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Dalle terme dell’impero alla desiderata SPA di casa

Tratto da “Rifare Casa n.96 – Novembre/Dicembre 2024″

Autore: Nicla de Carolis

L’acronimo SPA, salus per aquam, salute attraverso l’acqua, come dicevano i nostri antenati latini, sta a indicare uno spazio dove si gode del benessere che l’acqua, in tutte le sue declinazioni, ci può offrire. Poi c’è anche chi vuol far risalire il termine a Spa, la cittadina belga nota a partire dal sedicesimo secolo per le proprietà minerali delle sue acque. Ma noi continuiamo parlando degli usi dei nostri avi che credevano fermamente in questa regola praticando l’idroterapia e costruendo lussuosi edifici termali in ogni angolo
dei loro domini, con funzioni igieniche e sociali, con annessi gli spazi dedicati all’otium, il tempo libero. La cosa fantastica era che tutti potevano godere di questi piaceri e pare proprio che le ore trascorse alle terme nella giornata fossero almeno due, beati loro… Bagno caldo, bagno tiepido, bagno freddo e poi la sala riscaldata con aria calda o vapore. Parlando di impianti un particolare accenno merita l’ipocausto, un efficiente sistema di riscaldamento che permetteva di far circolare aria calda sotto i pavimenti e nelle cavità delle pareti di un ambiente. L’aria proveniva da un grande forno, alimentato dagli schiavi, di solito posizionato in uno spazio sotterraneo e risaliva tramite alcuni condotti in laterizio.

Quanto alla SPA di casa, sicuramente aspirazione di molti, gli obiettivi sono sempre gli stessi, farsi coccolare dall’acqua con un idromassaggio, in una sauna secca o in un bagno turco, viziati da cromoterapia e profumazioni sensoriali. Senza bisogno degli schiavi, in maniera molto più semplice rispetto ai nostri antenati, oggi possiamo dedicare spazi anche piccoli della casa all’installazione di sistemi in grado di far concludere la nostra giornata rilassandoci; per sapere come progettare la zona benessere troverete tutte le informazioni, dagli impianti necessari, ai consumi, alle migliori proposte sul mercato nell’articolo da pagina 92.

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