Come è fatto il tornio per metalli? Curiosiamo tra le parti che lo compongono
Il tornio per metalli è una macchina complessa e non facile da utilizzare in modo da sfruttarne a pieno le potenzialità. La velocità di rotazione, di avanzamento, la profondità delle passate sono parametri che devono tener conto soprattutto della durezza del materiale, ma facendo esperienza utilizzando qualche pezzo di alluminio o ferro dolce (per non rischiare di scheggiare gli utensili) si possono apprendere almeno le nozioni per le lavorazioni di base.
LE VARIE COMPONENTI DEL TORNIO PER METALLI
- IL MANDRINO Montato sulla testa motrice, il mandrino è di solito autocentrante ed il bloccaggio del pezzo è assicurato da tre ganasce che si spostano in modo simmetrico rispetto al centro. Ogni mandrino dispone di due serie di ganasce che permettono il serraggio del pezzo internamente o esternamente. Ogni ganascia riporta un numero diverso e va inserita nella cava corrispondente rispettando la sequenza di montaggio.
- LA TORRETTA Si sposta in senso longitudinale, manualmente tramite un volantino o automaticamente azionando una leva. Salendo, troviamo la slitta per il movimento trasversale e lo slittino che ospita la torretta girevole e può avanzare anche obliquamente.
- UNA CASCATA DI INGRANAGGI Togliendo il coperchio della scatola ingranaggi si accede al sistema di ruote dentate che trasmette il moto della testa motrice al cambio di velocità interno. A seconda del lavoro da eseguire è possibile sostituire gli ingranaggi con altri a corredo ed ottenere i diversi passi per le filettature; l’albero del mandrino è cavo per consentire il passaggio di pezzi lunghi.