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Col motorino di un decespugliatore e vari recuperi da moto e biciclette possiamo costruire un monopattino a motore fai da te, non omologabile, ma comodo
Questo monopattino a motore fai da te (una sorta di skate elettrico fai da te) è in grado di raggiungere i 35/40 km/h, agile e praticamente di ingombro zero, realizzato interamente con materiale di recupero, più o meno zero è anche il suo costo. Per quanto realizzato con la massima cura e nel rispetto delle norme vigenti, un veicolo del genere difficilmente passerebbe al vaglio della motorizzazione per cui il monopattino a scoppio è da usare solo in aree privare.
Come progettare un monopattino a motore fai da te
La struttura del monopattino a motore fai da te
L’impostazione strutturale è quella tipica del monopattino: una base-pedana con la ruota posteriore fissa ed un appoggio-manubrio con la ruota anteriore sterzante. Entrambe le ruote, recupero da carrello industriale e dotate di camera d’aria, sono montate su cuscinetti per alte velocità Ø esterno 35 e interno 16 mm.
Corona dentata e freno a tamburo per il monopattino a benzina
Sulla faccia di destra della ruota motrice è calettata una corona dentata che una catena collega al pignone montato sull’asse motore.
Nell’altra faccia della ruota è fissato il freno a tamburo, recupero da motorino, azionato da una leva montata sul manubrio; il parafango è sagomato in lamiera da 0,8 mm. Visto frontalmente il “monopattino” mostra la ruota anteriore ed il fanale,recuperato da una mountain bike, che, come quello posteriore, è alimentato da una batteria da 6 V. Il motore, chiaramente da avviare a strappo, sporge di lato come quello della Vespa.
Il telaio
Il telaio dalla base è in tubo Ø 40 mm: una Y che nella forcella, ottenuta saldando assieme curve a 90° e pezzi diritti, ospita la ruota posteriore (recupero da carrello industriale) e il supporto del motore a scoppio da 20 cc, riciclato da un decespugliatore e collegato alla ruota con pignone, corona e catena recuperate da una moto. L’asta della Y si alza a collo di cigno e termina con un cannotto verticale (gruppo sterzo di bicicletta).
La pedana
Due ferri piatti trasversali reggono la pedana, in multistrato marino da 20 mm sotto la quale scorrono i cavetti di comando del motore e del freno (un bel lavoro è quello di adattare alla ruota il freno a tamburo di un motorino Minarelli). Sotto il telaio si impernia un cavalletto autocostruito in ferro tondo Ø 12 mm: una U con i capi protetti da tappi in gomma (guarda la nostra sezione dedicata per imparare a lavorare il ferro)
Il manubrio
È la classica T, in tubo Ø 22 mm per poter girare nel cannotto dello sterzo, al cui capo inferiore è fissata la forcella che regge la ruota anteriore. Sulla barra della T sono fissate due leve da freno di bicicletta, una effettivamente collegata al freno della ruota posteriore (la ruota anteriore ne è priva), l’altra usata come comando per l’acceleratore; un paio di manopole di spugna rendono confortevole la guida. Il veicolo è completato da parafanghi a mezzaluna di lamiera spessa 0,8 mm, tagliati e saldati, dal fanale anteriore di una mountain bike e da un fanalino posteriore di provenienza idraulica (piletta da lavandino), alimentati da una batteria 6 V che serve solo per l’illuminazione in quanto il motore del veicolo si avvia a strappo.
Consigli per gli acquisti monopattino a motore
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Non è un monopattino elettrico….è un monopattino con motore a scoppio. Di elettrico ci sono i fanalini. Comunque molto bello e ingegnoso.
Buongiorno Sanpiero, certo ha ragione! Abbiamo corretto, si tratta ovviamente di un monopattino a motore a scoppio fai da te! Di elettrico ci sono appunto solo i fanalini
Proprio bello complimenti io o lo stesso motore un alpina come ai modificato la campana della frizione puoi mettere foto
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