Tavolo pieghevole autocostruito in legno

Ecco come costruire un tavolo pieghevole che può ospitare fino a 12 ospiti

Di avere enormi tavoli fissi in un moderno appartamento non si parla proprio, per problemi di spazio, e allora quando ci sono molti invitati spesso ci si arrangia con prolunghe o accostando tavolini di dimensioni e altezze diverse, scomodi e traballanti.

Stanco di queste soluzioni di ripiego, il nostro lettore Gabriele Sudati ha preferito una soluzione radicale e da vero designer: ha progettato e realizzato con l’aiuto del figlio un tavolo pieghevole fai da te che si può piegare completamente e riporre in poco spazio, leggero e pratico ma al tempo stesso robusto, esteticamente valido e, cosa non trascurabile, capace di ospitare fino a 12 persone. Per i materiali del tavolo pieghevole ha speso circa 178 euro, e impiegato tre fine settimana per completare il lavoro, compresi i tempi di incollaggio e asciugatura delle vernici.

Il tavolo pieghevole fai da te consiste di una struttura modulare di sostegno, formata da cavalletti in listelli, e di un piano, o meglio due semipiani spinati fra loro; il tutto incernierato e smontabile in modo da poter essere completamente ripiegato su se stesso.

Cosa serve per costruire un tavolo pieghevole fai da te

  • Sega;
  • seghetto alternativo;
  • trapano a colonna con spinatrice;
  • cacciavite o avvitatore;
  • morsetti;
  • pennello;
  • Listelli in abete sezione 35×50 mm (14 pezzi lunghi 800 mm; 6 pezzi lunghi 400mm; 6 pezzi lunghi 300 mm; 1 pezzo lungo 1220 mm; 1 pezzo lungo 1120 mm; 1 pezzo lungo 480 mm);
  • listellare abete impiallacciato pioppo spessore 26 mm (1 piano 2100×1100 mm);
  • 12 cerniere a libro;
  • 6 calamite per mobili;
  • 6 boccole da 8 mm lunghe 15 mm;
  • 6 viti a brugola da 8 mm lunghe 40 mm;
  • 6 rondelle;
  • tubetto ottone da stelo lampadari;
  • spine in legno da 10 mm;
  • colla vinilica;
  • viti;
  • mordente;
  • vernice trasparente ad acqua
tavolo pieghevole
tavolo pieghevole

Il telaio

Si utilizzano listelli d’abete con i quali si costruiscono un corpo centrale e sei moduli laterali; i pezzi che compongono i vari elementi sono uniti fra loro mediante colla e 2 spine in legno, forando con il trapano a colonna e la guida per spinare in costa, e utilizzando i soliti strettoi per l’incollaggio. L’unione fra corpo centrale e moduli pieghevoli è invece con cerniere a libro.

Per fissare il tutto quando il telaio è ripiegato su se stesso, impedendo che i moduli oscillino, si utilizzano delle calamite per mobiletti, svitando il cilindro di plastica con il magnete e alloggiandolo in un foro sui moduli. Passiamo un pennarello sul magnete, ripieghiamo il modulo sul corpo centrale, e in questo modo otteniamo una “impronta” di dove fissare a filo una rondella in ferro come bloccaggio.

Il telaio in listelli, un corpo centrale e sei ante pieghevoli, si ripiega perfettamente su se stesso, con precisione millimetrica.

Come realizzare il telaio

L’incollaggio dei sei moduli uguali può avvenire serrando con morsetti in contemporanea, mentre per il corpo centrale occorrono strettoi più lunghi, a nastro.
Si avvitano le cerniere a libro alla stessa altezza in corrispondenza su corpo centrale e moduli.
I quattro moduli laterali sono incernierati alle gambe del corpo centrale, mentre quelli centrali, incernierati in senso opposto, sono fissati a una distanza di circa 190 mm rispetto al centro della traversa. L’angolazione migliore per posizionare il telaio in modo stabile è quella in cui l’estremità
dei laterali e dei centrali dista dall’asse mediana rispettivamente circa 360 e 350 mm.

Il piano

Si utilizza legno listellare d’abete chiuso in fogli di compensato di pioppo, materiale che unisce resistenza e leggerezza, e grazie allo spessore di ben 26 mm garantisce anche solidità; in ogni caso, visto che l’intero piano d’appoggio è 2200×1100 mm, è preferibile, sia per il trasporto e montaggio sia per la messa a riposo, tagliare il piano in due parti uguali unite con spinatura cieca.

Per maggior solidità le tre spine sono infilate in una camicia d’ottone ricavata da un vecchio stelo per lampadari. I quattro angoli del piano sono arrotondati con il seghetto alternativo.

Al telaio si uniscono i due semipiani messi in piedi, e il tutto può trovare alloggio in qualsiasi angolo del garage, magari sollevato su listelli per proteggerlo dall’umidità.
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Accorgimenti di montaggio

Il collegamento fra gambe e telaio centrale fisso avviene mediante cerniere a libro avvitate; per realizzare il telaio i listelli sono uniti con spine testa contro bordo; il magnete incassato sul telaio fisso agisce sulla rondella metallica fissata sull’anta; il sistema smontabile per fissare il piano al telaio: sei viti con testa a brugola, attraverso il foro passante nel piano, si avvitano nella corrispondente boccola inserita nella gamba.

Assemblaggio e finitura

Aprendo il telaio e appoggiandovi sopra i due semipiani uniti, occorre trovare l’angolazione ottimale dei sostegni sia per robustezza sia per comodità di seduta; è importante che i moduli centrali appoggino su entrambi i semipiani e che le aperture siano simmetriche rispetto al corpo centrale. Si segna la posizione migliore sul lato inferiore del piano con un pennarello, si realizzano sei fori passanti da 8 mm in cui infilare la vite a brugola, svasando il foro per l’incasso della testa a filo legno.

Nei corrispondenti fori ciechi sui moduli, allargati a 9 mm, si infila invece una boccola con filetto legno esterno e ferro interno Ø 8 mm. Grazie alla traccia a pennarello, marcando i moduli con lettere o numeri, l’assemblaggio è veloce, avvitando le sei viti. Si rifinisce con mordente in polvere tinta noce sciolto in acqua con poca ammoniaca, per aiutare il fissaggio del colore, e successive due mani di vernice opaca trasparente ad acqua.

 

 

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