Riduttivo chiamarlo cartongesso

Tratto da “Rifare Casa n.77 – Settembre/Ottobre 2021″

Autore: Nicla de Carolis

.. infatti con la parola cartongesso si usa chiamare, professionisti compresi, un sistema di costruzione, ma soprattutto di ristrutturazione, a secco che ha portato nel mondo dell’edilizia parecchi vantaggi e, incredibile, senza essere particolarmente impattante sull’ambiente; infatti, il cartongesso da demolizioni, rifiuto speciale non pericoloso, viene riciclato recuperando il gesso di scarto e rimesso nel ciclo produttivo. L’innovazione portata in edilizia da questo materiale ci viene dagli Stati Uniti, Paese, da un punto di vista architettonico, molto diverso da buona parte dell’Europa, perché non ha una storia millenaria di preziosi edifici da salvaguardare e da guardare per imparare tecniche, materiali, progettazioni fatte per durare… non che da noi, ahimè, da un certo punto in poi, in nome della fretta e del ricostruire, non si siano edificati obbrobri. 

Quindi proprio negli Stati Uniti, nella seconda metà del 1800, Augustine Sackett e Fred Kane ebbero l’idea di creare un pannello di gesso, paglia, catrame e carta; progettarono una macchina per fabbricarlo e svilupparono una lastra denominata “Sackett Board” ottenuta comprimendo i materiali sopra elencati: la prima lastra per muro a secco. Ma la vera svolta avvenne a causa della Seconda guerra mondiale, sempre negli Stati Uniti, quando si creò l’esigenza di costruire rapidamente, con meno manodopera, con meno competenze: con questo materiale i tempi erano ridotti ad una frazione rispetto alle tecniche tradizionali,

In Italia il cartongesso arrivò negli anni ‘60 e ci sono voluti comunque anni per elevarlo dalla bassa reputazione che deteneva ed essere riconosciuto a tutti gli effetti come indispensabile soprattutto nelle ristrutturazioni. Il suo successo di oggi è determinato, oltre che dalla rapidità e comodità della posa, dalla sua leggerezza e facilità di gestione, dalle sue innovative e varie declinazioni (resistente all’acqua, al fuoco e ai grandi carichi, flessibile), anche dal suo sistema costruttivo arricchito di tanti accessori che lo hanno reso utilizzabile per ogni intervento: un soffitto non liscio si migliora con molto meno lavoro rispetto a una nuova rasatura livellante; la costruzione di una tramezza si realizza rapidamente senza trasporto di mattoni e malta e senza dover poi intonacare; si possono realizzare arredi, velette, abbassamenti dei soffitti con luci incassate, pareti curve e qualsiasi idea originale partorita dai progettisti… solo per fare qualche esempio. 

Meraviglioso, direi, l’unica cosa è che una parete in cartongesso non potrà mai avere né il fascino né la durata di una parete in pietra o in mattoni pieni, tipica delle belle case d’epoca costruite senza fretta, che ancora oggi ci lustrano gli occhi.

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Commenti

  1. Non parliamo però di un materiale facile da recuperare in Italia, servono ditte specializzate ed il cittadino non può buttarlo in isole ecologiche o nell’indifferenza..fa passare la voglia di usarlo.

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