Materiali, metodi, attrezzature
Materiali, metodi ed attrezzature bricolage per la protezione del legno e per mantenerlo sempre giovane: trattamenti antitarlo, finitura a gommalacca e finitura velata, per conservarlo a lungo sano e splendente con le vernici per legno.
Non essendoci più la ruvida corteccia e il continuo flusso di linfa vitale, il legno esposto tende a perdere il suo colore e la sua brillantezza.
E’, infatti, composto da milioni di sottilissimi tubicini di lignina che lentamente si scolora e si ossida quando è esposta alla luce e all’ossigeno.
In più l’evaporazione di acqua e oli essenziali genera una ragnatela di sottili screpolature attraverso cui muffe, insetti e sporco possono penetrare senza difficoltà.
Sta a noi, se vogliamo mantenere sempre bello il legno, proteggere le superfici in maniera adeguata, conoscendo ed utilizzando i vari prodotti pensati per il fai da te.
Contro la luce: la parte più energetica, e perciò più dannosa, della luce è la frazione che non possiamo vedere, cioè i raggi ultravioletti.
Le vernici trasparenti con filtri anti-UV sono opache a queste frequenze per cui la decomposizione delle fibre superficiali viene arrestata.
Il legno già compromesso con la superficie ingrigita e fragile, può essere recuperato utilizzando mordenti o impregnanti in tinta.
Contro l’ossigeno e l’acqua: gli strati di vernice isolano il legno dal contatto con l’aria e impediscono lo scambio di acqua che, durante i cicli di assorbimento e riduzione dell’umidità nelle fibre, crea piccole fenditure.
Un risultato analogo si ottiene con cere e oli che formano un velo impermeabile più delicato, ma più facilmente rinnovabile di una verniciatura.
Contro gli insetti: sembra che le larve di numerosi insetti gradiscano sopra ogni cosa il sapore dei nostri mobili; con specifici prodotti impregnanti miscelati a insetticidi e repellenti inodori (per noi) si impediscono le infestazioni nei legni nuovi e si arrestano quelle di mobili già tarlati, semplicemente verniciando o iniettando con una siringa il prodotto nei forellini visibili.
TRATTAMENTI ANTITARLO
- Per ottenere la massima efficacia dai prodotti antitarlo bisogna preparare le superfici togliendo vecchie vernici, sostanze resinose e unto con acqua ragia e carta abrasiva passata nella direzione della venatura.
- Il prodotto viene steso come un normale impregnante che penetra nei pori esplicando la sua azione in profondità sia contro le larve degli insetti xilofagi già in azione sia come prevenzione contro nuove infestazioni.
GLI ATTREZZI DEL FAI DA TE PER LA PROTEZIONE DEL LEGNO
- Ciotola di plastica e spugna sintetica per inumidire le superfici e far rizzare il pelo.
- Guanti di gomma per proteggere le mani dalle sostanze chimiche contenute nei prodotti di finitura e per evitare di macchiarne la pelle con i pigmenti.
- Carta vetrata per levigare: la preparazione della superficie richiede grana da grossolana a molto fine (40-240 o addirittura 320), le carteggiature tra una mano e l’altra richiedono abrasivi finissimi.
- Spugna abrasiva per levigare modanature longitudinali, coste e spigoli.
- Recipiente graduato e spatolina per dosare il liquido e mescolare la soluzione.
- Mordente in polvere e bicchiere di vetro o plastica in cui preparare la soluzione.
- Pipetta per dosare finemente la gradazione o la diluizione.
- Tampone di stoffa per applicare mordente, olio, gommalacca: l’interno può essere di stracci o di cellulosa, l’esterno richiede una tela morbida, che non perda pelucchi.
- Pennello piatto per turapori, vernice, smalto, olio, cera liquida; con i prodotti a diluente sono più adatte le setole naturali, per gli acrilici meglio quelle sintetiche.
- Pennellessa con ghiera di plastica per stendere e tirare il mordente.
- Pennelli tondi per applicare la finitura sulle modanature e per stendere l’olio.
- Spazzola di setole e cuoio per stendere la cera in pasta. Tutto disponibile nei centri fai da te più forniti.
GOMMALACCA, CERE E OLI
- La gommalacca è una vernice naturale ottenuta dai gusci che si costruisce il “Tachardia lacca”, un insetto della famiglia della Cocciniglie che vive sugli alberi nel sub-continente indiano. Si reperisce in scaglie da diluire in alcool o anche come soluzioni premiscelate pronte all’uso (da evitare: troppo care e soggette ad un’esterificazione che le rende appiccicose se non stese subito). Si stendono a tampone con ampi movimenti circolari e danno una finitura lucida di aspetto delicato.
- Gli oli proteggono efficacemente anche gli strati più interni del legno grazie al loro potere penetrante mentre le cere, pur rimanendo in superficie, formano una strato grasso impermeabile a sporco e umidità. I primi si stendono con pennello tondo, più robusto di quelli piatti, mentre le cere solide, usualmente diluite con solventi clorurati, vanno date a tampone in strati sottili.
FINITURA VELATA
- Una finitura particolare del legno rende il manufatto un pezzo veramente unico: si comincia con una levigatura accurata con un abrasivo morbido (la spugnetta verde per i piatti, ad esempio) che metta in rilievo la venatura del legno, poi si passa alla mordenzatura con tinte ad alcool stese a pennello, prestando attenzione a non sgocciolare sulle zone non ancora trattate per non creare zone più scure.
- A tinta ben asciutta si passa una mano di smalto turapori trasparente per uniformare l’assorbimento del legno.
- La pasta velante a base di calce copre il legno con una patina uniforme che va poi parzialmente rimossa sfregando uno straccio nel senso della venatura, in modo da far ricomparire una parte del legno scuro. Dopo una giornata di essiccamento si ricopre il tutto con una vernice trasparente.
Pennello, tampone abrasivo, carta vetrata, mordente, guanti di gomma
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