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La costruzione con materiale di recupero di un sollevatore fai da te a bandiera, da montare stabilmente sul trattore, per caricare e scaricare i tronchi d’albero più pesanti senza troppa fatica
Chi abita in zone montane o collinari utilizza spesso sistemi di riscaldamento a legna e in molti casi provvede in proprio, nel tempo libero, all’abbattimento degli alberi e alla riduzione dei tronchi in ciocchi di dimensioni compatibili con la camera di combustione della propria centrale termica. Dopo aver sfrondato e ridotto in lunghezza i tronchi sul posto li si potrebbe caricare sul trattore per portarli a casa e completare il lavoro con lo spaccalegna idraulico, ma quando si tratta di movimentare pezzi che pesano svariate decine di chili lo sforzo è notevole, anche se si è in due: per questo costruiamo un sollevatore fai da te con movimento a bandiera e provvista di argano, da fissare stabilmente nella parte anteriore del cassone (appena dietro la cabina di guida), che renderebbe meno faticose le operazioni di carico e scarico dei tronchi.
Tutto il materiale utilizzato per il sollevatore fai da te, principalmente tubolare di ferro e piatto di buon spessore, è di recupero: soltanto l’argano manuale è stato acquistato presso una ferramenta. Il braccio girevole si infila facilmente sul piantone, fissato in modo stabile e sicuro al fondo del cassone e alla sponda, ma all’occorrenza smontabile. Nella parte inferiore, il braccio è provvisto di un fermo che limita l’angolo di lavoro e la rotazione è regolata dal fermo stesso che agisce sulla camma saldata al piantone. Questa soluzione è molto utile quando le operazioni di carico si effettuano con il mezzo in pendenza, perché il braccio rimane fermo senza doverlo trattenere manualmente; inoltre, a carico ultimato, lo si può sollevare quanto basta per posizionarlo a fine corsa, per poi togliere il bullone superiore (bloccato da un dado a farfalla) e ripiegare la bandiera nell’aggancio che la blocca per intraprendere il viaggio di rientro.
Tornitura, sagomatura e saldatura
Progetto di Gian Carlo Franz