Importante progetto per un angolo cottura in muratura con barbecue, estensione del piano di lavoro che include un lavello autocostruito. Il basamento è di mattoni pieni finiti facciavista con due archi, la cappa è sottolineata da una trave di ginepro
Il nostro lettore Gustavo Ledda, contando sulle sue ormai comprovate ed estese capacità di far da sé, ha realizzato un importante progetto in casa propria: un angolo cottura in muratura fai da te . La posizione scelta per l’installazione è guidata dalla presenza di una canna fumaria che corre esattamente in quell’angolo fra i due muri, ma parte da sopra la soletta del primo piano, che quindi va forata e attraversata. La cucina angolo cottura in muratura  prevede l’estensione laterale della struttura per poter disporre di maggiore spazio come piano di lavoro e includere anche un lavello di marmo , anch’esso autocostruito, sfruttando la presenza di un rubinetto esterno e del relativo scarico dell’acqua. La parte bassa della costruzione è fatta con mattoni pieni e rifinita facciavista. Alleggeriscono l’insieme due aperture ad arco ben fatte, una chiusa con due antine rustiche, fatte con perline impregnate color mogano, e una lasciata aperta per l’alloggiamento della legna da ardere. La parte alta comprende la cappa che ricade nell’angolo, raccordandosi verso l’alto con la canna fumaria. Questa sezione è intonacata, tranne che per la mensola di marmo e la splendida travatura ricavata da un tronco di ginepro. Sopra il piano di lavoro la parete invece è rifinita con pietre piatte che salgono da terra, circondano il rubinetto e due mosaici tunisini che alleggeriscono e impreziosiscono l’intera costruzione.
Cosa serve per costruire un angolo cottura in muratura
Mattoni pieni per basamento,
mattonelle refrattarie spesse 30 mm per piano focolare,
mattonelle quadrate 100×100 mm per rivestimento piano lavoro,
pietre piatte spaccate per rivestimento parete
Cemento, sabbia, intonaco pronto, malta refrattaria
Barre di acciaio a T, barre d’acciaio a L,
tondino di ferro,
rete elettrosaldata
Lastra di marmo per il lavello e la mensola della cappa
Tavelloni e blocchetto quadrato prefabbricato di calcestruzzo per la copertura della cappa
2 staffe con tasselli per reggere il lavello
Progetto angolo cottura in muratura
La vasca del lavandino
Partendo dalla lastra di marmo recuperata si tagliano le varie parti. Con il trapano e molta pazienza si esegue ilforo sul fondo per lo scarico: dapprima con una serie di fori continui molto ravvicinati intorno alla circonferenza, poi forando su diametri perpendicolari e con colpi di un piccolo scalpello, infine rifinendo con una piccola mola montata sul trapano.
I pezzi si assemblano con colla bicomponente per marmo e l’aiuto di una cassaforma di legno fatta a stretta misura per tenere gli elementi perpendicolari fra loro durante la fase di fissaggio.
Il lavandino viene messo in posizione grazie a due mensole metalliche, allineate perfettamente usando una livella a bolla, poi fissate alla parete con robusti tasselli d’acciaio.
Il lavello si completa con il montaggio della piletta e, di conseguenza, del tubo di scarico di PVC, che scende perpendicolarmente sino a superare verso il basso il livello dell’attacco a parete. La circonvoluzione che compie ha la funzionione di sifone: l’acqua che resta inevitabilmente nella parte bassa della tubazione impedisce agli odori sgradevoli di risalire il condotto.
Come costruire un angolo cottura in muratura
La preparazione consiste nello scasso orizzontale nella parete per agevolare l’attacco della gettata del piano del focolare. A sinistra si nota un altro piccolo scasso necessario per alzare l’attacco del rubinetto. In primo piano le due centine, già nella loro posizione definitiva: servono per fare gli archi delle aperture del portalegna e dell’armadio.
Il basamento viene eretto usando mattoni pieni. I setti appoggiano alle pareti laterale e di fondo; frontalmente salgono contro i montanti delle centine, per poi, sopra, assecondarne la curvatura.
All’altezza prestabilita si posa l’ultima fila con mattoni tagliati a metà per lungo in modo da formare un gradino su cui appoggiare le tavelle e nascondere il piccolo solaio in laterizio, calcestruzzo e rete elettrosaldata, che si espande allo scasso nel muro.
La gettata rimane a filo dell’ultimo corso di mattoni; al centro del piano di cottura si ricava lo spazio per incassare una teglia in modo da poterla usare come cassetto rimovibile per la cenere.
La griglia del barbecue
Il piano di cottura, ovvero il focolare del barbecue, viene rivestito con mattonelle refrattarie. Attorno al cassetto per la cenere resta uno spazio che viene poi chiuso dalla griglia.
La griglia è formata da quattro pezzi di spesso profilato d’acciaio a T, saldati a formare una cornice. All’interno una serie di tondini di ferro sono saldati in senso laterale, paralleli ed equidistanti fra loro.
Inserita in sede, la griglia chiude perfettamente lo spazio rimasto attorno alla vaschetta raccoglicenere. Ovviamente è solo appoggiata.
La cappa e la canna fumaria
Un bancaletto serve come squadra per saldare fra loro due robusti segmenti di profilato d’acciaio a L. I terminali liberi dei due vanno tagliati e divaricati in modo che facciano miglior presa nel momento in cui si murano a parete.
I fori preparati prima della saldatura sull’ala superiore di ogni profilato servono per fissare da tergo due sezioni di un bellissimo tronco di ginepro, tagliato a metà longitudinalmente.
Per sfruttare una canna fumaria presente nell’angolo della casa, ma al di sopra della soletta soprastante il barbecue, bisogna fare un foro quadrato nella soletta e allargarsi nello spessore delle due pareti che si intersecano per poter incassare e murare un blocchetto di cemento quadrato che, in questo modo, resta bloccato fermamente.
La conformazione del blocchetto di cemento agevola l’inserimento nelle sue fessure delle estremità di quattro barre di ferro a T, inclinate verso la base della cappa, dove si legano con saldatura ad arco al profilato a L strutturale, murato nelle due pareti che fanno angolo.
Le barre inclinate fanno da supporto ai tavelloni messi orizzontalmente, in costa, tagliati in modo che ogni corso, all’incrocio dell’angolo esterno, si alterni come sormonto.
L’interno della cappa mostra due ferri aggiunti, murati in alto e saldati in basso sempre al profilato a L, che hanno funzione di rinforzo per le quattro barre di sostegno ai tavelloni.
ui travi di ginepro si fissa con silicone una mensola fatta con gli avanzi del marmo usato per il lavello. Infine si intonacano i tavelloni applicando sulla superficie la rete elettrosaldata per scongiurare le fessurazioni che, molto probabilmente, si verrebbero a formare a causa dei forti sbalzi termici.