Indice dei contenuti
- 1 Una grondaia non è un semplice elemento devoluto al deflusso delle acque piovane: è un elemento di estrema importanza che occorre conoscere a fondo ed eventualmente saper installare in autonomia
- 1.1 Come è fatta una grondaia
- 1.2 La pendenza
- 1.3 I materiali
- 1.4 Sviluppo di una grondaia in rame
- 1.5 Componenti
- 1.6 Il montaggio
- 1.7 Come montare una grondaia in rame
- 1.8 Come montare facilmente una grondaia, guarda il video
- 1.9 Saldare e rivettare una grondaia
- 1.10 Sigillare i giunti
- 1.11 Grondaie in PVC
- 1.12 Montaggio della grondaia in PVC
- 1.13 Pozzetti e griglie
Una grondaia non è un semplice elemento devoluto al deflusso delle acque piovane: è un elemento di estrema importanza che occorre conoscere a fondo ed eventualmente saper installare in autonomia
L’acqua piovana che cade sul tetto si raccoglie nelle grondaie, canali a sezione semicircolare o quadrata che corrono lungo la linea di gronda delle falde e che, attraverso il pluviale (canale di gronda), cioè il tubo di discesa, convogliano l’acqua nelle fognature. Un agevole scarico dell’acqua è assicurato da un pluviale di 80 mm di diametro per ogni 50 m2 di tetto; però, in zone soggette a frequenti e intensi temporali, è meglio aumentare il diametro o il numero dei pluviali.
Come è fatta una grondaia
La grondaia viene agganciata lungo la linea di gronda della falda, a pochi centimetri dal bordo. Raccoglie l’acqua piovana che viene fatta confluire nel pluviale, fino a raggiungere il pozzetto di raccolta collegato alle fognature. La tipologia della gronda e dei pluviali dipende dalla quantità e dal tipo di precipitazioni meteoriche ed anche dalla forma del tetto. Un tetto complicato, con molte falde e a quote variabili, presenta un sistema di scolo molto complesso e dispendioso.
La pendenza
Le grondaie non devono essere orizzontali: ogni tratto di gronda deve pendere leggermente (1%) verso il corrispondente pluviale. L’industria mette a disposizione sagome e sezioni di grondaia per ogni tipo di tetto ed ogni grondaia ha un sistema specifico di attacco alla falda del tetto: di solito è possibile regolare facilmente con le mani l’inclinazione delle staffe di sostegno per dare ai canali la pendenza voluta.
Il collegamento tra gronda e pluviale viene fatto con giunti (bocchelli) che possono essere saldati o ad incastro. Dal giunto un tratto con due curve permette al pluviale di portarsi a contatto con la parete verticale. Le staffe, da fissare solidamente al muro con tasselli, debbono reggere i vari tratti di pluviale; in genere occorre una staffa ogni due metri di pluviale. Alla base, il pluviale scarica in un pozzetto e l’acqua defluisce nelle condutture delle acque bianche.
I materiali
Le grondaie possono essere in
- metallo zincato,
- rame,
- acciaio inox
- in materiale termoplastico
La lamiera zincata subisce molto l’incremento dell’acidità delle piogge. La conseguenza è una forte corrosione che avviene immancabilmente nei punti di ristagno dei canali che finiscono solitamente per forarsi.
Il rame è il materiale elettivo per la sua resistenza nel tempo agli agenti atmosferici, inoltre la sua lavorabilità e duttilità favorisce le nuove installazioni e le riparazioni. Con materiali quali il PVC si ottiene una facilità di installazione e riparazione forse ancora maggiore rispetto al rame, a scapito di una durata nel tempo sicuramente minore.L’acciaio inox, infine, comporta costi molto elevati e l’installazione da parte di personale dotato di competenza ed attrezzature adeguate.
Sviluppo di una grondaia in rame
L’impianto di raccolta delle acque piovane è un’opera che caratterizza esteticamente la casa e deve essere efficiente per lungo tempo. La scelta del materiale (che deve essere inalterabile) si restringe presto a due soli concorrenti: acciaio inox e rame. Il primo viene spesso respinto dagli uffici tecnici comunali, specie quando si tratta di ristrutturazioni in centri storici; il suo inalterabile scintillio mal si abbina a pregevoli palazzi e antiche facciate.
Il rame, invece, ha la tendenza a scurirsi rapidamente quando rimane esposto agli agenti atmosferici: la pellicola bruna di ossido che copre il rosso scintillante dei pluviali e delle gronde è dura e resistente e protegge il metallo sottostante da ulteriori aggressioni preservandolo a lungo inalterato.
Componenti
- bocchello di scarico da stagnare all’esterno
- angoli di gronda saldati o in un solo pezzo
- sostegni e bandelle per ancorare le gronde al tetto
- testate piane ad incastro
- collari con vite di rame per il sostegno del pluviale
- testate emisferiche a saldare
- bocchette di scarico svizzere
- collettore a catinella
- parafoglie universale
- travasatori con griglia filtrante per la deviazione e la raccolta del flusso d’acqua
- spostamento o doppio gomito saldato
- gomiti con angoli di curvatura da 40° a 85°
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- Protezione anti-torsione integrata: L'innovativa protezione anti-torsione impedisce un distacco accidentale del tubo
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Il montaggio
Solitamente, nel caso del montaggio, si assemblano a terra tutti i pezzi piccoli, preparando segmenti di gronda con pareti di chiusura terminali (testate), oppure di angoli per il raccordo con il proseguimento su un altro lato. Quando tutti i pezzi sono stati tagliati, giuntati e preparati con i relativi collettori di discesa, possono essere applicati al tetto. Il montaggio si esegue in due modi diversi a seconda che il profilo delle grondaie sia curvo o a scatola.
Se il profilo è curvo la grondaia deve essere inserita in una serie di staffe applicate alla copertura in legno sotto le tegole (o a tavole inchiodate ai puntoni del tetto). Se, invece, la grondaia è a sezione quadrangolare, la sospensione avviene usando piattine metalliche (dello stesso metallo delle grondaie) che si inseriscono sotto la nervatura della parte esterna. Esse vengono rivettate alla grondaia, dalla parte opposta, dove questa si appoggia al tetto, e sono quindi inchiodate alle tavole di sostegno.
Come montare una grondaia in rame
- l’installazione inizia con il fissaggio delle staffe
- per dare la giusta pendenza verso il pluviale è necessario tendere le lenze per rispettare le quote. Si scende di 10 mm ogni metro.
- nel mettere in sede i segmenti di grondaia bisogna prevedere i punti di collegamento con i pluviali e predisporre un ampio foro; inoltre si rendono necessari numerosi aggiustamenti per accorciare o adattare le parti, in funzione della loro unione. Occorre tenere a disposizione seghetto da ferro, cesoie per lamiere e, possibilmente, la roditrice.
- le giunzioni possono essere sigillate con mastice isolante, ma è meglio effettuare una saldatura a stagno.
- la scossalina, da fissare al tetto, protegge il bordo esposto di questo, fra tegole e tavolato. Va posta anche negli angoli di convergenza interna di due falde del tetto (converse).
- una reticella sagomata posta sull’imboccatura del pluviale impedisce che in esso cadano foglie e detriti.
Come montare facilmente una grondaia, guarda il video
Saldatura o Rivettatura?
La saldatura dei componenti è un sistema molto robusto e definitivo di unione dei vari elementi. Il lavoro, che solo nel caso di grondaie di rame è semplice ed eseguibile da chiunque, consiste nell’accavallare i due pezzi e nell’applicare un disossidante in pasta o liquido. Si utilizza il saldatore a mazzetta di buona potenza: dopo aver ben riscaldato le parti da unire, si avvicina la bacchetta di stagno che fonde e si allarga sulla giunzione e, per capillarità, nella fessura tra i due pezzi. Si prosegue con le discese inserendo i tubi nei collettori e realizzando curve e raccordi semplicemente ad incastro, quindi si fissano le discese alla muratura con i collari ancorati a parete tramite il gambo con tassello
Saldare e rivettare una grondaia
- se si è in possesso dell’attrezzatura, il terminale della grondaia e la giunzione con il pluviale, si possono saldare. Lo si fa a terra, dopo aver misurato e tagliato le parti.
- in alternativa si usa la rivettatrice per tenere uniti i pezzi di lamiera e, per sigillare le fessure che farebbero passare l’acqua, si utilizza il silicone specifico per lattoneria
Sigillare i giunti
Nel caso di perdite d’acqua in punti limitati della grondaia si può intervenire localmente:
- innanzitutto si pulisce bene la parte interessata togliendo polvere e unto.
- si applica una striscia di carta catramata partendo dal profilo rivolto verso il tetto e venendo verso l’esterno seguendo bene tutte le pieghe.
- si fa aderire al meglio la carta adesiva premendola energicamente con una spatola di plastica.
Grondaie in PVC
- un sistema di raccolta e scarico delle acque piovane in PVC non differisce per nulla rispetto a quelli realizzati in rame. Il PVC si dimostra molto resistente alle basse temperature e ai raggi solari; ha un’ottima lavorabilità e facilità di unione con adesivi.
- anche con le grondaie in PVC il sostegno è costituito da staffe fissate al bordo della copertura, mentre i raccordi sono ad incastro, con particolari guarnizioni di tenuta.
- il sistema di gronda in PVC presenta diversi elementi accessori interessanti. Un segmento di pluviale, da inserire ad un metro circa da terra, contiene una saracinesca che intercetta parte dell’acqua in caduta e la convoglia verso un contenitore o un serbatoio di raccolta da utilizzare, per esempio, per l’irrigazione del verde
Montaggio della grondaia in PVC
La grondaia in PVC ( a volte confusa con la gronda in plastica) consente un montaggio ancora più agevole rispetto a quelle in metallo.
- calcolato l’esatto punto in cui va collocato il raccordo, lo si mette in posizione e si segna il contorno del foro da fare.
- con il seghetto da ferro si apre il foro seguendone i contorni. Si rifinisce con una lima tonda o carta vetrata.
- il raccordo si incastra sulla grondaia lavorando a terra, sia che si tratti di pezzi da unire con la colla, sia che la sigillatura sia ad incastro con guarnizioni di gomma.
- il PVC si taglia molto facilmente con un seghetto da ferro; se necessario si dà una passata di carta vetrata medio-fine sui margini del pezzo da utilizzare.
- le colle studiate per le giunzioni in PVC e per l’utilizzo specifico delle grondaie sono prodotti monocomponenti con massima resistenza nel tempo agli agenti atmosferici. Un cordone regolare garantisce tenuta e sigillatura.
Pozzetti e griglie
1: per la raccolta al suolo dell’acqua piovana si utilizzano tombini e canalette prefabbricate dotati di griglia, che possono far confluire l’acqua in fossi, sistemi di drenaggio oppure nella rete fognaria. In questo caso tali elementi devono essere anche forniti di tubazione sifonata per evitare il risalire di miasmi fognari.
2,3,4: le griglie di protezione devono garantire la pedonabilità e, all’uso, anche la carrabilità. Ne esistono di varie tipologie, in materiale metallico o sintetico. Tutte sono asportabili per accedere all’interno dello scolo.
5: le canalette (in questo caso di cemento) si inseriscono in scavi sufficientemente profondi per risultare a filo del suolo. è necessaria un’inclinazione di un centimetro al metro.
6: la griglia metallica si inserisce nelle scanalature. Se è costituita da elementi di limitata lunghezza, è più facile da asportare per le pulizie interne.