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Un accurato lavoro di muratura, impermeabilizzazione e piastrellatura per risanare il balcone
Il tempo e le intemperie avevano ridotto proprio male il balcone che aveva perfino perso un bel blocco di calcestruzzo nel bordo frontale: era proprio ora di risanare il balcone. Il primo lavoro è quello di togliere col martello demolitore la vecchia piastrellatura e la caldana sottostante; vanno anche rimosse tutte le parti ammalorate del bordo esterno del balcone e della sua superficie inferiore. Le operazioni per risanare il balcone iniziano con il rifacimento della caldana, dell’intonaco inferiore e, per ultimo, del bordo esterno del balcone. Segue il trattamento di impermeabilizzazione, fatto usando un prodotto minerale ecocompatibile monocomponente dato in due mani intervallate dalla stesura di un foglio di rete di nylon antifessurazione. Su questa stratificazione si posano le nuove piastrelle: una cornice di pezzi angolari che sporge a coprire parte del bordo esterno della piattaforma e racchiude il rettangolo di piastrelle quadrate.
Ripristino del sottofondo
- Le vecchie piastrelle si eliminano col trapano demolitore, ma si prosegue sino a rimuovere anche il sottofondo.
- Fissate le tavole che delimitano l’esterno del terrazzino, si riempie accuratamente con la malta la fessura di contorno.
- Per la nuova caldana si usa un prodotto già pronto in sacchetto (Fassa Bortolo, Mapei, Weber); si spiana accuratamente, dandole una lieve pendenza verso l’esterno, tirando l’impasto fra i livelli fatti con due stagge, da rimuovere non appena la malta inizia a incallire.
- Intonacare sopra la testa richiede una malta molto adesiva. Parallela, a pochi centimetri dal bordo, va ripristinata la scanalatura fermagoccia.
- Il bordo esterno della soletta si rinzaffa mettendo perfettamente allineate una coppia di tavole; queste sono tenute in posizione da alcuni cerchi aperti di tondino di ferro, che si prestano come strettoi perché, potendo ruotare, non offrono alcun ingombro al lavoro.
- Sulla nuova caldana si applica uno strato di impermeabilizzante monocomponente, ottimo è il Kerakoll Nanoflex Eco, che deve essere dato in due mani.
- Dopo la prima si stende un foglio di rete di nylon che aumenta le proprietà antifessurazione del trattamento (per superfici così piccole non sarebbbe richiesto), infine si applica la seconda.
Nuove piastrelle per balcone
- Quando la nuova superficie del balcone è perfettamente asciutta si traccia il contorno del bordo interno della cornice, dato dalla larghezza della parte orizzontale dell’elemento a gradino.
- Gli elementi a gradino sono piuttosto costosi ma, oltre l’assai più gradevole aspetto, hanno il grande vantaggio di allontanare l’acqua dal bordo esterno del balcone. La colla va data con abbondanza su entrambi i lati interni del pezzo.
- Uno dopo l’altro, partendo da un angolo con un pezzo bisellato a 45°, si applicano tutti i pezzi della cornice sui tre lati esterni del balcone. Battendo con un mazzuolo di gomma aumenta la presa della colla; attenti a mantenere il livello rispetto ai pezzi a fianco.
- Via via che si sistemano i pezzi sul bordo del balcone, vanno interposte le crocette distanziali e controllato l’allineamento degli elementi, tirandoli contro la staggia (se si spinge la staggia si rischia di spingere in fuori anche i pezzi).
- Una buona colla da piastrelle non ha un tempo di presa molto lungo, per cui conviene stenderne con la manara dentata solo quanto basta a metter giù una mezza dozzina di piastrelle alla volta.
- Non capita mai che le misure di un pavimento siano multipli esatti di quelli delle piastrelle. La misura dell’ultimo pezzo si ottiene poggiando a partire dalla parete una piastrella intera sulla penultima (non ancora incollata), marcando su questa la linea di taglio e tenendo conto dello spessore dei distanziali.
Applicazione della malta per fughe
- I distanziali vanno usati per tutte le piastrelle non molate e servono ad assorbire le piccole irregolarità del loro bordo. Più o meno spessi lasciano sempre fra le piastrelle un canalino, la fuga, da riempire con un prodotto specifico, appunto il riempifughe. Lo si prepara dentro un secchio (a piacere, il colore dell’impasto può essere analogo o contrastante rispetto a quello delle piastrelle messe) e lo si versa sul pavimento quando le piastrelle sono già ben incollate.
- Per stenderlo si usa una specie di frattazzo con la suola di gomma dura i cui angoli aiutano a far entrare il riempifughe fra le piastrelle.
- Lo stesso frattazzo si usa per raccogliere il materiale che non è entrato fra le piastrelle. Quando il riempifughe cambia colore (diventa opaco) si pulisce il pavimento con una spugna ruvida ed acqua.