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Il compensato marino è uno dei materiali più affidabili per chi lavora il legno in condizioni difficili. La sua resistenza all’acqua, alla salsedine e agli sbalzi di temperatura lo rende ideale non solo in ambito nautico, ma anche nell’edilizia, nell’arredamento da esterno e nel fai-da-te.
Questa guida ti accompagnerà alla scoperta delle sue caratteristiche tecniche, degli ambiti di utilizzo, dei prezzi aggiornati e delle migliori tecniche per lavorarlo e proteggerlo, così da ottenere il massimo dal tuo investimento.

Che cos’è il compensato marino
Il compensato marino è un pannello multistrato formato da sottili fogli di legno incollati a fibre incrociate. Ciò che lo distingue dal compensato tradizionale è la qualità dei materiali e la tipologia di incollaggio: vengono usate resine fenoliche impermeabili, capaci di resistere all’acqua e all’umidità senza perdere coesione, e si scelgono legni privi di difetti interni come nodi, fessure o vuoti.
Tra le essenze più comuni troviamo:
- Okoumé: leggero e facile da lavorare.
- Mogano: più denso e robusto.
- Pino fenolico: buon compromesso tra resistenza e costo.
Differenze con il compensato classico
A prima vista, compensato marino e compensato tradizionale possono sembrare simili, ma la loro composizione e destinazione d’uso li rendono molto diversi.
Il compensato classico è pensato per ambienti interni asciutti, e se esposto all’umidità tende a gonfiarsi e delaminarsi. Il compensato marino, invece, è progettato per resistere all’acqua, mantenendo stabilità dimensionale e integrità strutturale anche dopo anni all’esterno o in contatto con l’acqua.
Ecco un confronto diretto:
Caratteristica | Compensato Marino | Compensato Classico |
---|---|---|
Collante | Fenolico impermeabile | Colla urea o vinilica |
Strati interni | Selezionati, senza vuoti | Possibili nodi o fessure |
Uso tipico | Esterno, nautica, ambienti umidi | Interno, ambienti asciutti |
Durabilità | Alta | Media |

Utilizzi del compensato marino
Le applicazioni del compensato marino sono molteplici.
In ambito nautico, viene impiegato per scafi, sovrastrutture, paratie e arredi interni, dove deve resistere non solo all’acqua ma anche alla salsedine e all’umidità costante.
Nel settore edile, è utilizzato per rivestimenti in zone umide, casseri per gettate di calcestruzzo, controsoffitti e pannellature che richiedono robustezza e durata.
Per l’arredamento da esterni e il fai-da-te, il compensato marino è perfetto per mobili da giardino, fioriere, pergolati, tettoie e box. In questi contesti, la combinazione di resistenza e aspetto naturale del legno lo rende una scelta estetica e funzionale.
Vantaggi e svantaggi
Il principale vantaggio del compensato marino è la sua resistenza meccanica in condizioni difficili. Mantiene la forma anche dopo cicli di bagnato e asciutto, si presta a lavorazioni di precisione e può essere rifinito con vernici o impregnanti per aumentarne la durata.
Gli svantaggi principali sono:
- Prezzo superiore rispetto ai compensati standard.
- Peso maggiore.
- Minore varietà di essenze decorative rispetto ad altri pannelli.

Prezzi del compensato marino nel 2025
Il costo varia in base all’essenza, allo spessore, alla qualità degli strati interni e all’eventuale certificazione per uso nautico.
Spessore | Okoumé | Pino Fenolico | Mogano |
---|---|---|---|
4 mm | 20–25 €/mq | 18–22 €/mq | 28–35 €/mq |
6–8 mm | 25–32 €/mq | 22–28 €/mq | 35–45 €/mq |
10–12 mm | 32–40 €/mq | 28–35 €/mq | 40–50 €/mq |
15–18 mm | 40–55 €/mq | 35–50 €/mq | 55–70 €/mq |
20–25 mm | 50–65 €/mq | 45–55 €/mq | 65–80 €/mq |
Questi valori sono indicativi e possono variare a seconda del fornitore e del formato.
Come scegliere il miglior compensato marino
Per progetti esposti all’acqua o in ambiente marino, verifica che il pannello sia conforme alle normative EN 314-2 e BS 1088, che garantiscono un incollaggio resistente e materiali di qualità.
Al momento dell’acquisto, osserva attentamente il bordo tagliato: non devono esserci spazi vuoti tra gli strati.
Destinazione d’uso | Spessore consigliato |
---|---|
Rivestimenti leggeri | 4–8 mm |
Arredi da esterno | 8–12 mm |
Strutture e pavimentazioni | 15–20 mm |
Carichi elevati | 20 mm o più |
Come lavorare e proteggere il compensato marino
Il compensato marino si lavora con facilità, ma per ottenere il massimo conviene adottare alcune accortezze.
Durante il taglio, usa utensili affilati per evitare scheggiature e ottenere un bordo pulito. Se i bordi resteranno a vista, una leggera fresatura non solo migliora l’estetica ma riduce il rischio di sfaldature. Il materiale si presta bene a incastri e giunzioni rinforzate, che devono essere realizzate con precisione per garantire stabilità nel tempo. Nei fissaggi, privilegia viti in acciaio inox o collanti poliuretanici/epossidici, specialmente se il pannello sarà esposto alle intemperie.
Anche se progettato per resistere all’umidità, il compensato marino offre prestazioni ottimali se protetto da un buon ciclo di finitura:
- Preparazione: carteggia con grana fine e pulisci accuratamente la superficie.
- Primer/Impregnante: applica una mano uniforme su tutte le superfici, inclusi i bordi.
- Sigillatura: proteggi bordi e fori con sigillante specifico.
- Finitura: stendi due o tre mani di vernice nautica o poliuretanica, carteggiando leggermente tra una mano e l’altra.
- Manutenzione: rinnova il trattamento quando l’acqua non forma più gocce (“perla”) sulla superficie.
Domande frequenti (FAQ)
È un pannello multistrato resistente ad acqua e umidità, usato soprattutto in nautica ed edilizia.
Sì, grazie a collanti fenolici impermeabili.
Anche 15-20 anni in esterno, se protetto correttamente.
Con vernici impermeabili e trattamenti UV.
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