Intelligenza artificiale vs manualità intelligente

Tratto da “Far da sé n.531 – Giugno/Luglio 2023″

Autore: Nicla de Carolis

ll termine intelligenza artificiale venne coniato negli anni ’50 quando si cominciarono a realizzare programmi che cercavano di emulare le facoltà umane di pensiero e apprendimento. Gli studi sono andati avanti e queste soluzioni informatiche hanno compiuto notevoli progressi, arrivando a livelli considerevoli di autonomia, e sono utilizzate oggi in tanti campi. Solo per citare qualche esempio troviamo l’AI, dalla definizione inglese di Artificial Intelligence, nelle auto a guida autonoma che, come dicono gli studi accreditati, dovrebbero ridurre gli incidenti stradali del 90%; l’AI è negli assistenti virturali tipo Alexa, Siri etc che eseguono i nostri comandi per azionare dispositivi, in Netflix e in tanti altri servizi via internet, dove sono implementati con l’obiettivo di intercettare i gusti degli utenti e fornire soluzioni per aumentarne il coivolgimento.
Il funzionamento dell’intelligenza artificiale è quello di un sistema informativo evoluto, in grado di imparare e prendere decisioni in modo quasi del tutto indipendente e può essere di due tipologie: software AI e robot AI. Il secondo, rispetto al primo, oltre al programma, prevede elementi meccatronici e sensori ed è quindi una macchina avanzata, con una perfetta integrazione tra il software e l’hardware, in grado di muoversi e realizzare operazioni più o meno difficili, simulando l’attività di un essere umano.
E qui la domanda nasce spontanea: riusciranno questi robot a sostituire la manualità unita all’intelligenza pratica e creativa, la capacità decisionale dell’uomo e in questo caso intendo proprio quella di un fardasé? Forse sì ma, per il momento, io trovo fantastica e difficilmente eguagliabile la capacità di mettere insieme tante conoscenze risolutive di problemi, tipica degli artigiani (e anche chi legge questa rivista è un artigiano, sia pur del tempo libero) che sono in grado di riparare oggetti, motori, utensili dei più vari tipi, di progettare, realizzare e far funzionare impianti, di costruire e montare mobili su misura, utilizzando l’intelligenza, la conoscenza teorica, l’esperienza, dosando forza e delicatezza a seconda dei casi. Processi che diamo per scontati ma che sono un insieme di abilità insostituibili e necessarie, anche in un periodo di esasperato uso della tecnologia e del virtuale, degne di ammirazione e stupore quanto meno al pari delle magie dell’intelligenza artificiale.

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