Tavolo con bancali fai da te | Come costruirlo in 16 passaggi

Ecco come costruire un grande e comodo tavolo con bancali fai da te

Gli arredi per esterni sono ricchi di sedie, poltrone, dondoli e anche tavoli da tè, ma un semplice tavolo basso per affiancare la sdraio è di difficile reperimento. Niente paura: con poche tavole recuperate da bancali dismessi si mette insieme un tavolo con bancali fai da te da 1100 mm in men che non si dica.

Il materiale è semplice abete, economico e di facile lavorazione, recuperato da vecchi bancali. Servono pochi utensili, giusto un seghetto alternativo, un avvitatore e un utensile multifunzione a lama oscillante del quale si sfruttano la versatilità nel taglio in condizioni estreme, come nella realizzazione dei fori rettangolari per le gambe e nei tagli a filo del piano.

Gli incastri delle gambe sono semplici, ma solidi. Si tratta semplicemente di far attraversare alle gambe l’intero top anziché fissarle semplicemente sotto il piano. In più, sistemandole in senso radiale, si aumenta di molto la resistenza alle spinte laterali a tutto vantaggio della robustezza generale.

In più, le tavole recuperate dai bancali che compongono il top sono spaziate quel tanto che basta a non accumulare acqua durante le piogge e quindi a mantenere più a lungo il tavolo in buone condizioni.

Cosa è utile sapere circa i bancali

bancale di legno
Nel corso degli anni si sono diffuse due misure di bancali, una da 800×1200 mm definita come pallet EUR, e una da 1000×1200 mm, in gergo conosciuta come pallet “Philips”. Entrambe hanno l’altezza da terra e la conformazione della base con la presenza di 9 piedini (da 145 e 100 mm di lato), uniti inferiormente tra loro in gruppi di tre.

Come recuperare le tavole dai bancali

toglie chiodi
Dopo aver disassemblato il bancale con un piede di porco, martelliamo i chiodi per farne fuoriuscire la testa dall’altra parte. Indossiamo per questa operazione un buon paio di guanti protettivi.
I chiodi possono essere estratti con il piede di porco o con il martello da carpentiere. Con chiodi arrugginiti lavoriamo con attenzione per non spaccare o venare irrimediabilmente il legno.
La superficie delle assi e delle tavole recuperate è in genere sporca e dobbiamo trattarla con un’energica spazzolatura prima di un’eventuale stuccatura per chiudere fori e fessure.
Asperità e irregolarità vanno eliminate con un’accurata piallatura e carteggiatura. In questo modo si eliminano piccole svergolature e imbarcamenti, raggiungendo il legno sano.

Come progettare un tavolo con bancali fai da te

progetto tavolo bancali

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Assemblaggio del tavolo con i bancali

Il legname necessario alla costruzione del tavolo con bancali è comune abete da costruzione, ben stagionato, recuperabile facilmente da bancali dismessi. Per costruire il piano tondo di 1100 mm di diametro servono dieci tavole da 25x110x1200 mm, listelli da 30x40x1000 mm per il fissaggio, due travetti da 40x100x800 mm per le gambe, spaziatori in compensato da 6 mm, viti da 4,0×50 mm, colla vinilica e vernice ad acqua per legno.
La preparazione preliminare del legname per il tavolino fatto con bancali consiste in una spianatura delle superfici esterne, meglio se eseguita con una pialla a spessore, per ottenere tavole di spessore costante e più veloci da levigare al termine del lavoro. Particolare attenzione va posta, se si usa materiale di recupero, nell’estrazione di chiodi e punti metallici che potrebbero rovinare la lama. Anche gli spigoli devono essere smussati con un colpo di pialletto in modo da eliminare lo spigolo vivo, non adatto a un assemblaggio spaziato del piano.
Accostiamo le tavole interponendo uno spessore da 6 mm per parte in modo da avere una spaziatura costante. L’attrezzatura ideale per l’assemblaggio sarebbe un tavolo da falegname provvisto di cani d’arresto e di una morsa longitudinale, ma possono essere usati anche lunghi morsetti a vite o una coppia di tavole con arresti alle estremità in modo da tenere ferme le tavole con una semplice incuneatura.
Per un tavolo con bancali grande ci vuole un compasso grande: lo costruiamo con una lunga stecca alle estremità della quale pratichiamo due fori distanti 550 mm. In uno prende posto una matita e nell’altro una vite fissata a un pannello di compensato, la cui presenza si rende necessaria in quanto il centro di rotazione si trova proprio nello spazio tra due tavole. Dopo aver trovato il centro del pannello incrociando le diagonali che partono dagli angoli, ruotiamo la stecca e tracciamo un cerchio sulle tavole, disposte in modo da lasciare le facce migliori sul lato opposto. Per ultimo tracciamo ancora due archi di cerchio all’estremo delle diagonali impostando la lunghezza della stecca prima a 520 e poi a 420 mm.
Preforiamo i listelli a una distanza di 63 mm, regolandoci in modo da far cadere due fori per ogni tavola del piano. Servono almeno quattro listelli, spaziati di circa 200 mm per unire solidamente tutte le tavole del top, in particolare le due più estreme che sono maggiormente sollecitate. Per conferire una maggior solidità al tavolo stendiamo un filo di colla vinilica lungo tutto il listello prima di ribaltarlo sulle tavole.
Con l’aiuto di un avvitatore inseriamo tutte le viti al loro posto. Si tratta di viti a filettatura parziale e anima stretta adatte all’inserimento passante dato che i filetti non fanno presa sul listello superiore sviluppando tutta la forza di trazione sulla tavola inferiore.

Le gambe del tavolo

Il top è adesso un grande e solido quadrato dal quale si possono estrarre gli spessori ancora incastrati tra le tavole usando uno scalpello o un cacciavite
Alcuni seghetti alternativi hanno in dotazione un accessorio-compasso adatto a tagliare in cerchio senza la preoccupazione di seguire una linea tracciata sul legno. Il centro di rotazione è sempre collegato a una tavoletta di multistrato, fissata a un’altra analoga posta sotto il tavolo e stretta da un paio di viti per bloccarla in posizione.
Gli archi di cerchio tracciati sulle diagonali ci permettono di disegnare e intagliare quattro fori rettangolari, cioè le sedi attraverso cui far passare le gambe. L’operazione si esegue con una sega oscillante equipaggiata con l’utensile a lama stretta.
Sulla testa di ciascuna gamba si realizza con l’utensile multifunzione un gradino alto 25 mm e profondo qualche millimetro che fa da battuta; dopo i necessari controlli “a secco” per assicurarci che il tavolo non balli, si inseriscono le gambe nelle sedi spalmandole con abbondante colla vinilica.
Sempre con l’utensile multifunzione si tagliano via le parti sporgenti delle gambe a filo del piano quindi, con l’accessorio per dischi di carta abrasiva, si levigano tutte le superfici del tavolo.
Dato che il tavolo con bancali è destinato a essere lasciato all’aperto, bisogna trattare il legno con prodotti che ne assicurino una lunga durata: per cominciare stendiamo un paio di mani di impregnante o olio di lino cotto diluito seguito da più mani di vernice trasparente satinata per legno.

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Commenti

  1. Per un lavoro di recupero mi sembra eccessivo l’uso di una pialla a spessore, macchina che in genere è solo nella disponibilità di grandi hobbisti o professionisti.. Una buona pialla a mano ed una levigatrice orbitale andranno benissimo..

    • Condividiamo Francesco: in effetti l’utilizzo di una pialla a spessore è eccessivo. Una piallatura manuale e una buona levigatura sono più che sufficienti.

      Cordiali saluti

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