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Cosa si intende con decorazione grondaie? I terminali delle grondaie possono essere semplici doccioni, ma perché sprecare una così bella occasione per decorare la casa? Trasformiamoli in draghi della pioggia!
Le grondaie di piccole dimensioni a volte non sono nemmeno convogliate nei pluviali, ma si fanno semplicemente sgocciolare a terra, possibilmente lontano dal muro. Con pochissimi pezzetti di rame si può praticare la decorazione grondaie trasformando l’anonimo tubo di scarico in una gargolla dall’aspetto di un dragone fantastico.
Serve un pluviale di rame da 80 mm lungo circa 500 mm, qualche pezzo di lamiera di rame, argentana per saldature e tre rivetti. La dotazione di utensili necessaria si limita a un paio di cesoie, pinze con le punte, un trapano con punta da 4 mm, una forbice robusta da elettricisti e un cannello a gas. La figura del dragone deve essere semplificata al massimo pur continuando a evocare l’aspetto di una bestia terrificante. Gli elementi essenziali sono cinque: cresta, occhi, naso, denti e lingua. La cresta si ricava da una striscia di lamiera piana alta 60 mm e lunga 150. La ritagliamo con un andamento curvo e pratichiamo una serie di intagli a V per ottenere la frastagliatura.
Il naso si compone di un paio di strisce larghe 10 mm e lunghe circa 250 mm arrotolate a S. La parte posteriore serve da sostegno all’occhio, ricavato da un dischetto sul cui bordo si ritagliano tanti triangolini. I due pezzi si uniscono con l’argentana che mantiene lucida la parte esterna dell’occhio anche quando l’ossido annerisce il resto del rame. Le zanne sono due semplici sfridi tagliati a triangolo e si sistemano nella bocca giusto sotto il naso in modo da poter unire tutti gli elementi con due soli rivetti.
La lingua è una lunga striscia di rame da 10 mm la cui estremità è tagliata e rifilata per risultare biforcuta. Purtroppo raramente si alza la testa dal proprio cammino per cui il nostro gargoyle, attaccato al canale di gronda, ha scarse possibilità di essere apprezzato, ma ciò non gli impedisce di continuare a tenere lontano i demoni dalla nostra casa come hanno fatto per secoli i suoi colleghi scolpiti nella pietra delle cattedrali gotiche. Iniziamo quindi ad abbellire i nostri pluviali!
Come praticare la decorazione grondaie
- Si comincia con il tracciare la bocca con un pennarello, immaginando che il pluviale sia intersecato da due piani convergenti verso il centro.
- Con una cesoia da lattoniere tagliamo via la parte di scarto rimanendo lontani dalle linee gialle, poi perfezioniamo il taglio asportando sottili strisce di rame fino a ottenere una curvatura elegante e soprattutto simmetrica.
- Togliamo le sbavature dal taglio con una lima arrotondando il bordo della bocca. Il rame è molto tenero e la lima riesce in poco tempo a delineare il profilo desiderato.
- Fatta la bocca, si disegna la cresta su un pezzo di lamiera piana, tracciando sulla parte inferiore una striscia larga circa 10 mm che viene piegata alternativamente a destra e sinistra per creare una superficie curva da appoggiare sul tubo.
- Si preparano il tubo e la cresta per la saldatura lucidando le superfici affacciate con un pezzo di tela abrasiva e spalmandole con pasta decapante per favorire l’adesione dell’argentana. Infine si riscaldano i pezzi con un cannello fino a poter fondere il metallo d’apporto.
- La cresta è brasata solidamente, ma non bisogna scordare di pulire accuratamente le superfici sporcate dalla pasta decapante, a base di acido muriatico, per evitare che provochi corrosione. Il rame è molto conduttivo per cui, quando adoperiamo il cannello, usiamo sempre i guanti per evitare ustioni.
Come realizzare la cresta del drago
- L’occhio del drago è un disco di lamiera dalla cui periferia sono stati asportati degli spicchi con le forbici da elettricista.
- Prepariamo il pezzo occhio-narice arrotolando in una grossa “S” una striscia di lamiera larga 10 mm e lunga circa 250 mm. La parte più stretta è la narice, mentre quella più larga fa da supporto per l’occhio.
- Le due S sono collegate al pluviale con un rivetto. Foriamo la striscia di rame con una punta da 4 mm nel punto più basso interponendo un blocchetto di legno.
- Tagliamo le zanne dallo sfrido di lamiera avanzato dalla scontornatura della bocca e foriamo con punta da 4 mm sia le zanne sia il bordo della bocca, simmetricamente.
- Foriamo anche, al centro, il labbro inferiore del drago e una sottile e lunga striscia di rame larga 10 mm biforcuta sulla punta, che rappresenta la lingua e ha anche la funzione di guidare le gocce d’acqua il più lontano possibile dalla casa.
- Una volta che tutti i pezzi sono fissati al loro posto si aggiusta la posizione degli elementi per plasmare l’epressione del drago.
- Per saldare bene gli occhi al naso si pulisce la lamiera e si pone il disco sotto l’ansa maggiore. Si mette un po’ di pasta decapante e si scalda con il cannello fino a che l’argentana comincia a fondere a contatto con la lamiera. Per capillarità il metallo si distribuisce in prossimità dei punti di contatto.