Riutilizzando una serie di vaschette inox, realizzate anni prima per altri scopi, il nostro lettore Leonardo si costruisce una fontana zen fai da te con acqua che cade a cascata da un contenitore all’altro sino alla base dove una pompa da lavatrice la spinge nuovamente all’erogatore e… il ciclo continua
Il nostro lettore Leonardo Telesca è abituato a fare il massimo anche nelle cose semplici: anni or sono, volendo realizzare in proprio alcuni contenitori per la cattura dell’umidità con il metodo dei sali, ha scelto di farli in acciaio inox AISI 316. La sigla, per chi non lo sapesse, indica una notazione, divenuta internazionale, dell’American Iron and Steel Institute che, tramite un numero di tre cifre, classifica il tipo di acciaio inox a seconda delle percentuali dei metalli componenti (316 = austenitico, composto da cromo, nichel e molibdeno) che ne determinano le caratteristiche tecniche. Con il cambio di abitazione le vaschette non sono più servite allo scopo ma, quando la vecchia lavatrice ha esalato il suo ultimo respiro, ecco scattare l’idea di un nuovo impiego, sfruttando la pompa dell’acqua dell’elettrodomestico: la realizzazione di una fontana zen fai da te da collocare nel padiglione in giardino. L’operazione, sebbene semplificata dalla presenza di quattro vaschette fatte benissimo, richiede una piccola modifica delle stesse per imporre il loro svuotamento in una direzione, la realizzazione della struttura di sostegno e di una base d’appoggio contenente la pompa e un quinto contenitore/serbatoio per il ricircolo dell’acqua.
Vasche d’acciaio e motore recuperato per la fontana zen fai da te
L’insieme dei componenti necessari alla realizzazione (1), in parte già elaborati e modificati come l’asta di sostegno, ricavata da un tubolare quadro cui è stata aggiunta una piccola base a tronco di piramide per aumentarne la stabilità del fissaggio e una finestrella quasi all’estremità superiore, atta al passaggio del tubo di mandata dell’acqua. Le 4 vaschette sono numerate in quanto ne è già stata attribuita la posizione definitiva, ma mancano ancora degli scarichi laterali (marcati in rosso) necessari per lo sversamento dell’acqua in direzione obbligata. Oltre alla pompa e al tubo di mandata, nella foto si notano anche le corte sezioni di tubolare da utilizzare come distanziali nel fissaggio delle vaschette al sostegno. L’elemento più articolato e ingombrante è la grande base con ruote pivotanti (1 e 2), strutturata in compartimenti di cui uno è devoluto alla raccolta dell’acqua proveniente in cascata dalle vaschette. Lo si nota per lo spezzone di tubo saldato lateralmente calcolato nel diametro e nella lunghezza per adattarsi al meglio con il raccordo di gomma dell’ingresso di presa della pompa da lavatrice (3). Quest’ultima prende posto al di sotto della base dove viene fatta appoggiare su un piano saldato appositamente e collegata da una parte allo scarico della vaschetta appena menzionata e dall’altro al tubo corrugato di cacciata, tipico degli scarichi delle lavatrici. Sia l’uno sia l’altro devono essere necessariamente bloccati con collari metallici (4).
Tagli e saldature precise
- Per la realizzazione del becco di scarico delle quattro vaschette appese al sostegno si procede eseguendo su ognuna due tagli leggermente convergenti e lunghi uguali; il lembo di lamiera ivi compreso va piegato verso l’esterno, portandolo in posizione ortogonale alla parete, stringendolo con un mordiglione in mezzo a due spezzoni di robusto angolare che impongono la piega lineare ed esattamente nel punto voluto.
- Lateralmente al lembo si saldano due tasselli di lamiera inox, tagliati a misura di forma a ventaglio, per concludere la costruzione del becco di scarico. Sul fianco, trovata la posizione corretta facendo una prova di accoppiamento, si saldano due distanziali di tubolare utili al successivo fissaggio (sempre mediante saldatura) al sostegno centrale.
- Il terminale del sostegno costituisce l’erogatore della fontanella;
- Dal raccordo con il tubo corrugato si sviluppa il percorso del tubolare che porta l’acqua a cadere nella prima vaschetta.
- Trattandosi di giunzioni mediante saldatura, bisogna usare molta perizia per far rimanere tutte le vaschette orizzontali e parallele alle facce del sostegno centrale; la saldatura, infatti, produce trazioni fra i lembi che vanno contrastate. Sulla quinta vaschetta, quella della base, va posizionata una griglia di metallo inox atta a impedire a foglie e detriti di cadere nell’acqua ed essere risucchiati dalla pompa, intasandola.