TaskRabbit, robot e indipendenza fardasè

Tratto da “Far da sé n.521 – Novembre 2021″

Autore: Nicla de Carolis

TaskRabbit è una piattaforma sul WEB per la soluzione di problemi connessi ai piccoli lavori di casa che mette in contatto persone a cui serve aiuto con altre in grado di darlo; lavori come montare un mobile in kit, riparare un rubinetto che perde e altri interventi minimi che implichino un po’ di manualità che, a quanto pare, non possono ancora “autosvolgersi” grazie alla tecnologia. Mi spiego meglio, compriamo una TV superevoluta, in grado di farci vedere meraviglie, a cui possiamo dare comandi a voce, che si connette con il mondo, ma quando arriviamo a casa non si libera dell’imballo da sola, non è in grado di verificare i collegamenti di corrente, di antenna, di WIFI e non si appende al muro autonomamente dopo aver fatto i fori con il trapano, messo i tasselli e avvitato le viti… e così per infinite altre cose. Con il tempo e l’avanzare della tecnologia e del benessere, la manualità è stata messa in secondo piano; da anni, ormai, un giovane che “studia” viene spesso tenuto, dai genitori, a distanza da qualsiasi attività pratica. Questo senza che siano venute meno le esigenze a essa legate, prova ne è la nascita di piattaforme come TaskRabbit e non credo che, per lo meno a breve, potremo tutti utilizzare i ROBOT per queste attività. Certo i piatti non li laviamo più a mano e neanche la biancheria, per i pavimenti c’è il robottino che aspira e lava, stiamo iniziando a costruire le case con stampanti 3D… ma sono ancora infiniti gli interventi per cui serve l’utilizzo di mente e mano. Penso a tutte le riparazioni domestiche, al lavoro dell’idraulico, dell’elettricista, del posatore di pavimenti, a diversi lavori di giardinaggio, solo per citare i primi che mi vengono in mente.

Comunque la curiosità e le aspettative per l’evoluzione dei ROBOT è tanta; trovo veramente carini quelli che ho avuto occasione di vedere dal vivo con le loro allegre voci metalliche: a chi non piacerebbe avere in casa un servizievole “personaggio” del genere? Gli studi della robotica vanno avanti e uno degli esempi interessanti nel campo dell’edilizia è quello della Canvas, un’azienda di San Francisco, che ha messo a punto un gioiellino che sfrutta l’intelligenza artificiale per intonacare le pareti: si tratta di una macchina, la vedete nella foto in basso, dotata di uno scanner laser e di un braccio robotico. Quando entra in una stanza, il robot scansiona le pareti, il suo sensore valuta quelle non ancora intonacate e poi si mette al lavoro. Non fa pausa né per il caffè né per il pranzo, non si lamenta per la ripetitività del lavoro e non corre rischi per la sua incolumità…

Però qui torniamo alla vita reale di oggi con le sue esigenze pratiche non soddisfatte, per il momento, dai ROBOT e quindi non possiamo che elogiare per l’ennesima volta la bellezza e l’utilità del saper fare, del sapere com’è fatto, tipici del fardasé: una competenza che dà indipendenza, genera l’ammirazione di chi non sa fare e gratifica.

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