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Armadio per esterno in legno | Realizzazione passo-passo

armadio per esterno

Questo armadio per esterno è realizzato su misura per lo spazio esistente; le ante sono persianate per impedire l’accumulo di umidità e la formazione di muffe

In questo articolo illustriamo la costruzione di un armadio per esterno da collocare in luogo riparato. Si tratta di un’ottima idea per avere sempre a disposizione gli attrezzi e i materiali per la cura delle piante e la pulizia delle superfici.

Sebbene per questo tipo di complementi ci sia ampia scelta nei grandi centri di arredi per la casa, non c’è la possibilità di trovare qualcosa fatto su misura.

In questo caso, per esempio, con l’autocostruzione è stato possibile scegliere liberamente tre elementi progettuali importanti; le dimensioni in larghezza dell’armadio, in modo che potesse stare sopra una piattaforma già presente.

Le dimensioni in profondità sono state calcolate in modo che potesse rimanere riparato più possibile dalle intemperie, sotto la sporgenza del tetto della casa. La realizzazione delle due antine con chiusura persianata è necessaria per impedire la formazione di condensa e umidità all’interno dell’armadio.

Se siete alla ricerca di armadi da esterno continuate a leggere e scoprite come realizzarne uno nel dettaglio.

Costruzione dell’armadio per esterno

La costruzione dell’armadio per esterno inizia realizzando la struttura portante e prosegue con il completamento delle superfici di contorno; infine si approcciano le due antine di chiusura, realizzando prima le cornici e le stecche, poi montandole fra loro.

Tutti gli elementi sono stati realizzati usando pezzi di recupero, quindi tagliando, piallando e persino unendo segmenti per ottenerne di più lunghi. 

Trattandosi di un mobile da esterno il lavoro si conclude con un trattamento di finitura; si utilizza l’impregnante in due mani, intercalate da una passata con carta vetrata medio-fine.

Il fissaggio alla parete è consigliato, anche se l’insieme risulta stabile, data l’estensione in altezza e la limitata profondità dell’armadio in legno da esterno.

Accessori

Ogni anta dell’armadio esterno richiede almeno 2 cerniere; in questo caso sono state scelte di tipo a libro, con aspetto simile alle anuba. In queste il perno, che sta nella parte sotto della cerniera, è interamente coperto dalla parte sopra, rimanendo più protetto dall’infiltrazione dell’acqua.
I blocchetti di battuta, sulla base e sulla traversa al tetto dell’armadio da esterno, sono di plastica e hanno le calamite per mantenere chiuse le due ante.
Le due manopole di apertura sono di plastica e hanno viti passanti con dado.

Legno di recupero

Le vecchie finestre ormai sostituite, sono un’ottima fonte di ottimo legno da costruzione: basta smontarle a pezzi e rilevare eventuali parti marcescenti, che vanno rimosse.
Dopo la necessaria piallatura, che consente di ottenere stecche “nuove” di uguale sezione, si provvede a preparare le stecche per fare i montanti, che devono essere più lunghi. Si tagliano le stecche con angolo molto sbieco e si fresano per fare la giunzione a lamello.
Dopo una prova in bianco, si spalma la colla vinilica e si mette il lamello in una delle sedi.
Accoppiati tutti i pezzi da unire, li si stringe per bene con i morsetti, interponendo dei pezzi di legno di scarto che impediscono di rovinare le superfici e distribuiscono nel modo corretto la forza espressa dagli strettoi.
Realizzare tenoni precisi in testa ai listelli non è mai cosa semplice, a meno che non si realizzi prima una guida autocostruita, usando tavole di legno di scarto, ma ben squadrate. Quello nella foto ha anche un morsetto che permette di immobilizzare il listello: massima precisione e rischio zero.
La stessa guida si usa per tagliare il tenone sui 4 lati: prima gli opposti lunghi, poi i corti.
I pezzi che devono risultare identici per forma e misure, vanno realizzati in sequenza per sfruttare le stesse impostazioni di taglio della macchina in uso.
Per l’incastro dei tenoni si realizzano le opportune mortase sui pezzi cui vanno giuntati; si usa la fresatrice a tuffo, con fresa cilindrica, la guida parallela, che permette di mantenere la linea, e due scontri per la lunghezza, fatti con due pezzi di legno di scarto.
La mortasa realizzata all’estremità di un listello, sulla faccia.
Durante la prova di incastro fra i due pezzi, si controllano gli allineamenti sui bordi e che tutto sia in squadra.

Telaio e pannelli di chiusura

Nelle pagine precedenti abbiamo visto come si realizzano i telai dei fianchi e del dorso dell’armadio. Uniti i listelli con colla poliuretanica idroresistente, si attende che indurisca tenendo in pressione i pezzi.
Per chiudere il telaio, si pratica una fresatura sul bordo interno, realizzando una battuta per un foglio di compensato di okoumè spesso 9 mm. Negli angoli la fresa lascia una rotondità che va rimossa facendo un’incisione con il cutter e rimuovendo il legno in eccesso con uno scalpello affilato.
Il foglio di compensato si blocca con chiodini, in questo caso sparati con la chiodatrice.
La sottile fessura che resta fra compensato e telaio si chiude con stucco per legno; una volta essiccato, si leviga.
Prese le misure, al pannello che va messo come fondo si devono fare dei ritagli negli angoli per la presenza dei montanti.
Il compensato si usa anche per il dorso dell’armadio, usando le stesse accortezze avute per i fianchi.
Sotto i quattro montanti dell’armadio si praticano altrettanti fori di sezione opportuna in cui vanno avvitate le viti a bussola con doppio filetto: quello esterno, ha passo ampio ed è fatto per mordere nel legno, mentre internamente il filetto è a passo metrico e serve per avvitare e regolare l’altezza dei piedini d’appoggio.
Sui due fianchi, nel lato interno, si avvitano dei listelli orizzontali e alla medesima altezza, sui due fianchi. Servono come sostegno dei ripiani interni dell’armadio; per essere sicuri di mantenere orizzontalità e altezza uguale sui due lati, si prepara un pannello di legno ben squadrato e lo si usa per posizionare ogni listello durante il fissaggio.
Anche in questo caso i pannelli dei ripiani devono essere “scaricati” negli angoli per la presenza dei montanti.
Da un pannello di legno spesso poco meno di 30 mm si ricavano 4 triangoli uguali per realizzare una falda inclinata come copertura dell’armadio per esterno, oltre al pannello posto a chiusura del cielo.
I due triangoli centrali si fissano con viti messe da sotto, ma per quelli posizionati sui fianchi si devono fare fori a tasca, da sopra, in modo che le viti mordano nel telaio.
Prendendo le misure sulla luce di apertura frontale dell’armadio così costituito, si realizzano i telai per le due antine e si mettono in posizione come prova. Dopo gli ultimi fissaggi e la prova dei ripiani, si procede con la finitura del mobile con un particolare mix impregnante formato da aceto, olio di lino cotto e trementina.

Antine

Attingendo sempre ai pezzi di larice provenienti dallo smontaggio delle vecchie persiane, si fa una cernita dei pezzi e si tagliano di lunghezza sufficiente, ovvero con abbondanza di almeno 20 mm rispetto a quella delle stecche finite.
Si imposta la guida parallela della circolare da banco in modo da tagliare dai pezzi una serie di tavolette di larghezza abbondante, vista la necessità di ulteriore rifinitura. I pezzi che ne derivano sembrano già buoni, ma non quanto necessario per la realizzazione delle persiane delle ante.
Il passaggio che perfeziona la superficie delle stecche e le rende sicuramente tutte delle medesime dimensioni è la piallatura a spessore, dopo aver impostato l’altezza di lavoro corretta della macchina.
Il passaggio successivo serve per stondare i due bordi laterali delle stecche. Si usa la fresatrice a tuffo montata su un banchetto. Una guida laterale, fatta con un robusto travetto di legno, permette di guidare con precisione ogni singola stecca al passaggio sulla fresa che ogni volta rimuove uno spigolo; quindi ogni stecca deve passare 4 volte, ogni volta girandola opportunamente.
Con la troncatura finale, si ricava la serie completa di stecche per la realizzazione delle antine persianate, sicuri che siano tutte assolutamente uguali.
Messe tutte affiancate, appoggiate su un listello da una parte e un piano dall’altra, si applica alle stecche la stessa finitura dell’armadio per esterno, facendo, come quest’ultimo, un passaggio a tre mani, intercalate da levigatura con paglietta di ferro 00, solo a impregnante asciutto.
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Una dima per le antine persianate

Le estremità delle stecche si inseriscono in sedi (mortase) fatte appositamente sui bordi interni del telaio dell’anta. Queste mortase vanno eseguite inclinate e a uguale distanza l’una dall’altra. Serve una fresatrice a tuffo e una guida autocostruita.

Il primo passo è ricavare da un listello spesso 10 mm una serie di pezzi identici, troncati con angolo di 30°.
I blocchetti vanno incollati fra due tavole larghe almeno 100 mm e spesse 10 mm, in modo che fra loro ci siano esattamente 17 mm di distanza, misura data dal diametro dell’anello copiatore in dotazione alla fresatrice.
Posizionando la dima così sul bordo di uno dei listelli del telaio, si avvia la fresatura.
Quello che si ottiene è una serie di mortase di uguale lunghezza e angolazione.
Ovviamente le mortase vanno fatte a telaio non montato definitivamente, perché si lavora sui pezzi singoli.
Il montaggio definitivo inizia incollando i listelli cornice e quello distanziale al centro.
Si mettono in posizione con adesivo tutte le stecche su un lato, si applica il listello di chiusura e si stringono i due lati fra strettoi.

Armadio per esterno – Alternativa di montaggio

Smontando vecchie persiane, capita spesso di imbattersi in un modo differente di fissare le stecche; i due montanti del telaio hanno mortase aperte su un lato oppure entrambi i lati. Le stecche si inseriscono a telaio montato e vengono immobilizzate con una cornice.

Si mettono in posizione con adesivo tutte le stecche su un lato, si applica il listello di chiusura e si stringono i due lati fra strettoi.

Costruire mobili da esterno può essere utile per tenere in ordine gli attrezzi e i materiali per la cura delle piante. Leggi un altro articolo sull’argomento.

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