Trovarsi circondati dalla natura, beneficiare a 360° del paesaggio pur essendo protetti da un guscio confortevole che delimita lo spazio abitativo con discrezione, in modo quasi impercettibile: è un concetto di casa domotica che sembra quasi difficile da sognare. Lo stupore sale nell’apprendere che non solo un edificio come questo esiste, ma è concepito in modo da non gravare sull’ecositema per garantire una vita da pascià ai suoi abitanti.
Si chiama “Fachwerkhaus”, letteralmente “casa a graticcio”; più facile da pronunciare l’identificativo che Huf Haus le ha attribuito, chiamandola semplicemente ART. 9. La struttura portante, infatti, è costituita da elementi di legno massiccio a triplo strato che formano una tessitura incrociata in grado di sostenere tutte le parti complementari della costruzione, pareti interne e solai; il sistema si sviluppa a moduli, pertanto la casa proposta si presta a diverse configurazioni a richiesta del committente.
Un interessante accorgimento adottato è quello delle pareti costituite da vetrate fisse di grandi dimensioni, prive di telaio. Si tratta di una tripla vetrocamera che racchiude, tra due vetri termoisolanti, un vetro float e due intercapedini, queste ultime formate da distanziatori d’acciaio che sono parte integrante della cornice perimetrale coibentata. Lo spessore totale è di 51 mm.
Caratteristica anche la sporgenza del tetto rispetto alla facciata, più marcata del normale per proteggere dalle intemperie e dall’insolazione; lo spiovente è rifinito nella parte inferiore con perline da 18 mm di abete nordico tinte a mordente bianco. Huf Haus (www.huf-haus.it)
I montanti verticali e le travature orizzontali sono collegati da viti e bulloni di acciaio inox, spesso lasciati a vista. Le vetrate del piano terra sono provviste di oscuranti a lamelle a pacchetto realizzati a doghe orizzontali alte 80 mm e di color argento; garantiscono un’efficace protezione dai raggi solari. Altre soluzioni sono disponibili a richiesta.
Attraversato il portoncino d’ingresso, protetto esternamente da alluminio e realizzato con legno pregiato di spessore fino a 107 mm, ci si trova in un atrio spazioso al centro del quale campeggia la scala che porta al livello superiore; supporti, gradini e corrimano sono di legno lamellare, i pannelli laterali sono di vetro di sicurezza. Si viene accolti dallo scorrere dell’acqua proveniente da una grande vasca e dal crepitio del focolare incassato in un grande pannello divisorio.
La soletta di calcestruzzo armato, sviluppata in collaborazione con un’azienda del Gruppo Huf Haus, appoggia liberamente sulla struttura di legno, dal lato interno, per non causare ponti termici. La parte inferiore a vista è tinteggiata di bianco per un perfetto abbinamento con l’intonaco fine che rifinisce le pareti interne, mentre il pavimento sull’estradosso ha uno spessore di 18 cm (10 di isolamento e 8 di massetto e rivestimento) che permette l’installazione di sistemi di riscaldamento e ventilazione.
L’ingresso, l’atrio, la cucina, la zona pranzo ed il soggiorno sono rivestiti di grès porcellanato, le altre stanze del piano mansardato e la scala di moquette pregiata; nei bagni è prevista una piastrellatura, che per le pareti arriva fino all’altezza del soffitto.
Una casa Huf Haus costa sui 2.800 euro il mq; serve un investimento minimo di 500.000 euro.
Molto ampia, luminosa e priva di linee di demarcazione, la stanza da bagno è un autentico centro benessere, dove tutto è studiato per un utilizzo all’insegna della razionalità e del piacere personale.
Le mensole che sovrastano le vetrate permettono un’ampia flessibilità nella distribuzione dell’impianto d’illuminazione, della disposizione dei corpi illuminanti e dei sistemi di oscuramento interni.
Questa opportunità ha un’interessante valenza anche qualora si rendesse necessario apportare modifiche all’impianto.
Il problema dell’integrazione architettonica dei pannelli solari e fotovoltaici con la casa non si pone: le falde sono interamente rivestite dai pannelli, formando una copertura uniforme che produce l’intero fabbisogno energetico dell’edificio.
Il riscaldamento è affidato ad un sistema a pompa di calore aria/acqua, l’acqua calda sanitaria viene prodotta dal solare termico ed il ricambio d’aria è assicurato da un sistema di ventilazione forzata. Questo estrae l’aria viziata dagli ambienti tramite aspiratori ed immette quella fresca senza bisogno di aprire le finestre: tutto il volume d’aria viene ricambiato completamente nell’arco di 2 ore con una dispersione massima di calore del 2%. Tutti gli impianti, illuminazione inclusa, sono gestibili attraverso un sistema domotico (iPad, iPhone) che permette di tenere sotto controllo ed ottimizzare i consumi.