“Probabilmente questo nome sarà stato usato tante altre volte, ma lo uso anch’io per la mia costruzione; avrete già capito che indica quattro lavorazioni su una sola macchina.
Questa primavera avevo acquistato una fresa a mano per il legno con poche decine d’euro; dopo averne saggiato l’utilità era maturata nella mia mente l’idea di costruire una semplice squadra da applicare ad un cavalletto oppure alla morsa per avere le mani libere.
Mentre mi trovavo in un brico, vidi il vostro manuale “Fresare il legno” e non me lo feci certo scappare!
Sul vostro manuale ho cominciato ad osservare le costruzioni proposte sempre con molta chiarezza, sia professionali che per hobbisti.
Dopo un paio di giorni, al mattino in attesa della colazione, ecco un’idea!
Ho notato che possedevo due carrelli a due ruote che avevo usato quando anni fa facemmo il trasloco.
Anche loro li avevo costruiti artigianalmente; ne ho fatto a pezzi uno ed è saltato fuori il piano di lavoro.
Il carrello era dotato di una robusta cerniera per il ribaltamento del fondo su cui caricare lavatrici ecc.
Esaminai il pezzo smontato e notai che era molto robusto; un piano abbastanza largo e con ben 2 mm. di spessore poi le nervature sui quattro lati lo rendevano adatto al mio lavoro.
Dopo averlo montato sul telaio, compreso la cerniera, ho valutato la praticità del ribaltamento per il montaggio o lo smontaggio degli elettroutensili ed ecco che ho pensato di applicare dei pistoncini idraulici per facilitare il tutto.
Mentre cercavo la giusta collocazione degli elettroutensili, ho notato che ne potevo sistemare quattro; tutti montabili o smontabili in pochi minuti.
La sega che potrebbe intralciare con assi larghe, ho pensato di farla rientrare sotto al piano, svitando una manopola da un lato; dall’altra parte è incernierata.
La guida delle due frese è stata costruita sovrapponendo tre tubi quadri da 40 e scorre per 30 mm. Altre due guide ottenute da un tubo quadro da 15 si muovono a piacimento per guidare listelli o assi. Ho applicato anche due aste millimetrate ottenute da due metri rotti, per la misura veloce.
Per l’aspirazione dei trucioli ho voluto esagerare applicando una legge della fisica in cui si dice che un liquido incanalato in pressione all’interno di un cilindro ne determina un flusso; “Principio di Bernoulli”, da quel principio nacque il flussometro di Venturi.
Io ho applicato quel principio alla mia Combi 4, costruendo un tubo adatto al flusso dell’aria, utilizzando inox ed anche una rocca per la lana avanzata alla mia suocera.
Collego la canna del compressore al tubo e solo con un bar di pressione scopro che aspira tranquillamente i trucioli più pesanti; nelle prove mi ha ripulito perfettamente la zona di lavoro del trapano a colonna, pieno di residui metallici che sono ben più pesanti. I trucioli finiscono in una cassetta di plastica che svuoto direttamente nella discarica nell’apposito contenitore.
Una valvola manuale ne regola il flusso al punto giusto per evitare spreco d’aria; così la produzione d’aria è sempre superiore al fabbisogno. L’aria torna ad uscire da tutti i lati del coperchio che rimane sollevato 6 mm. Ho collegato anche un comodo soffietto per la pulizia generale.
Per l’aspirazione delle due frese, si può spostare il bocchello di aspirazione dal coperchio superiore alla parte posteriore della guida, subito sotto alla fresa orizzontale.
Per usare correttamente le macchinette si è reso necessario un quadro elettrico con i relativi interruttori e spie.
Le spie sono un po’ rosse e un po’ verdi perché di recupero dalle mie cianfrusaglie.
Per la sicurezza ho usato due microinterruttori che ho trovato sempre tra i miei materiali.
Ho pensato di far correre una corda lungo i quattro lati su carrucole, (quelle dei fili per i panni), così con una semplice pressione o tiraggio della corda, si fermano tutti gli apparecchi elettrici.
Il secondo microinterruttore l’ho applicato alla copertura superiore in lexan, (policarbonato), con la stessa funzione. In sostanza è impossibile toccare gli utensili girevoli in movimento.
Intanto che ero dietro, ho costruito una lampada; potevo acquistarne una adatta allo scopo, ma ho preferito recuperare un raccordo flessibile per lavandini che mi capitava sempre per le mani.
Ho sagomato un pezzo di lamiera da 0,8 in inox per adattarvi il portalampada e poi ho fissato il flessibile sulla cassetta elettrica.
Per lo scorrimento dei listelli o assi ho pensato di fare dei rulli pressori che scorrono su cuscinetti per generare il minor attrito possibile; cosi è anche per i supporti, sia anteriore che posteriore.
Prende poco spazio e visto che il peso, pezzo dopo pezzo è considerevole e i piedi di gomma col loro attrito ne impediscono il trascinamento, vi ho aggiunto tre ruote che sollevano il tutto per circa 8 mm. e a posizione raggiunta rientrano facilmente manovrando le due leve in basso.
Hanno trovato posto anche due comodi ripiani per appoggiarvi le scatole con le frese ed i suoi attrezzi.“