Un’installazione che richiede un’attenzione particolare per evitare infiltrazioni e garantire il deflusso dell’acqua senza ristagni; la doccia mantiene la continuità con il resto del bagno, pavimentato interamente in legno teak
In più occasioni, parlando di parquet, si esalta la piacevole sensazione che si prova nel calpestarlo a piedi nudi. Il bagno è la stanza degli scalzi per eccellenza, ma in molti ancora arricciano il naso se si sentono proporre un parquet per pavimentare questo locale: ma no, c’è l’umidità, ci sono gli spruzzi d’acqua… e che dire delle barche, allora? Diciamo anzitutto che il legno teak delle barche subisce trattamenti impermeabilizzanti non applicabili a quello utilizzato per i pavimenti, ma se si evitano ristagni e si sceglie l’essenza giusta il parquet in bagno può starci, eccome, ma farlo continuare anche sotto la doccia pare una scelta piuttosto azzardata. In questa ristrutturazione sono stati adottati accorgimenti che hanno reso possibile realizzare una doccia a filo pavimento in perfetta sintonia con il rivestimento circostante. Partiamo dalla scelta del legno: sono idonee le essenze che vengono utilizzate anche per i bordi piscina o le saune, legni che si mantengono stabili in condizioni di umidità come sono alcune specie africane ed esotiche, per esempio il legno teak, iroko, doussié, merbau, ipè. La preparazione del sottofondo con lo strato impermeabilizzante non differisce di molto da quella richiesta da un’altra doccia a filo pavimento, è la posa dei listelli che deve seguire un criterio diverso. Infatti, mentre per pavimentare il bagno i listelli di teak sono stati incollati perfettamente affiancati, per il piatto doccia occorre garantire al legno la possibilità di muoversi in virtù delle condizioni sfavorevoli in cui si trova per umidità e sbalzi di temperatura. Al tempo stesso, i movimenti devono essere assorbiti da un supporto che presenti un modulo elastico, così da rendere impossibili le cavillature che possono causare infiltrazioni. Infine, occorre mantenere una pendenza che guidi l’acqua in caduta verso una via d’uscita con una portata sufficiente a smaltirla senza causare ristagni. Oltre all’ampia caditoia a parete, per limitare eventuali sconfinamenti dell’acqua in direzione del normale parquet, si inserisce tra questo e il piatto una doga continua sagomata con un’impercettibile, ma funzionale, schiena d’asino, con pendenza favorevole verso il piatto. Il resto è puro buon senso: far circolare l’aria dopo l’uso della doccia, asciugare subito il piatto e trattare periodicamente il legno teak con prodotti adeguati.
Legno Teak – Come in coperta
Legno Teak – Il sottofondo
- in fase di ristrutturazione i sistemi a secco presentano numerosi vantaggi per la ripartizione degli ambienti: qui buona parte degli impianti di bagno e cucina vengono nascosti nell’intelaiatura metallica della tramezza che divide i due ambienti prima del rivestimento.
- la caditoia con il tubo di scarico montato viene posizionata e registrata tramite i piedini di appoggio; si procede a stabilizzarla con malta di cemento.
- l’impermeabilizzazione delle superfici consiste nella stesura di un primo strato bituminoso sul sottofondo e sulla parte bassa delle pareti, nel quale si annega una rete di fibra come armatura che si ricopre con un secondo strato di bitume.
- per il sottofondo si usa un premiscelato pronto ad asciugatura rapida (4 giorni) che si posa con aggiunta di pochissima acqua, idoneo per massetti alleggeriti a basso spessore e con ritiro controllato. In esso sono annegate due piattine di acciaio, per migliorare la stabilità e per avere un riscontro durante la staggiatura, così da mantenere la pendenza corretta.
- a sottofondo asciutto, se il livello si rivela leggermente scarso, si può compensare con la stesura di un primo strato di colla, da lisciare e far asciugare.
Legno teak – Scarichi efficienti
Legno teak – mosaico di listelli
- il collante, steso questa volta con spatola dentata, è un prodotto bicomponente specifico per pavimenti in legno.
- la prova preliminare di disposizione a secco dei listelli ha permesso di ottimizzare la posa in modo di utilizzare elementi completi, senza frazionamenti. Nel senso della lunghezza vengono accostati, mentre lateralmente si lascia una fuga calibrata grazie a spessori preparati allo scopo.
- terminata la posa occorre attendere l’asciugatura della colla: prima che questa indurisca eccessivamente conviene però rimuovere gli spessori.
- una carteggiatura a macchina, con frequenti controlli della pendenza, elimina i sottili dislivelli tra un listello e l’altro e,
- dopo l’aspirazione della polvere, il rivestimento è pronto per il riempimento delle fughe con il sigillante
- per l’adesione del sigillante, le fughe vanno preventivamente trattate con un primer specifico che va lasciato assorbire per almeno 2 ore.
- la gomma, del tipo utilizzato in nautica, va estrusa in quantità un poco abbondante
- quindi lisciata prontamente esercitando pressione con una spatola metallica, avendo cura di ottenere una superficie uniforme senza bolle d’aria. Il prodotto va lasciato stagionare per 7-10 giorni prima di passare alle successive finiture.
- trascorso il tempo necessario, una nuova carteggiatura a macchina con abrasivo fine asporta lo strato sottile solidificato sul legno e livella definitivamente fughe e listelli di legno.
- il legno teak è un legno che dà il meglio di sé con un trattamento a olio che ne ravvivi le venature: si applica a pennello e si ripassa con un panno.