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Il biotrituratore Einhell GC-KS 2540 riduce ai minimi termini la massa delle ramaglie da potatura e ne permette l’eliminazione insieme all’umido nella compostiera
Soprattutto nel periodo delle potature, ma anche nel corso dell’anno, chi ha un giardino con piante di alto e medio fusto, un frutteto o rigogliosi arbusti da fiore, si trova a fare i conti con un ingente produzione di ramaglie da smaltire. Lo scarto di questa produzione verde raggiunge volumi importanti, se accumulato così come viene prodotto al momento della potatura, quindi diventa difficoltosa la movimentazione e, ancor più, lo smaltimento negli appositi bidoni. Un’eccellente soluzione è l’utilizzo del biotrituratore Einhell GC-KS 2540, uno strumento capace di tritare e sminuzzare le ramaglie riducendole in pezzetti grossi poco più che coriandoli. Ridurre in questo modo gli scarti vegetali porta numerosi vantaggi.
Fra i principali vi è la drastica riduzione di volume del materiale lavorato: i piccoli pezzi si accumulano praticamente senza spazio vuoto fra l’uno e l’altro, quindi un mucchio di ramaglie che occupa la cubatura di un’automobile finisce facilmente per rientrare in un solo sacco di raccolta. Poi c’è il fatto che, così tritato, il vegetale fresco ha tempi di compostaggio molto rapidi; enormemente più veloci rispetto al ramoscello integro. Ne deriva la possibilità di trasformazione in loco, nelle apposite campane, per farne concime insieme agli altri rifiuti umidi della cucina.
Il biotrituratore deve essere adeguato alle proprie esigenze: ci sono macchine grosse e potenti, capaci di lavorare rami di sezione notevole, ma per l’utilizzo nella maggior parte dei giardini un biotrituratore come l’Einhell GC-KS 2540 è la scelta ideale. È alimentato con motore elettrico a 230 V, con una potenza di 2500 W. Pesa solo 10,7 kg, è contenuto nelle dimensioni e ha le ruote per essere facilmente trasportato vicino ai mucchi raccolti. Trita rami sino a 4 cm di diametro mediante una piastra rotante che porta due lame rimovibili per l’affilatura e l’eventuale sostituzione. Ha una tramoggia di carico, in cui si introduce il materiale da tritare che viene tirato dentro; in caso contrario si spinge con il pressatore in dotazione; la bocca di espulsione getta direttamente dentro il sacco di raccolta, anch’esso in dotazione, che si appende alla macchina durante la lavorazione.
Comodo, semplice e immediato
Il sacco di raccolta è molto capiente; ha due prolungamenti delle cinghie che terminano ad anello per l’aggancio/sgancio al corpo macchina.
A motore fermo, svitando la manopola, si ribalta la tramoggia mettendo a nudo la zona attiva con la piastra rotante; questo per liberarla da eventuali intasamenti o per le operazioni di manutenzione. Comunque, se la manopola non è completamente serrata, un interruttore interno impedisce l’avviamento del motore.