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La tracciatura è la fase preliminare di ogni lavoro di costruzione, in legno, metallo e altri materiali
La tracciatura, oltre a definire linee di taglio e sagomature, ci permette di individuare i punti critici della costruzione e ci costringe a pianificare il lavoro in modo da non incontrare problemi durante l’esecuzione.
I mezzi da utilizzare sono pochi e semplici, ma devono essere sempre di buona qualità perché un errore in questa fase si propaga e si amplifica in quelle successive.
Le tracciature possono essere materialmente eseguite con matita con mina tenera o con punte di acciaio che scalfiscono il materiale. In ogni caso la traccia deve sempre risultare facilmente asportabile durante il lavoro di finitura.
Attrezzi tracciatura
- Truschino, compasso
- Squadra, falsa squadra
- Curvilinee, metro, goniometro
- Cercacentro, matita con mina tenera
Truschino
Il truschino costituito da un’asta, munita di punta o portamina, scorrevole in un blocchetto. Muovendolo lungo il bordo si lascia una traccia parallela, alla distanza prestabilita.
Squadra da falegname
Questo strumento di tracciatura permette di eseguire tracce perpendicolari a un bordo e tracciare figure geometriche con angoli retti. Le squadre sono disponibili anche con angolazione regolabile a goniometro.
Compasso da falegname
In varie misure, il compasso è fornito di fermo d’apertura e portamatita o punte da traccia. Rileva distanze e serve per tracciare figure geometriche regolari.
Tracciatura con curvilinee
Questi strumenti sono essenziali per la creazione di profili complessi su carta, da riportare sul materiale da lavorare per ricalco o per incollaggio del foglio. Esistono con diverse sagome.
Cercacentro
Permette di individuare il centro di un corpo circolare. Poggiati i riscontri sul bordo curvo, si traccia un raggio, poi, spostandolo, se ne traccia un altro: l’incrocio delle tracce è il centro.
La sesta ad aghi
Per la rilevazione e la tracciatura di profili complessi (elementi torniti, sagome di mobili, forme di battiscopa ecc.) e riportarli fedelmente su carta o direttamente sul materiale da lavorare, si utilizza la sesta ad aghi.
Chiamata anche “seguisagoma”, è costituita da due guance fra le quali scorrono, leggermente forzate, barrette più o meno sottili che si spostano poggiandole su un pezzo sagomato riproducendone i contorni, sia in positivo, sia in negativo.