Editoriale tratto da “Far da sé n.441 Agosto 2014”
Autore: Carlo De Benedetti
Qualcosa di nuovo sta succedendo tra i nostri lettori!
Sempre più spesso chi manda le sue realizzazioni è capace di scattare belle foto con macchine digitali di alta qualità, sa accompagnare le foto con descrizioni puntuali e, alcune volte, con disegni quasi professionali; anche realizzazioni semplici vengono nobilitate dalla bellezza delle immagini e dalla concretezza della relazione tecnica.
E la redazione di FAR DA Sé non può che prenderne atto con infinito piacere e considerare che queste persone ormai non sono più dei semplici lettori che aspirano a un riconoscimento (aspirazione pienamente legittima, quando si sono realizzati oggetti o lavori di grande importanza).
Ormai queste persone sono diventate a tutti gli effetti dei redattori della nostra rivista e come tali vogliamo trattarli. Quindi, da questo numero, alcuni di voi troveranno le loro realizzazioni pubblicate con uno speciale contrassegno “LETTORE-REDATTORE”, al di fuori della prova solita, che rimane aperta per tutti gli altri.
Sfogliamo insieme le prime pagine dedicate ai lettori/redattori di questo mese, considerando che perfino i testi sono in gran parte gli stessi che i lettori hanno allegato alla loro realizzazione. Sfogliamo e impariamo: troppo spesso noi far da sé badiamo più alla sostanza che alla forma, dimenticando che la forma è sempre sostanza. Cosa vuole dire questa frase un po’ criptica? Che, ad esempio, se ho realizzato un tavolo allungabile con un meccanismo intelligente, ma lo presento con foto buie, in un ambiente affollato di altre cose, senza foto di lavorazioni, oppure con utensili vecchi e sporchi, la cattiva forma diventerà così invadente da oscurare anche l’ingegnosità dell’opera. Al contrario, se ho costruito il più banale degli sgabelli, ma ho documentato la costruzione con una precisa sequenza di immagini luminose, ho curato che le lavorazioni si svolgessero su un banco sgombro da ogni confusione, che la foto dell’oggetto finito fosse ben ambientata, ecco che la forma aiuta la sostanza a emergere e a diventare rilevante e meglio percepibile.