Come realizzare una borsa di cuoio cucita a mano

Come cimentarsi in un lavoro mai fatto, cercando di superare i limiti delle proprie abituali competenze e raggiungere il risultato ambizioso di ottenere una robustezza superiore rispetto alla normale produzione

Volendo creare qualcosa da utilizzare tutti i giorni, da poter vedere tutti i giorni come frutto della propria attività di bricolage, e desideroso di buttarmi in una nuova attività, avendo una buona manualità, mi sono informato per capire “come realizzazione una borsa di cuoio”. Tutto quanto ci scrive Filippo Piacentini rientra perfettamente nello spirito del “far da sé”: il lavoro deve avere una finalità e la possibilità di utilizzo quotidiano ne è gia una, come anche poter dire con obbiettività e giusto orgoglio “è venuto veramente bene”, “è proprio bello”, “meglio di quanto potessi immaginare”. Il quadro della massima soddisfazione si completa se a questo s’aggiunge l’entusiasmo che ci accompagna quando intraprendiamo un lavoro mai fatto, inteso come tecnica nuova, e per questo sentiamo accresciuta la concentrazione e l’inventiva per superare inesperienza e carenza d’attrezzatura.

Come realizzare una borsa di cuoio fatta a mano
Partito con questa carica, il lettore non trascura alcun aspetto del suo nuovo progetto, consapevole delle difficoltà dell’esordio con nuove tecniche, si documenta al meglio, traccia disegni su cartoncino, studia i materiali (in questo caso il cuoio e gli accessori di metallo) e ne ottimizza il taglio per non sprecarne. Prevede e trova soluzione anche a certe difficoltà, come quella di far passare l’ago attraverso il cuoio (non una, ma centinaia di volte), non proprio una passeggiata, e risolve alcuni problemi di debolezza “endemica” delle borse che, guarda caso, finiscono sempre per rompersi in certi punti strategici, dove è difficile metter mano per riparare.

Come realizzare una borsa di cuoio fatta a mano

cuciture borsa di cuoio

  1. Per prima cosa si fa un modello su cartoncino, si ritaglia e si riporta sulla pezza di cuoio in modo da ottimizzarne il consumo, lasciando meno scarto possibile.
  2. Ritagliati tutti i pezzi necessari, si praticano i fori equidistanti dove, in un secondo tempo, far passare l’ago con il filo. Si usa un trapano a batteria leggero con una punta da 0,7 mm di diametro che potrebbe sembrare sovradimensionata, ma va tenuto conto che il filo (si usa robusto filo cerato) deve passare almeno due volte nello stesso foro.
  3. Per tirare l’ago e mettere volta per volta nella giusta trazione il filo, si usa una pinza a becco sottile e diritto.
  4. Per l’esecuzione di certe rotondità e soprattutto per replicarle sempre delle stesse dimensioni, i metodi migliori sono sempre quelli antichi, che non tradiscono mai.
  5. Gli accessori vengono recuperati smontandoli con accortezza da una vecchia borsa che li aveva ancora in ottimo stato, nonostante il resto fosse ormai del tutto consunto.
  6. All’interno della borsa, nei punti in cui la maniglia fa forza, si ingloba un generoso inserto di lamiera d’acciaio;
  7. Stessa cosa nella cerniera della maniglia stessa, dove il lembo di cuoio ripiegato su se stesso nasconde il rinforzo, anch’esso piegato in due, con il dado passante e relativo bullone tagliato a filo dopo averlo stretto a dovere. 8. Si conclude la cucitura passante che nasconde il tutto.

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