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La bat box, una facile costruzione per offrire una dimora agli amici chirotteri che, con una presenza discreta, ci ricambiano liberando lo spazio circostante dagli insetti, soprattutto dalle zanzare, durante i loro “raid” notturni
Normalmente, rifugi artificiali come la bat box fai da te che viene presentata si utilizzano in campo scientifico per studiare le abitudini dei pipistrelli, ma costruirne e installarne una in una zona protetta del giardino può essere molto utile: i pipistrelli sono assolutamente innocui e rappresentano un ottimo sistema nella lotta biologica contro le zanzare, che infestano in numero sempre crescente le serate estive.
Il materiale utilizzato per costruire la bat box fai da te è compensato marino da 15 mm, più alcuni listelli 20×30 mm per il telaio e una tavoletta da 80×10 mm per la chiusura superiore. Il rifugio bat box finito deve misurare circa 600x350x50 mm; il frontale è composto da due parti, separate da una fessura di aerazione di circa 10 mm, e lo spazio interno a disposizione dev’essere 25 mm da cima a fondo, con un restringimento in corrispondenza dell’apertura inferiore per l’ingresso e l’uscita dei chirotteri. Il rivestimento interno con rete antizanzare aiuta i pipistrelli ad aggrapparsi per risalire l’interno.
Il periodo migliore per installare uno di questi rifugi coincide con la fine dell’inverno, verso la metà di marzo, in modo che le bestiole, appena terminato il letargo, possano percepire la bat box come una struttura amica e colonizzarla durante l’estate, quando sono in piena attività per l’abbondanza di insetti. Se la troveranno confortevole, non è escluso che, pur essendo abituati a trascorrere il periodo invernale in grotte e anfratti, decidano di perpetuare la loro permanenza anche durante il letargo, perciò sarà bene evitare di rimuoverla con l’arrivo della brutta stagione.
Costruire una bat box fai da te in poco tempo
- La costruzione ha avuto luogo nei laboratori di “Manualità, un gioco da ragazzi” di Gavi e ha visto protagonisti i ragazzi delle classi 3A A e 3A B, suddivisi in due gruppi, per un totale di 4 rifugi realizzati. Avevano a disposizione i pannelli dorsale e frontale delle bat box (600×350 e 400×350 mm) già tagliati e su questa base hanno composto la struttura, tracciando e tagliando i pezzi del telaio e le tavolette restanti.
- La levigatura dei bordi e la smussatura degli spigoli sono state fatte dapprima a mano, con tampone e carta vetrata, ma è giusto anche imparare come si usa una levigatrice palmare, evitando asportazioni eccessive.
- Dopo aver marcato i punti equidistanti per l’inserimento delle viti, si realizzano i fori d’invito con il trapano a mano.
- Con i listelli del telaio bene in linea, composti sul banco e spalmati di colla, e il pannello posteriore sovrapposto, si procede al loro collegamento per avvitatura.
- Per favorire la “scalata” dell’interno da parte dei pipistrelli, nei modelli originali proposti dal Museo di Storia Naturale di Firenze è prevista la realizzazione di una serie di fresature orizzontali sulle facce interne dei pannelli, profonde 2-3 mm e distanziate di 10 mm, da cima a fondo. Per far sì che la costruzione fosse alla portata dei giovani apprendisti, qui è stato scelto di rivestire l’interno con una rete antizanzare, fissata con graffette.
- Un velo di colla e due viti per parte per fissare la tavoletta inferiore sul frontale, poi l’applicazione del “tetto” un poco sporgente di lato e frontalmente: la costruzione è completa e può essere rifinita con un protettivo per legno, rigorosamente all’acqua. Resta da realizzare il fissaggio nella parte posteriore per la sospensione, in base a dove si sceglierà di collocarla.
Se avete qualche perplessità circa le dimensioni di questa bat box e sul suo funzionamento, forse vi può interessare sapere che da una analoga, installata sulla facciata di una casa in Toscana, tra Firenze e Siena, all’imbrunire di una giornata di fine luglio ne sono stati visti uscire ben 65 per la caccia notturna!
Il filmato che documenta l’evento è visibile qua sotto: