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Doccia in cartongesso

Doccia in cartongesso

La nostra arma è il cartongesso che viene scelto per l’economicità e la praticità, dato che può essere messo in opera con pochi strumenti e poco tempo. Anche se l’uso del cartongesso in un bagno può causare perplessità, i produttori hanno sviluppato da anni lastre idrofughe che resistono nei luoghi umidi per anni senza deformarsi. Come ulteriore misura di sicurezza, sono consigliati trattamenti con liquidi impermeabilizzanti e piastrellature che rendono.

IL CONTROSOFFITTO DELLA DOCCIA IN CARTONGESSO

 

L’intelaiatura di sostegno delle lastre è ancorata al soffitto con alcuni tiranti che, tramite ganci a molla, permettono di regolare l’orditura all’altezza voluta.
Avvitati i pannelli all’intelaiatura si applica sui giunti un nastro di rete autoadesiva che assorbe le dilatazioni e impedisce che si formino screpolature, poi si stucca.
La stuccatura delle giunzioni e delle viti deve essere ripassata dopo circa un’ora per rasare perfettamente la superficie. Eventuali sbavature si carteggiano.

TELAIO E PARETI DELLA DOCCIA IN CARTONGESSO

Tutto il soffitto, compresa la zona sopra la doccia, viene controsoffittato con i pannelli di cartongesso. La parte più difficoltosa del montaggio è il sollevamento della lastra: se non ci sono aiutanti si possono usare appositi ganci da appendere ai profilati o un puntello a forma di T che sostiene il pannello fino a che non siano state inserite un po’ di viti nel perimetro.
La parete del box doccia è costruita su un profilato perimetrale largo 50 mm, incollato alle piastrelle del pavimento e della parete con un nastro biadesivo espanso che fa anche da isolante acustico. Sulla parte libera, l’unione viene effettuata con una pinza giuntatrice.

Con una robusta cesoia (questo e altri atgrezzi sono normalmente presenti in un laboratorio fai da te) si possono tagliare facilmente i profilati a “U” e a “C”. Per troncare la base, dopo aver tagliato le ali, si piega il profilato per fare posto alle lame della cesoia.
Per piegare a 90° i profilati a “U” si taglia lateralmente la lamiera lasciando i pezzi uniti per la base. Basta piegare il profilato con le mani per far incastrare insieme le ali sporgenti.
Anche la parte frontale alta della doccia viene chiusa con un pannello. Il perimetro è costruito con guide ad “U” mentre l’architrave è realizzata con un profilo a “C”. Nel caso specifico è stato utilizzato un pannello anche per chiudere la finestra posteriore.
I pannelli esposti maggiormente all’umidità sono di gesso rivestito di carta verde e impregnato, sottoposti a speciali procedimenti per limitare l’assorbimento di acqua.

LA PIASTRELLATURA

bordi dei pannelli vengono rifiniti con una raspa per togliere le asperità lasciate dal taglio e consentire al pannellino frontale di poter appoggiare direttamente sul metallo del montante.
Il cartongesso idrofugo può essere piastrellato senza difficoltà; prima di stendere la colla, però, è bene passare un apposito impermeabilizzante (come Knauf Flächendicht) con un pennello o un rullo e attenderne il completo asciugamento.
Il bordo del box doccia viene rifinito con paraspigoli arrotondati di plastica che sostituiscono i vecchi e fragili “jolly” ottenuti fresando a 45° il bordo della piastrella. L’ala traforata del paraspigoli viene fatta aderire all’adesivo e nascosta sotto la piastrella frontale.
Il rivestimento di piastrelle è posato a partire dal basso utilizzando un normale adesivo per rivestimenti. Per compensare le inevitabili irregolarità dimensionali delle piastrelle, ciascuna fila viene allineata spessorando le fughe con piccoli cunei di plastica che si rimuovono a collante asciutto.

I FARETTI

Il foro, in questo caso da 60 mm, per l’installazione del faretto, viene eseguito con la sega a tazza. La posizione va calcolata in modo da non interferire con i profilati.
La guaina proveniente dal centro soffitto, già fissata all’orditura prima di applicare il cartongesso, viene estratta dal foro insieme a quella che raggiunge gli altri punti luce.
I due conduttori che alimentavano l’unico punto luce del locale, vanno ora collegati in parallelo passando da una morsettiera all’altra di tutti i faretti previsti.
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