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Come costruire una sedia multiuso fai da te

sedia multiuso

Questa sedia multiuso fai da te è realizzata in un unico pezzo realizzato con parti unite per mezzo di incastri

In questa comoda sedia multiuso fai da te (ispirata da un pezzo classico di design) si sta seduti a cavalcioni, come sulla moto, e si può usare il computer, leggere o parlare al telefono perché in un pratico insieme incorpora sedile e piano di lavoro. Pur essendo essenziale nella linea, la sedia multiuso richiede una discreta abilità costruttiva, non solo nella parte curva che collega piano e seduta, ma ancor più nell’assemblaggio della struttura.

Particolari costruttivi

Il piano di lavoro misura 450×250 mm; la parte curva in compensato che collega piano e gamba posteriore ha uno sviluppo di circa 900 mm a forma tronco conica, con il lato adiacente al piano di 320 mm e quello che termina con la seduta di 230 mm.

L’inclinazione delle gambe comporta modalità di assemblaggio inusuali; le forature per le spine e gli incastri a tenone e mortasa richiedono l’impiego di diversi morsetti per tracciare angolazioni e traiettorie da seguire, affinché l’elemento di unione si trovi sempre al centro dello spessore del legno.

E’ indispensabile montare il trapano su colonna per eseguire le forature con la corretta inclinazione e procedere per fasi successive, ricorrendo a ripetuti montaggi “in bianco” prima dell’assemblaggio definitivo; per irrobustire le spinature, conviene intercettarle con un chiodino da 2,2×45 mm quando la colla ha fatto presa.

Progetto sedia multiuso fai da te

Cosa serve per costruire la sedia multiuso fai da te

Il montaggio delle parti che compongono la sedia multiuso avviene senza l’impiego di elementi metallici, per mezzo di incastri e spinature, fatta eccezione per le viti che bloccano il piano dello scrittoio al telaio ed alcuni chiodini per stabilizzare le spinature.

L’importanza della dima

  1. Su un cartoncino si disegna lo sviluppo della curvatura relativo ai fianchi che fanno da supporto al compensato da 4 mm, collegato al piano ed alla gamba posteriore.
  2. Lo sviluppo della curvatura del legno deve essere tale da consentire il rivestimento con il compensato ed ottenere una distanza ragionevole tra sedile e piano di lavoro.

Dima e carteggiatrice per pezzi identici

  1. i profili dei fianchi si riportano sul foglio di compensato da 18 mm in corrispondenza di due lati perpendicolari, per avere meno scarto ed ottenere dallo stesso foglio anche il piano dello scrittoio. Se ne seguono i contorni con il seghetto alternativo.
  2. i due pezzi ottenuti si uniscono con un paio di chiodini, prima di procedere alla levigatura, che in questo modo permette di ottenere due fianchi esattamente uguali. Gli spigoli vanno eliminati al termine dell’assemblaggio.
  3. le estremità superiori ed inferiori delle gambe, essendo queste inclinate, devono essere tagliate con un’angolazione di 22,5°,lateralmente per quelle anteriori e verso l’interno per quella posteriore
  4. riportando con una matita l’inclinazione delle gambe sul profilo del listello che supporta lo scrittoio, si individua l’asse centrale per praticare i fori che le viti di fissaggio devono attraversare con la stessa inclinazione al fine di mantenere la perpendicolarità. Con il trapano montato su colonna si fissa il listello con la giusta inclinazione e si fora prima in corrispondenza del centro di una gamba e poi, dopo averlo ruotato di 180°, dell’altra.
  5. mantenendo bloccato il supporto si collegano le gambe anteriori; si procede con un assemblaggio in bianco dei fianchi curvi alle gambe anteriori. Si usa un paio di morsetti per posizionare la gamba posteriore.

Più stabilità con i traversi

  1. il montaggio provvisorio del telaio è indispensabile per individuare la lunghezza e l’inclinazione degli incastri.
  2. il traverso anteriore si blocca alle gambe dopo aver tracciato le sedi per le mortase, rilevando l’inclinazione e la profondità che occorre dare ai tenoni.
  3. si determina la posizione dei traversi laterali prima in altezza, al di sotto del traverso anteriore, poi nel punto di intersezione con la gamba posteriore; si traccia la porzione di legno da eliminare.
  4. per aprire le mortase si effettua uno scasso con lo scalpello, dopo aver aperto alcuni fori nella zona centrale con il trapano montato su colonna; le gambe vanno tenute inclinate durante la foratura per rispettare l’orizzontalità del traverso.
  5. le estremità del tenone presentano la stessa inclinazione delle rispettive gambe; il traverso viene collegato solo per incollaggio.

Immobilizzare con spine passanti e colla

  1. Con tacchi di legno si mantengono orizzontali ed alla giusta altezza i traversi laterali, bloccandoli con un morsetto per praticare i fori di spinatura.
  2. Le spine di fissaggio alle gambe anteriori penetrano nello spessore del traverso in senso obliquo; importante la profondità del foro cieco decentrato.
  3. Per il fissaggio alla gamba posteriore si ricorre ad un’unica spina passante che intercetta entrambi i traversi, in quanto la spinatura cieca dei singoli traversi comporterebbe un disassamento degli stessi, essendo tagliati in obliquo, da evitare sia sotto il profilo estetico, sia per non indebolire l’insieme. L’eccedenza si rifila ad unione stabilizzata.

Assemblaggio degli ultimi pezzi

Il compensato da 4 mm, già piuttosto flessibile, si può curvare con maggior facilità ed evitare improvvise rotture bagnandolo copiosamente e successivamente mantenendolo legato in posizione ricurva per una notte. Lo si blocca al telaio con morsetti e listelli (1) dopo aver spalmato fianchi e sedile di colla vinilica, per poi fissarlo con alcuni chiodini; poi si avvita lo scrittoio al telaio (2).

Finitura e verniciatura

  1. le zone di raccordo dei singoli pezzi e le spinature si mascherano con stucco; poi si carteggia, con particolare attenzione all’unione tra i fianchi e la superficie curva.
  2. si stende una mano di cementite piuttosto spessa, che funge anche da riempitivo per piccole imperfezioni.
  3. si applica la finitura dopo aver carteggiato con tela a grana fine.
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