Ipè e iroko sono le essenze scelte per la posa di un marciapiede in legno (con terrazzo annesso) e per le sottostrutture lignee che appoggiano su un sottofondo di ghiaia drenante, autobloccanti e piastrelloni
Nonostante il nostro sia il Paese del sole, difficilmente si pensa al legno per la realizzazione di terrazzamenti per il giardino di casa, tantomeno si pensa di realizzare un marciapiede in legno.
Nei Paesi nordici, al contrario, pur avendo maggiori problemi di noi sotto il profilo meteorologico, il legno all’esterno viene utilizzato con maggiore frequenza.
Documentiamo quindi con molto interesse il lavoro di un nostro esperto lettore, Franco Carati, che si è cimentato nella realizzazione di terrazza e marciapiede in legno con copertura e sottostruttura di legno, per la sua casa con giardino. La terrazza estende la fruibilità di spazio casalingo verso il verde, cui si accede tramite una portafinestra, mentre il marciapiede in legno garantisce un percorso pulito e sufficientemente riparato per passare attorno all’abitazione.
Franco Carati non è un fai da te di ultima ora; ha competenza e attrezzatura a disposizione, conosce le caratteristiche dei legni e, prima di effettuare acquisti, si informa bene su dove potersi approvvigionare a prezzi congrui, pur rimanendo nel range di una distanza ragionevole (anche i carburanti costano). È meticoloso e non ha sottovalutato alcun particolare: persino le viti da utilizzare sono state scelte con cura.
La scelta dell’essenza da utilizzare per la copertura della terrazza è ricaduta su legno di ipè (Sud America), mentre per le sottostrutture vengono usati listelli di iroko. Le tavole di ipè sono in lista unica di 130x19x3400 mm; queste sono state scelte per la terrazza, mentre per il marciapiede in legno, vista la lunghezza fissa di 920 mm, si è optato per un taglio di lunghezza inferiore, più conveniente economicamente.
I listelli di iroko di sezione 30×40 mm sono ricavati tagliando tavole di questa essenza con la combinata.
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Come posare un marciapiede in legno
Dopo la fase preparatoria del sottofondo si provvede alla sistemazione dei punti d’appoggio delle strutture lignee. Nel caso del marciapiede in legno, con un’estensione prevalente nel senso della lunghezza e scarsa nel senso della larghezza, per evitare anche i minimi cedimenti si assestano nella ghiaia grossi piastrelloni 500×500 mm, in bolla nel senso che segue il muro perimetrale, mentre nell’altro si applica una pendenza del 2% in direzione del prato.
I piastrelloni di cemento servono da appoggio per la struttura di listelli di iroko (1); si applicano prima quelli in senso trasversale, poi sormontati da quelli in senso longitudinale. La sottostruttura non arriva a contatto con la parete esterna della casa, ma rimane a una certa distanza. Ciò significa che anche la copertura del marciapiede rimane distanziata (2); questo evita i possibili ristagni d’acqua e umidità che si producono nei punti di contatto, che possono danneggiare entrambi gli elementi.
La stesura delle doghe del rivestimento avviene trasversalmente (3) e si procede con un trapano, con punta provvista di svasatore per il preforo, e un avvitatore con bit.
L’importanza delle viti
Importantissima la scelta delle viti, dato che ne servono quasi 1400. In considerazione della durezza dei legni, deve essere perfetto l’accoppiamento con il bit su cui vanno imboccate e, naturalmente, devono garantire la durata nel tempo, senza la minima alterazione.
Dopo veri e propri test di avvitatura su legni campione, la scelta è ricaduta su viti di marca Spax, con acquisto del bit Spax a loro dedicato. Il connubio è risultato efficace, ma di prezzo molto più accessibile rispetto altre marche ugualmente valide. Negativi i risultati di prodotti più economici di provenienza orientale.
La terrazza in legno
- Delineata l’area di intervento, si estirpa il prato, si rimuove un piccolo strato di terra, si stende un telo antiradicamento e si ricopre la superficie con uno strato di ghiaia spaccata 4/8 mm, tirandola con una staggia e dando una pendenza del 2% per allontanare le acque meteoriche dalla casa.
- Come punti d’appoggio per la successiva struttura di legno si stendono a distanze regolari tozzetti autobloccanti recuperati dagli avanzi non più vendibili di un rivenditore. Importante, per semplicità, che abbiano almeno identico spessore. Nell’operazione bisogna tenere conto delle quote risultanti, per mantenere i corretti livelli nei confronti dei gradini di accesso all’abitazione.
- Come per il marciapiede in legno, si stendono prima i listelli di iroko disposti trasversalmente, verificando continuamente la congruità delle quote.
- Segue la stesura dei listelli longitudinali, avvitandoli ai sottostanti, e in seguito quella delle doghe di ipè. Tutte le sedi delle viti vanno preforate e svasate, per evitare crepe e rotture; le doghe sono distanziate con tasselli di legno da rimuovere subito dopo l’avvitatura.
- Lo spazio antiestetico che rimane visibile lungo il perimetro, si chiude con una serie di doghe di ipè avvitate in costa.
- La finitura è affidata a due mani di impregnante a solvente.