Fatto assemblando vari componenti recuperati da vecchie macchine non più utilizzabili e montati su un telaio fissato al timone del rimorchio. Il motocompressore fai da te viene azionato dalla presa di forza del trattore la cui velocità viene adattata mediante pulegge
Leggi la guida su come scegliere il compressore
Recupero e predisposizione al montaggio
- Il vecchio motocompressore va smontato per selezionare i componenti ancora in grado di funzionare. è composto da un motore a 4 tempi il cui albero aziona i cilindri di una parte meccanica annessa, incaricata di comprimere l’aria. Il motore è irrecuperabile, mentre il telaio con ruote al momento non serve; quindi, per questo progetto si usa solo il gruppo di compressione a 2 cilindri.
- Un altro attrezzo, il compressore elettrico, versa in analoghe condizioni; qui è il gruppo di compressione a essere disastrato, mentre la bombola, a parte un po’ di ruggine superficiale, può ancora svolgere egregiamente il suo ruolo di accumulo aria.
- Le parti meccaniche funzionali, cioè l’intero sistema di compressione con motore elettrico, cilindri e valvole varie, vanno rimosse. Poi, visto che la bombola va collocata su un nuovo supporto, bisogna togliere anche le ruote, inclusi gli attacchi saldati. Con una smerigliatrice angolare si fa presto a far saltare le teste dei bulloni completamente arrugginiti e spianare i rilievi delle saldature delle staffe.
- Lo smontaggio preventivo delle macchine di recupero permette anche di valutare cosa serve per mettere il tutto in collegamento funzionale. La grossa puleggia doppia di Ø 350 mm, da tempo messa fra le cose preziose da tenere, è una buona base di partenza per calcolare le dimensioni della seconda puleggia, per poter incaricare un’officina meccanica della sua costruzione su specifiche. Alla stessa si commissiona anche l’albero di trasmissione, conico da un lato con l’alloggiamento per la chiavetta di fissaggio della puleggia e maschiato per il cardano del trattore dall’altro, nonché il cannotto per i due cuscinetti, per un totale di 150 euro. La cura del cardano è fondamentale: scopri i prodotti per la manutenzione cardano.
- L’unica importante modifica da fare al rimorchio del trattore è lo spostamento del piede presente al centro del triangolo del timone. Questo ricade in posizione di ingombro per la nuova struttura da aggiungere; quindi, va dissaldato dalla traversa tubolare cui è fissato, per essere messo in seguito in posizione laterale, dove non interferisce col compressore.
- Il telaio di sostegno del compressore deve essere molto robusto perché regge anche il sistema di tensionatura delle cinghie delle pulegge, con l’innesto dell’albero cardanico. Si realizza quindi con tubolare a sezione quadrata, di buono spessore, e si taglia con segatrice a nastro con cui si ottengono troncature a 45° di ottima precisione.
- I pezzi sono uniti con saldatura ad arco, a formare una struttura che appoggia sul timone del rimorchio, assecondando esattamente la sua triangolarità. La puleggia grande con il sistema di trasmissione innestato si monta provvisoriamente per verifica delle quote.
- Si monta il gruppo di tensionatura cinghie che, tramite barre filettate, resta appeso a due traverse; queste ultime vanno poi saldate ai montanti, prima con una puntatura per verificare che tutto sia ok, in seguito con una saldatura completa.
- Il motore del compressore è fissato direttamente sulla struttura di sostegno; la mensola tubolare al di sopra è conformata per fornire appoggio alla piastra piegata a omega che deve reggere la bombola.
Serbatoio e collegamenti
- Si toglie tutta la vecchia vernice dalla bombola con una spazzola di ferro montata sulla smerigliatrice angolare. Così viene via anche la ruggine superficiale e non resta alcun residuo in distacco.
- Dopo aver applicato alcuni tappi ai raccordi, si vernicia a spruzzo la bombola; sono necessarie almeno tre mani per fornire un buono spessore di copertura e protezione del metallo.
- Anche il gruppo motore-cilindri di compressione viene riverniciato, in questo caso di rosso, mentre al telaio di sostegno si dà il grigio alluminio. Al termine si monta il motore sui silent-bloc, i cui dadi vanno stretti senza esagerare; per evitare che si svitino per le vibrazioni si mettono rondelle dentellate.
- Il collegamento pneumatico fra il compressore e il serbatoio è fatto con tubo di rame. Una piegatubi idraulica permette di curvare il pezzo dove si vuole e di quanto necessario.
- Provandolo nella posizione definitiva, il tubo va tagliato a misura e terminato per il collegamento filettato con un raccordo a pipa; quest’ultimo si avvita nell’attacco centrale del serbatoio.
- I filtri dell’aria, incrostati e leggermente arrugginiti, vanno rimessi a nuovo; si smontano e si lavano passandoli con un pennello intinto nel gasolio. Poi si passano con paglietta di ferro 00, riportando a nudo il metallo, infine si colorano a spruzzo. A vernice essiccata si rimontano mettendo all’interno una nuova spugnetta filtrante.
- Il tubo in uscita dal serbatoio conduce l’aria all’interno del tubolare quadro che sta sotto; questo, sviluppandosi sui tre lati del serbatoio, permette di dispiegare una nutrita serie di prese dell’aria e di dispositivi di controllo, ovvero il manometro della pressione del serbatoio e un riduttore di pressione.
- Prima di azionare la presa di forza del trattore bisogna verificare che le cinghie di trasmissione siano tensionate correttamente.