Come lavorare metalli non ferrosi

Non sempre capita di dover tagliare, saldare, sagomare ferro o acciaio, molto spesso dobbiamo utilizzare metalli non ferrosi, come le leghe.

Lavorare metalli non ferrosi, in genere, è meno difficoltoso rispetto al ferro perché rame, ottone, argento e altri sono molto più teneri e si lavorano più agevolmente, soprattutto per quanto riguarda il taglio e la sagomatura in quanto non oppongono la stessa resistenza che oppone il ferro. La loro elevata malleabilità facilita anche la realizzazione di oggetti particolarmente elaborati e sagomati, imponendoci di utilizzare la saldatura più raramente. In commercio troviamo lamiere, piattine, profilati di vario genere in numerosi metalli teneri.

Cosa serve per lavorare metalli non ferrosi

  • Attrezzi manuali ed elettrici per la lavorazione dei metalli
  • Lamiere, tubi, profilati piattine, quadrelli di metalli diversi

Metalli non ferrosi –  Il rame

È duttile e malleabile. Otteniamo unioni solide, ma smontabili, con l’aggraffatura, ripiegando i lembi di due fogli attorno a un tubo o una robusta piattina. Incastrate le due parti ripiegate, si ribatte la piega fino a ottenere un giunto solido (1). La curvatura di tubi si ottiene con dime (2). L’unione di pezzi in rame si ottiene con saldatura a stagno, rivettatura, incollaggio con adesivi epossidici. Si sbalza e si sagoma con facilità.

Metalli non ferrosi –  L’alluminio

È plastico, ma facilmente deformabile, si incrudisce diventando più fragile quando è sottoposto a deformazioni a freddo (piegatura) e si salda con difficoltà, per cui si preferiscono lavorazioni di taglio e unione con viti e rivettature. Il taglio di fogli lisci o traforati si esegue facilmente con le cesoie (1) e quello di profilati con il seghetto manuale (2). Per la saldatura occorrono attrezzature particolari (TIG-MIG).

Metalli non ferrosi –  Ottone

È una lega di rame che contiene dal 10 al 40% di zinco più piccole percentuali di altri metalli. Non è facilmente lavorabile per deformazione a freddo, mentre si comporta molto bene nelle lavorazioni alle macchine utensili. Si lascia incidere molto agevolmente con opportuni attrezzi (1) e offre una superficie estremamente brillante quando viene lucidato con tele abrasive e feltri di finitura azionati con il trapano (2).

Metalli non ferrosi –  Argento

È disponibile in fili e fogli larghi 250 mm con il titolo di 925 millesimi, cioè in lega con 75 millesimi di rame, che lo rende più duro e ne abbassa il punto di fusione. Si salda con filo di stagno e cannello a gas (1), si taglia e si sagoma senza difficoltà. La pulizia dell’argento si ottiene immergendo l’argento per alcune ore in acqua calda nella quale siano stati sciolti alcuni cucchiaini di sale da cucina o bicarbonato di sodio (2).

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