Diverse le varianti possibili per la realizzazione di questo vaso fai da te in ferro, sia per l’utilizzo o meno di attrezzature elettriche, sia per il sistema di giunzione, che si può fare anche con rivetti o saldatura ad arco; possibili varianti anche per la presenza o meno dei piedini sferici e per la finitura ferro antico oppure effetto Corten
Come spesso succede, la costruzione di un oggetto può essere eseguita in diversi modi; nel caso di questo vaso fai da te in ferro, sin dai primi momenti della marcatura e del taglio dei pannelli di lamiera, si possono seguire strade differenti, usando utensili manuali o elettrici per i tagli e la smerigliatura dei bordi, mentre in seguito, per il fissaggio dei pezzi, si possono usare sistemi di fissaggio meccanici oppure usare una saldatrice. Il progetto, quindi è aperto alla fattibilità da parte di tutti, sia chi è attratto dalla lavorazione del ferro, ma non è ancora molto attrezzato con macchine specifiche, sia chi ha un laboratorio fornitissimo per queste lavorazioni. Vedremo come possono essere utili anche attrezzi comuni, capaci pure loro di velocizzare il lavoro.
Come sempre, il progetto che proponiamo è sostanzialmente uno spunto che offre ampie possibilità di personalizzazione, modificandone le dimensioni, ma anche la forma. Per la realizzazione è necessario tagliare la lamiera e l’angolare, aprire qualche foro, fare le giunzioni dei pezzi, con tutte le possibili varianti di procedura. Oltre a immancabili utensili come pinze, metro, squadra, martello e qualche morsetto, di seguito elenchiamo gli strumenti necessari a seconda della modalità operativa scelta.
– Tagliare con strumenti manuali
Il taglio della lamiera si può eseguire con le cesoie, con le quali si fa molta fatica, o con una roditrice che taglia lamiere fino a 1,5 mm di spessore, asportando un truciolo largo un paio di millimetri, senza slabbrare minimamente i due bordi del taglio. Per tagliare i segmenti di angolare si usa un archetto per metalli.
– Tagliare con strumenti elettrici
Premesso che esistono anche costose cesoie e roditrici elettriche, per le lamiere il fardasé preferirà usare una smerigliatrice angolare con disco da taglio sottile, oppure, nel caso di pezzi che presentino curvature, un seghetto alternativo con lama per metalli. Per i segmenti di angolare va benissimo la smerigliatrice angolare nella configurazione indicata.
– Regolarizzazione dei bordi
Per perfezionare i bordi dopo i vari tagli, si può usare una lima da ferro, come strumento manuale, oppure la smerigliatrice angolare, montando un disco da sbavo per gli angolari di ferro e uno da levigatura per i bordi della lamiera. Bisogna tenere conto che alcuni bordi dei pannelli non risulteranno visibili al termine del lavoro, ma quello superiore e inferiore di ogni pannello sì, quindi vanno rifiniti bene.
– Foratura
Per eseguire i fori si utilizza un comune trapano elettrico con punte da ferro di adeguata sezione, facendo una punzonatura preventiva con bulino, esattamente in ogni punto in cui se ne deve eseguire uno.
– Giunzione
Per tenere insieme i pezzi si possono usare ribattini, rivetti o saldatura. Per applicare i ribattini serve una mazzetta da 1 kg da mettere sotto, oltre al martello. Per i rivetti a strappo serve la rivettatrice, mentre per l’unione con saldatura ci vuole la saldatrice ad arco.
La tecnica costruttiva
Per tagliare la lamiera riducendo al minimo gli scarti, basta tracciare sul foglio i trapezi sistemandoli rivolti uno in su e l’altro in giù. Importante è che le figure siano tutte uguali, quindi conviene disegnare su un foglio di carta o di cartoncino un trapezio e ritagliarlo per riportarlo più volte sulla lamiera. La lunghezza degli angolari corrisponde a quella dei lati inclinati del trapezio. Nel prenderne le misure sul disegno, è possibile tracciare sul profilato la linea di taglio sbieca, già secondo il fuori squadra imposto dal lato inclinato del trapezio.
In corrispondenza di ogni angolo dei trapezi e di ogni estremità dei profilati, va aperto un foro per i ribattini o per i rivetti, mentre per la saldatura non serve forare in questi punti. Nel progetto sviluppiamo con maggiori dettagli la prima delle due modalità di giunzione, per stimolare alla costruzione con i metalli anche chi non è ancora attrezzato per saldare.
L’unione con saldatura offre anche altri spunti per la decorazione
Una decorazione alternativa, consigliabile soprattutto se si è decisa l’unione dei pezzi con saldatura, è quella che si esegue attorcigliando su loro stessi 3 grossi fili di acciaio e piegando il cordone ottenuto per fargli seguire il bordo superiore del vaso fai da te.
Il cordone, come del resto le pareti trapezoidali di acciaio del vaso sè giuntato con singoli punti di saldatura, più che sufficienti a tenere insieme “saldamente” il manufatto.
Quando la ruggine ti fa bello…
Forse non tutti sanno che l’acciaio Corten è stato brevettato nel 1933 e il suo nome è l’acronimo inglese delle sue principali caratteristiche: resistenza alla corrosione (CORrosion) e resistenza meccanica (TENsile). La resistenza alla corrosione deriva dalla sua particolare reazione di ossidazione che avviene in superficie, ma non avanza negli strati sottostanti. È molto utilizzato in architettura, soprattutto in esterni, per le sue caratteristiche meccaniche, l’alta resistenza alla corrosione e le particolari tonalità cromatiche, che sono molto ricercate.
L’applicazione di IRONic Liquido Antichizzante su IRONic Fondo produce un’ossidazione del tutto identica a quanto rilevabile su una superficie ferrosa esposta alla naturale corrosione da parte degli agenti atmosferici.