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Queste uova di legno fai da te sono il classico esempio di tornitura a sbalzo; si possono lavorare in serie e staccare una a una dal platorello
Decisamente “indigeste”, queste uova di legno fai da te le proponiamo come simbolico addobbo per la tavola di Pasqua.
In tinta unita, rifinite con vernici trasparenti o laccate; la fantasia del realizzatore può decorarle a strisce dorate o con stelline, felci o quant’altro gli salti in mente.
Le coppaie
La lunghezza della coppaia, o per meglio dire del suo grezzo, dipende dal tipo di attacco alla testa motrice del tornio, crescendo secondo che si disponga di mandrino (che afferra la base del pezzo dall’esterno, senza spreco), platorello (al quale il pezzo va fissato con viti più o meno lunghe della cui lunghezza va tenuto conto nello scavo) o coda di porco (che penetra profondamente nell’asse della coppaia).
Qui abbiamo due coppaie, di tenuta e d’appoggio. La prima si tornisce da legno tenero e possibilmente elastico (ideale il frassino). Montando il grezzo tra le punte se ne crea un cilindro col diametro di circa 10/15 mm superiore a quello del pezzo da inserirvi.
Allontanata la contropunta, si apre nel capo libero una cava di diametro identico al codolo del pezzo da tornire (cui, se siamo bravi, abbiamo dato una conicità di circa un ventesimo). Le pareti della cava, tanto più profonda quanto maggiori sono peso e lunghezza del pezzo che deve entrarvi, si aprono con due tagli in croce a creare una specie di pinza che un robusto elastico stringe attorno al codolo con forza sufficiente a non farlo vibrare e scappare durante la tornitura (la coppaia, comunque, serve solo per trattenere pezzi già resi cilindrici; non reggerebbe al tormento della sgrossatura).
La coppaia d’appoggio può farsi di qualsiasi legno, pieno o composito, e la cava dev’essere il perfetto negativo del pezzo in lavorazione (qui la base delle uova di legno) che vi si fissa con pezzetti di nastro biadesivo o un filo di colla termofusibile.
Avvertenza importante: se vogliamo riutilizzare le coppaie e queste non sono fissate alla testa motrice con la coda di porco, che di per sé costituisce un esatto punto di riferimento, dobbiamo marcarne in modo chiaro e permanente i riferimenti al platorello o al mandrino che le reggevano durante la loro creazione.
Uova di legno – Realizzazione
Come materiale si può usare qualunque legno, anche tenero come il pioppo, perché la forma compatta dell’uovo non crea problemi di indebolimento.
È chiaro che i legni teneri, difficili da pulire a specchio, devono essere poi trattati con turapori e smalti colorati, mentre quelli duri, dall’ulivo al palissandro, risplendono già di per sé alla prima levigatura e possono essere trattati a cera o a stoppino mettendo in valore colore e venature.
Le dimensioni delle uova dipendono solo dal legno di cui disponiamo e dalla potenza del nostro tornio; possiamo fare uova di legno di ogni dimensione, da quelle di quaglia a quelle di struzzo.
Smussare il cilindro
Uova di legno a catena
Colori atossici
Per smaltare le uova di legno vanno usati colori atossici. Un sottile chiodo senza testa piantato in un listello le regge permettendo di verniciarle da ogni lato.