Come elemento architettonico, il solaio ha fatto la sua comparsa quando è nata l’esigenza di costruire edifici a più livelli. Quello con struttura a volta non viene più utilizzato nell’edilizia moderna, dove il solaio non è altro che un elemento orizzontale costituito da un intradosso ed un estradosso: l’uno rappresenta il soffitto del piano inferiore, l’altro il calpestio di quello superiore.
Per realizzare un solaio si possono utilizzare diversi materiali: legno, acciaio, cemento armato, abbinati a laterizi o elementi realizzati con polimeri che hanno la funzione di alleggerimento. Il solaio, infatti, non deve soltanto autosostenersi, ma sopportare i carichi “accidentali”, ovvero quelli inseriti dopo la sua costruzione, quantificati a 200 kg/mq; la struttura dev’essere in grado di supportare anche il soffitto sottostante, aderente o sospeso che sia. Tutto questo deve avvenire senza possibili deformazioni e comporta calcoli sofisticati per il dimensionamento degli interassi tra gli elementi della struttura portante e degli spessori, in base anche all’ampiezza da coprire.
Il solaio assolve inoltre ad altre funzioni: dev’essere in grado di resistere in caso d’incendio, deve garantire comfort con una buona coibentazione, deve reagire con il resto della struttura in caso di eventi sismici, o quando le raffiche di vento causano oscillazioni ai piani superiori di edifici molto alti. In poche parole, per un buon solaio si predilige la rigidità, anche per evitare che un’eccessiva flessibilità possa danneggiare la pavimentazione soprastante, ma va mantenuto un margine di deformabilità.
Una situazione importante è quella che vede la presenza di balconi collegati a solai.
Il balcone è una struttura a sbalzo e necessita di un supporto a mensola, la cui armatura non dev’essere collegata alla trave perimetrale, bensì deve penetrare nello spessore del solaio e poter contare anche sulla collaborazione dell’orditura secondaria, scongiurando deformazioni della trave perimetrale sottoposta ad un carico a sbalzo. Tra solai contigui aventi diversa luce occorre prevedere nervature in grado di assorbire i movimenti trasversali dovuti alle differenti flessioni delle due strutture.
I TIPI DI SOLETTA
- Interamente di legno. Dal secolo scorso il legno è stato superato, nell’edilizia tradizionale, dall’impiego di travi di ferro e cemento armato, ma è tuttora utilizzato in molte costruzioni nelle zone montane, dove la disponibilità di materia prima lo rende economicamente competitivo rispetto ad altre tipologie; è riscontrabile nella ristrutturazione di case rurali e coloniche. Le travi di supporto su cui poggia l’assito di tavole hanno un interasse variabile a seconda della tipologia del solaio (semplice, composto, alla francese). Sono da evitare le pavimentazioni rigide sull’estradosso, non tanto per il peso quanto per le possibili rotture dovute all’elasticità del sottofondo.
- Di legno e mattoni. In questo caso si ha una doppia orditura: quella principale, costituita da travi di grande sezione, e quella secondaria, costituita da travicelli sovrapposti ortogonalmente alla prima.
Su quest’ultima si posa lo scempiato, una spianata di pianelle o mattoni stabilizzata con uno strato di malta che fa da supporto alla pavimentazione. L’intradosso di questo solaio e del precedente possono essere lasciati a vista, anche se i travicelli, essendo irregolari, non hanno una valenza estetica apprezzabile. Per questo si preferisce realizzare una controsoffittatura, lasciando eventualmente a vista solo la travatura principale. - Solaio gettato in opera. è il sistema più utilizzato quando si realizzano solette di laterocemento: tutte le fasi si succedono in cantiere, dalla predisposizione dell’armatura al posizionamento dei blocchi di laterizio, seguita dalla gettata di calcestruzzo. Il tutto viene sostenuto da un’impalcatura di legno che viene smontata soltanto dopo l’indurimento del getto.
- Con lamiera nervata. Questo sistema viene utilizzato per lo più in edifici che presentano una struttura intelaiata di metallo; le lamiere d’acciaio vengono appoggiate alle travi portanti oppure saldate o imbullonate ad esse. Sopra si realizza una soletta di calcestruzzo, normale o alleggerito da rinforzare con reti d’armatura, mentre sotto si può rivestire la superficie con un controsoffitto; le nervature possono essere utilizzate per il passaggio degli impianti sottotraccia.