Tratto da “Rifare Casa n.91 – Gennaio/Febbraio 2024″
Autore: Nicla de Carolis
… e per casa d’epoca intendiamo una casa costruita entro il 1940: avere un appartamento in questi edifici è un privilegio di circa il 17% degli italiani, la parte del leone la fanno le costruzioni venute su come funghi dopo gli anni ‘60, con tutte le loro pecche in termini di scarsa qualità dei materiali, della progettazione e dell’estetica. Se si è proprietari di un appartamento d’epoca, le strade per ristrutturare sono due: la prima è procedere senza tener conto dello stile della costruzione, la seconda è essere rispettosi di tutto quanto si trova e fare un restauro conservativo, io sono per quest’ultima via.
È una vera goduria entrare in un’abitazione come villa Necchi Campiglio, in pieno centro a Milano, oggi museo di proprietà del FAI,
e apprezzarne le ricercatezze, rimaste intatte, realizzate da abili artigiani e progettate nei minimi dettagli dal grande Portaluppi, eclettico maestro dell’architettura razionalista, ultimo stile degno di nota, a mio avviso. Da pagina 62 potrete vedere i bagni della villa ancora originali, con vasca, doccia, lavabo doppio, wc e bidet separati, armadietti con ante grigliate per appendere gli accappatoi e lasciar circolare l’aria. Troverete quindi una selezione di prodotti e tante dritte per poter ricreare un bagno in perfetta armonia con la vostra casa d’epoca, grazie alle ottime produzioni dell’industria: marmi, piastrelline per boiserie, carte da parati, specchi e sanitari realizzati seguendo l’estetica del primo novecento. Ma nel panorama dell’offerta di materiali che tante volte abbiamo trattato, nulla manca neanche per gli altri interventi conservativi, dai pavimenti in legno antico recuperato, a quelli di cementine, oggi ancora prodotte, ai terrazzi alla veneziana realizzati anche a basso spessore. L’isolamento delle pareti perimetrali, nei casi in cui il cappotto esterno non sia possibile per vincoli estetici, trova un’ottima soluzione nelle lastre accoppiate che, rubando solo poco spazio, migliorano notevolmente il comfort abitativo (da pagina 42 nell’ampio dossier sull’involucro).
Se invece non c’è niente da ”conservare”, ma addirittura non vale la pena neanche riqualificare, ecco che la prefabbricazione può rivelarsi la soluzione giusta: da pagina 26 una villa costruita negli anni ‘70 è stata demolita e ricostruita interamente con il pareti prefabbricate X-lam, pannelli lamellari in legno massiccio realizzati sovrapponendo e incollando diverse tavole una sull’altra in modo che l’orientamento delle fibre sia perpendicolare da una tavola all’altra. Legno fuori e legno dentro con un risultato estetico e di prestazioni che rendono X-lam un sistema costruttivo imbattibile.
Il 2024 si presenta un anno ricco di novità che ci entusiasmano e danno la carica alla nostra voglia di scoprire e condividere!