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Partendo da un “pezzo di ferro”, vediamo che strada percorrere per costruire un coltello dalla lama tagliente e esteticamente raffinato
I primi manufatti che l’uomo ha lasciato a testimonianza del suo passaggio, a partire dal paleolitico, sono lame taglienti, fatte con selce ed ossidiana. Non è strano che la materia tocchi ancora oggi le corde più remote dell’animo umano spingendo molti appassionati a sperimentare l’ebbrezza di costruirsi da soli un arma da taglio.
Luis Bagnasco, un maestro nella realizzazione di coltelli da caccia e celebrativi, ci mostra tutti i passaggi necessari per costruire un coltello a lama fissa, tagliente e robusto, sorretto da un’impugnatura bella e confortevole.
Cosa serve per costruire un coltello
Le attrezzature necessarie sono quelle basilari già presenti in ogni laboratorio mediamente attrezzato: un utensile per scontornare la piastra d’acciaio, come una piccola sega a nastro o un seghetto alternativo, un trapano, meglio se a colonna, lime di varia forma e misura,una levigatrice a nastro o una mola ad acqua e acciai per coltellinai.
Un acciaio per coltelli deve essere molto duro e contemporaneamente elastico, due proprietà in conflitto ottenute lavorando speciali leghe ricche di cromo, vanadio, manganese, silicio e altri componenti minori. Importanti sono anche i trattamenti termici di tempra e rinvenimento che esaltano la durezza del filo mantenendo l’elasticità della lama. Andiamo alla scoperta di tutti i segreti per capire come forgiare un coltello
Per costruire un coltello si parte dalla sagomatura dell’acciacio
- Per costruire un coltello sulla piastra di acciaio per coltelleria si traccia la sagoma della lama con l’ausilio di una dima trattenuta da un morsetto. In questo coltello a lama fissa il margine dell’acciaio resta visibile lungo tutta l’impugnatura.
- Il pezzo d’acciaio viene tagliato con l’aiuto di un utensile che non surriscaldi il metallo: vanno bene le seghe a nastro o i seghetti alternativi, ma non le smerigliatrici o i cannelli, perché il calore che producono induce fenomeni di tempra non desiderati.
- La lama comincia ad assumere una forma riconoscibile, ma deve ancora essere raffinata, secondo il gusto estetico del costruttore e secondo lo spessore deciso per dorso e filo della lama, con diverse passate di levigatrice a nastro.
- La piastra, dello spessore originale di 5 mm, perde nella spianatura un paio di decimi. Si controlla con un calibro la sua uniformità sia sulla lama, sia nella zona dell’impugnatura.
- Con un pennarello indelebile si evidenzia la zona del tagliente che deve essere interessata all’affilaura. Si lascia una zona da affilare, il tallone, per evitare di tagliarsi maneggiando il coltello.
- Si segna anche l’area della lama destinata ad essere arrotata. L’asportazione del colore facilita il controllo dell’area raggiunta dalla mola o dal nastro abrasivo.
Preparazione della lama
- Incomincia l’arrotatura della lama: si parte dal tallone (la parte più prossima all’impugnatura) lasciando alcuni millimetri non affilati. La ruota scorre sulla lama fino alla punta con passate intervallate da frequenti raffreddamenti in acqua.
- Con una lima tonda si segna la divisione tra tagliente e tallone in modo da eliminare la parte non perfettamente affilata causata dalla partenza delle passate di arrotatura.
- La superficie della lama viene sgrossata al nastro abrasivo utilizzando un listello per premere il pezzo. Durante questa operazione bisogna raffreddare spesso il pezzo.
- Si tracciano sull’acciaio le linee che delimitano la posizione della guardia, cioè la parte anteriore metallica dell’impugnatura,
- Si segnano le posizioni dei numerosi fori da praticare sull’impugnatura: due per fissare la guardia e due per le guance di micarta, poi uno per l’anello passante destinato alla dragona (il laccio per assicurare il coltello al polso) e altri sette distribuiti lungo la superficie per il bilanciamento dei pesi e la presa dell’adesivo.
- Si fora a velocità bassa lubrificando la punta, dato che l’acciaio da coltelleria è duro e potrebbe rovinare i taglienti molto rapidamente.
- Con la punta svasatrice si eliminano le sbavature causate dalla punta per fare in modo che le guance appoggino bene sull’acciaio.
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- Il volto con granulometria intermedia 1000#/ 3000#, ¨¨ la pietra che potrebbe essere chiamata la strada della diminuzione nitide con un aumento di sgrossatura e aiuta a affinare in fretta i suoi bordi.
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Costruire manici per coltelli
- Le guance sono costruite a partire da due pezzi di micarta, un materiale a base di tessuto o fibre di cellulosa impregnati di resine fenoliche o epossidiche.
- I due pezzi d’acciaio inox che formano la guardia vengono segnati, rispettando le tracciature dei fori e dei margini praticate sulla lama, quindi pazientemente portati a misura.
- La guardia viene fissata alla lama, protetta da nastro telato, con due perni d’acciaio ribattuti con la penna del martello su entrambe le piastre fino a portarli a filo. La parte eccedente viene rimossa, ma ne rimane abbastanza nella svasatura del foro per trattenere i pezzi al loro posto.
- Usando la lama come dima si segna la sagoma dell’impugnatura sulle guance di micarta e di un foglio colorato di laminato fenolico che viene posto a contatto con l’acciaio per ottenere una filettatura colorata con un raffinato contrasto cromatico.
- Usando adesivo epossidico bicomponente, si incollano le guance all’acciaio curando di allineare i fori delle spine e dell’anello.
- Le spine vengono inserite nei rispettivi alloggiamenti e bloccate con l’aiuto di colla cianoacrilica. Sono poi coperte con un bottoncino colorato di micarta.
- La rifinitura dell’impugnatura avviene sulla levigatrice a nastro partendo da abrasivi grossolani per finire con tele molto fini che asportano i graffi di quelle precedenti.
- Con una striscia di tela abrasiva si raccordano pazientemente tutte le superfici e poi si passa ad una lucidatura finale con abrasivi in pasta da eseguire con un tampone di tela o una politrice a dischi di tessuto.