Nella casa in ristrutturazione della figlia, dovendo inserire sul vano di una scala un parapetto dal difficile profilo curvo, Roberto Marchesi ha ideato un’elegante soluzione autocostruita che è costata circa 500 euro, quando per la stessa opera, più semplice e in vetro non curvato, il preventivo dell’artigiano era di ben 3500 euro.
Le strisce si ricavano da fogli per impiallacciatura, tagliandole con la sega circolare e aiutandosi con un’asta come guida e sostegno al taglio.
Seguendo il profilo della scala si costruisce la dima per la curvatura, sovrapponendo e incollando tre fogli di truciolare, forati per poter agganciare i morsetti. Si incollano 26 strisce di mogano, lasciandone al centro 4 di 10 mm più basse, creando così la scanalatura per alloggiare il plexiglas. Si incurvano con l’aiuto della dima, lasciandole in trazione. Si procede nello stesso modo per i profili orizzontali superiore e inferiore.
Ugualmente mediante incollaggio si creano i quattro montanti, prevedendo le scanalature per il plexiglas: una per quello principale e quello a muro, due su lati opposti per quello intermedio, due su lati vicini per quello ad angolo.
Il montante principale prevede un foro centrale a tutta altezza per il passaggio di un tirante filettato da serrare in cima con un dado incassato, in basso a pavimento con tassello a espansione. Si rifiniscono i profili e le scanalature con pialletto e fresatrice. Sul lato esterno del profilo di base si incollano altre due strisce di mogano alte 80 mm come zoccoletto. I pezzi dei due profili si assemblano fra loro con spine e colla vinilica.
Si fissano la base e il montante principale con barra al pavimento; il montante finale al muro mediante tasselli. Si inserisce il plexiglas forzandolo e interponendo gli altri montanti fissati con spine in legno, si completa con il corrimano superiore fissato ai montanti con spine cieche e colla.
Si inseriscono le strisce in plexiglas incastrate e incollate con colla iniettata nella fessura della scanalatura mediante siringa