.
- Prima di passare alla finitura si stuccano eventuali imperfezioni del legno: anche le viti possono essere incassate sotto filo piano e stuccate, ma in questo caso verranno nascoste dall’applicazione delle tessere a mosaico.
- Verificato che l’assemblaggio non presenti difetti si possono rimuovere le viti e scomporre le parti per stendere lo smalto con maggior facilità, visto che il mobile viene dipinto in due tonalità che richiederebbero di proteggere con nastro per mascheratura i diversi elementi.
Il portasalviette
- Sul lato del mobile che più torna comodo si può installare un’asta portasalviette: per farlo utilizziamo due ganci a occhiolo filettati che avvitiamo appena sotto le viti di fissaggio dei travetti.
- I due ganci si avvitano facilmente serrando l’occhiolo tra le ganasce delle pinze, oppure facendovi passare all’interno lo stelo di un cacciavite. Verificato che si trovino in linea, al loro interno può essere sufficiente inserire un tubetto di alluminio, alle estremità del quale possiamo poi fissare due pomoli per evitare che si sfili. A smalto asciutto si realizza una decorazione con tessere a mosaico, fissate con una goccia di colla di montaggio o con pezzetti di nastro biadesivo.