Indice dei contenuti
Per costruire una palafitta occorre fissarla a quattro plinti di cemento e sollevarla su altrettanti pali che fungono anche da montanti
Costruire una palafitta di legno è un’operazione abbastanza semplice, ma piuttosto lunga. Il motivo del perché costruirla va ricercato nel fatto che una casetta di legno, magari sostenuta dai robusti rami di una pianta secolare, è stato il sogno di ogni ragazzino. Fra questi c’è anche Alberto, il figlio del nostro lettore Massimo Idda, che ci ha inviato la documentazione per costruire una palafitta in legno (Vedi anche Casetta sull’albero).
Come progettare una palafitta
In progetti come questo è fondamentale fare disegni. I disegni 1 e 2 danno idea delle soluzioni per il lato frontale della palafitta (ingresso, finestra e posizionamento della scala d’accesso). I disegni 3 e 4 mostrano 2 ipotetiche soluzioni per la parete posteriore della casetta che non sono state realizzate (al termine non risultano aperture in facciata), mentre in una delle pareti laterali alla fine è stata fatta una finestra identica a quella della parete frontale, seppure non fosse prevista nel progetto.
Domina il giardino
In giardino una pianta già di grandi dimensioni c’è e la tentazione di realizzare la costruzione fra i suoi rami è stata forte; tuttavia, un po’ la sensazione che l’albero potesse soffrirne, un po’ l’orientamento dei rami, molto chiusi, e infine la mancanza di un buon sostegno su uno dei lati, ha fatto prendere la decisione di costruire una palafitta con sostegni propri.
Realizzazione dei Plinti
1 Per individuare le posizioni corrette degli scavi da fare bisogna armarsi di lenza, picchetti e flessometro; la misurazione delle due diagonali del quadrato, che devono essere identiche, indica la regolarità del poligono. Gli scavi misurano 80×80 cm, per una profondità di circa 50 cm.
2 Dopo aver fatto le gettate, ma ancora a cemento fresco, per ognuna si posiziona centralmente una piccola cassaforma di tavole inchiodate fra loro, a formare un quadrato di circa 300 mm di lato. Le quattro casseforme devono essere posizionate in modo corretto, ovvero ben allineate fra loro e, soprattutto, con il bordo superiore livellato e in quota rispetto alle altre.
3 Nel completare la gettata, si inserisce all’interno di ogni cassaforma qualche riquadro di rete metallica per dare robustezza all’insieme.
4 Arrivato al colmo della cassaforma il cemento va spianato usando come riferimento il bordo superiore delle tavole; la superficie deve rimanere piana e liscia.
5 Mentre le gettate, lentamente, si solidificano, si prepara tutto il legname necessario. Prima di tutto i pali, che devono entrare nelle staffe a bicchiere d’acciaio zincato. Se sforzano troppo, conviene dare una passatina di pialletto elettrico, solo nella parte terminale.
6 Il primo tratto dei pali si tratta con catramina liquida sino a un’altezza tale da sopravanzare abbondantemente quella della staffa metallica. Quando il cemento si è consolidato, si fissano le staffe sul plinto usando un tassello chimico e poi si inseriscono i pali e si bloccano con grosse e lunghe viti laterali.
La costruzione della palafitta fai da te
Per sostenere a una certa altezza costruzioni come queste ci sono diversi sistemi, ma quello più sicuro e alla portata di un far da sé è quello a palafitta; nel caso in questione, date le ridotte dimensioni, è stato possibile mettere solo 4 pali, agli angoli. I pali sono a sezione quadrata e si innestano in supporti d’acciaio a bicchiere fissati ad altrettanti plinti di cemento che si ergono dal livello del terreno, perfettamente livellati. I pali si estendono verso l’alto per tutta l’altezza della casetta, contribuendo a formare la struttura portante della costruzione che si sviluppa con l’applicazione delle tavole portanti il pavimento e poi, più in alto, quelle per la realizzazione del tetto. Il rivestimento esterno e la pavimentazione sono realizzati in perline maschiate, delle quali quelle del pavimento sono molto più robuste.
Costruire un capanno rialzato
1 Dopo l’inserimento e il bloccaggio dei pali nelle staffe, si fissano 4 tavole, orizzontalmente, all’altezza del pavimento della casetta, che poi contribuiscono a sostenere. Questo va fatto verificando il parallelismo dei pali (misurazione alla base e più in alto) e il loro orientamento in verticale (con livella a bolla).
2 Applicate anche le tavole di riferimento per l’origine del tetto, si avvitano le perline esterne delle pareti. Sul frontale si pone subito un montante che delinea la presenza della porta d’ingresso. Dove si vogliono aprire finestre, le perline vanno accorciate e, dato che ai lati dell’apertura risultano molto corte, al momento si fissano solo al palo montante.
3 In facciata e sul retro le tavole proseguono verso l’alto a formare i timpani triangolari i cui vertici vanno collegati da una tavola spessa, messa di taglio. Questa serve per sostenere gli spioventi centrali del tetto (anche questi tavole), mentre quelli frontali e sul retro si avvitano direttamente sulle perline dei timpani. Sugli spioventi si applicano le tavole longitudinali che chiudono la copertura del tetto. Come sistema impermeabilizzante si scelgono le tegole canadesi che ovviamente si montano a partire dal basso, fissandole con chiodi a testa larga applicati nella parte alta di ogni corso, dove poi quello successivo va in sormonto. Per eliminare le oscillazioni e le torsioni cui vanno soggetti i pali di sostegno sotto il peso della casetta, si applicano 8 saette avvitandole ai pali e alle tavole di sostegno del pavimento.
Come rifinire la palafitta
1 Gli scuri sono fatti affiancando alcune perline e rendendole solidali con due listelli avvitati, uno sopra e uno sotto, in modo da bloccarle in testa. Le cerniere sono di tipo Anuba e sul lato di chiusura viene fatta una battuta mediante fresatura.
2 Le finestre sono formate da un telaio costituito da 4 tavole di abete unite con adesivo vinilico per esterni e viti. I due lati stretti sormontano le estremità di quelli lunghi. La specchiatura centrale è chiusa con vetro acrilico trattenuto da 8 piccoli listelli (quattro interni e 4 esterni) da inchiodare con chiodini senza testa.
3 Completata la costruzione, la casetta su palafitta va interamente trattata con un paio di mani di protettivo all’acqua per legno, dato a pennello.
5 La scala è un elemento particolare perché è tutta di legno ed è fatta in modo che sia sganciabile, tramite una sorta di attacco a baionetta: in questo modo si può rimuovere per tagliare l’erba in quel punto, pur essendo molto salda quando innestata. Ha una piccola balaustra su entrambi i lati che parte dal terzo gradino dal basso e arriva a lambire la parete della casetta, sostenuta da un suo montante.