Costruire un cavastivali

Il levastivali, detto anche cavastivali è un accessorio utilissimo soprattutto in campagna, costruito a regola d’arte per durare negli anni

Questo è il periodo dell’anno in cui sono più probabili ed abbondanti le precipitazioni e di conseguenza più frequente l’uso degli stivali che, data la temperatura, vengono indossati sopra calze e calzettoni. Facile calzarli dato che il nostro peso facilita l’entrata del piede dentro lo stivale. Spesso assai più difficile uscirne e non per nulla, infatti, i cavastivali sono nati contemporaneamente, o quasi, alla calzatura (i nobili non usavano cavastivali: c’erano i valletti che glieli toglievano).
Il cavastivali più semplice è costituito da un incavo aperto nella soglia lasciata sporgere un po’ in avanti. Nel corso dei secoli l’attrezzo è stato realizzato anche di legno, corno, metallo ecc, tanto fisso accanto alle porte, quanto mobile per poterlo spostare da un locale all’altro; ma difficilmente il cavastivali ha ricevuto l’attenzione estetica destinata ad altri accessori come i calzanti e le spazzole, spesso dotati i primi di elaborate impugnature scolpite e le seconde di dorsi impreziositi da intarsi di avorio o metalli preziosi.
Quello che presentiamo in queste pagine, prodotto da una ben attrezzata ditta artigianale del Monferrato, riesce a non separare la praticità da una sobria eleganza dovuta alle sue linee pulite e razionali. Caratteristica principale è quella di essere abbastanza leggero da poter essere facilmente ripiegato e spostato dove occorre, pur garantendo un’ottima stabilità durante l’uso.
Naturalmente un oggetto de genere può essere costruito con altri materiali, magari di recupero, non escluso il legno e con altre soluzioni d’assemblaggio; lanciamo il classico “sasso nello stagno” e attendiamo nei prossimi mesi le interpretazioni realizzative dei lettori, sempre geniali e sorprendenti.

Tubi e ferro piatto per la struttura del levastivali

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Una doppia morsa parallela e scorrevole sul banco permette di allineare con la dovuta precisione i pezzi da lavorare. Qui le traverse (i fori sono fustellati e non trapanati) così da inserirvi gli stanti dell’impugnatura (tubi senza saldatura Ø 22 mm) e mantenerli in posizione durante la saldatura (anche della traversa inferiore). I manici vengono curvati a freddo.

Lavorazioni di pregio

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  1. Durante la saldatura i tubi e le traverse vengono tenuti perfettamente orizzontali con distanziali calibrati di vario spessore.
  2. La doppia piegatura a C o ad U destinata ad irrigidire i bordi, difficilissima da realizzare per chi fa da sé, richiede solo uno o due passaggi sulla potente piegalamiera a ghigliottina che può montare accessori in grado di realizzare con rapida precisione canali più o meno larghi.
  3. Una macchina analoga è la fustellatrice che con punzoni e matrici in dotazione esegue con la massima precisione fori circolari di vari diametri, ma può essere attrezzata con punzoni e matrici autocostruiti per l’apertura della finestra a forma di pera.
  4. L’uso di sofisticate macchine utensili garantisce che i vari pezzi si combinino con precisione al termine delle operazioni.
  5. All’interno delle pieghe laterali della pedana è saldato il dado in cui si avvitano i pomelli che la vincolano alla struttura portante. In alternativa si potrebbe usare una barra passante bloccata esternamente con dadi a cupola o autobloccanti.

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