Gli strumenti per stondare come il compasso e il pianetto per sega a nastro svolgono il lavoro preliminare di preparazione dei pezzi da stondare tramite tornitura
Se è vero il detto “chi ben incomincia è a metà dell’opera”, con i due strumenti per stondare che illustriamo in queste pagine, il tornitore risparmia sicuramente tanto tempo e raggiunge risultati di sicurezza e tranquillità nel lavoro molto importanti.
Si tratta di due strumenti semplici, ma molto efficaci, perché studiati espressamente da chi si occupa di tornitura da decenni e ne ha fatto il proprio cavallo di battaglia professionale.
Il primo è un compasso che può lavorare in due modi: tramite un puntale laterale che si inserisce stabilmente nel piccolo incavo lasciato al centro del pezzo dalla contropunta è possibile misurare e marcare con molta precisione la circonferenza di presa delle ganasce del mandrino; oppure, con un puntale a vite, si può disegnare su una tavola grande la circonferenza per sgrossare un piatto.
Il secondo degli strumenti per stondare è un pianetto da applicare alla sega a nastro che permette di posizionare correttamente rispetto alla lama la tavola appena marcata e poi farla girare sul centro della circonferenza per tagliare via ciò che non serve.
Compasso
L’utilizzo del puntale laterale è da farsi col pezzo sul tornio. Serve quando si è terminata la tornitura esterna di una ciotola o un vaso e bisogna fare il sottosquadro per girare il pezzo e fissarlo sulle ganasce del mandrino. Messo il puntale al centro della ciotola (foto a sinistra), si marcano le circonferenze interna ed esterna.
I segni fatti servono come riferimento per rimuovere internamente e, se necessario anche esternamente (foto a destra), il materiale per creare la presa sufficiente alle ganasce.