Come scegliere il parquet

Il parquet è il pavimento ecologico per eccellenza, cosa c’è di più naturale del legno? Ma quello del parquet è un mondo dove è facile perdersi, se non si è debitamente consigliati, e la meravigliosa sensazione che si prova camminando scalzi su un pavimento in legno può diventare un incubo.
Come scegliere il parquet? La prima scelta da effettuare è tra parquet tradizionale o prefinito, in stretta relazione con il tipo di posa che si ritiene di voler seguire. Il primo generalmente si trova grezzo, in legno massello non ancora levigato e spesso, questo permette di rilevigarlo e riverniciarlo più volte nel tempo.
Difficile stabilirne il prezzo medio, in quanto varia a seconda delle essenze, dello spessore e delle dimensioni delle doghe. Conta anche il disegno: quello a venatura regolare (rigatino) è più pregiato, ci sono poi le prime e le seconde scelte, e le tavole con venatura irregolare, compresa le presenza di nodi (nodino).
Il prefinito è costituito da un supporto in legno povero e da uno strato di legno nobile di 3-5 mm, già levigato e verniciato, con incastri che ne facilitano la posa, che risulta più veloce ed il pavimento è immediatamente calpestabile (se galleggiante), ma accetta meno levigature, è meno isolante e lo strato di legno povero è facilmente attaccabile da muffe ed insetti. All’acquisto costa di più rispetto ad uno di tipo tradizionale, soprattutto perché lamatura e verniciatura sono già eseguite durante il processo produttivo. Nei centri bricolage ne troviamo un vastissimo assortimento.
Il parquet è un pavimento a mosaico ed è possibile seguire diverse geometrie di posa: regolare in linea o in diagonale, sfalsata in linea o in diagonale, a spina di pesce lineare o diagonale. All’acquisto bisogna sempre considerare un’abbondanza del 5-10% per fronteggiare lo scarto possibile a seconda della geometria del locale ed il materiale va lasciato “acclimatare” nel locale da rivestire per almeno 72 ore: il legno è vivo, si muove e va posato dopo che si è… stiracchiato. Anche in seguito sono possibili dilatazioni: per questo è bene lasciare 7-8 mm di distanza dalle pareti, spazio che l’applicazione del battiscopa nasconde senza lasciare traccia.
La posa fai da te va eseguita con temperature non superiori a 20°C, iniziando dalla parete più dritta; nella posa lineare bisogna tener conto della presenza delle finestre e disporre le liste perpendicolari alla fonte luminosa, rendendo meno visibili le giunzioni. Il parquet tradizionale, dopo la posa, necessita di levigatura, sigillatura dei pori e finitura di superficie con cera o vernice; con alcuni legni, specialmente con il teak, è consigliabile un’oliatura che ne esalta la naturalità.

LE ESSENZE

scqgliere il parquet

Oltre che scegliere il parquet in base alle nostre preferenze estetiche, bisogna anche tenere conto di alcune cose; negli ambienti scarsamente illuminati è meglio orientarsi su tonalità chiare, ma prima ancora è importante considerare in quale locale va posato il parquet. Bagno e cucina sono luoghi notoriamente umidi, i legni più idonei allo scopo sono quelli esotici (teak, iroko, doussié); specialmente in cucina può essere utile un legno più duro, ad esempio il padouk, vanno evitate le specie europee che sono caratterizzate da una durezza decisamente inferiore.
Per evitare sorprese, bisogna sapere che il legno tende generalmente a scurirsi con l’esposizione alla luce, ma il teak si comporta esattamente al contrario.
Le stesse essenze menzionate in precedenza si sposano bene con i riscaldamenti a pavimento, situazione inadatta, ad esempio, per un parquet di rovere; come regola, sia nella zona giorno che nella zona notte andrebbero mantenuti la stessa essenza e lo stesso tipo di posa.

POSA FLOTTANTE

Permette di riutilizzare i listoni eventualmente in altri ambienti, in quanto sono svincolati dal supporto. Si incastrano con una combinazione maschio-femmina, ma i listoni vanno comunque isolati dalla base del pavimento con un tappetino spesso circa 2 mm, con un telo di nylon o con polietilene a cellule chiuse; lo scopo è quello di limitare la risalita di umidità ed attenuare i rumori da calpestio. Il montaggio è decisamente rapido e questo tipo di posa può essere applicato solo per parquet prefiniti; inoltre, non occorre attendere i tempi di asciugatura della colla ed il pavimento è subito calpestabile.

Il telo fonoassorbente è reperibile in rotoli da svolgere sul supporto affiancando le strisce, da mantenere unite applicando nastro adesivo sulle giunzioni.
Sul dente dell’incastro, si applica un velo di colla vinilica per stabilizzare l’unione e formare uno strato impermeabile; va stesa sul bordo inferiore.
La lista di legno va incastrata e l’unione va resa stabile percuotendo il bordo con un martello di gomma, interponendo un tacco di legno.

POSA INCOLLATA E INCHIODATA
È indicata soprattutto per parquet in massello o per prefiniti da 10 mm; sul pavimento viene stesa una colla specifica utilizzando una manara dentata, procedendo a settori non superiori a 2 metri quadrati.
La colla può essere mono o bicomponente, poliuretanica o vinilica a seconda del supporto e del legno da incollare. Questo tipo di posa è da preferire, ad esempio, per una collocazione in bagno: si evita il pericolo che una discreta quantità d’acqua rovesciata accidentalmente possa infiltrarsi attraverso il battiscopa. La posa inchiodata si utilizza solo per doghe in massello spesse almeno 18 mm, che necessitano, in questo caso, di un’intelaiatura sottostante di legno, che aumenta notevolmente lo spessore complessivo.

I listoni sono provvisti di un sistema di incastro che ne facilita il corretto posizionamento, in modo che rimangano tutti allo stesso livello e ben accostati.
La colla va applicata su porzioni di pavimento ridotte, in dose abbondante, ma non eccessiva; le fuoriuscite sul lato a vista vanno immediatamente pulite.
Nell’appoggiare la lista a pavimento, la si fa scorrere un centimetro avanti-indietro senza premere troppo, per impastarla bene di colla prima di incastrarla.

Vedi l’articolo specifico sulla posa incollata.

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