Come progettare gli impianti di casa

Premiamo un interruttore e la luce si accende. Apriamo un rubinetto ed esce l’acqua. Tutto in casa risponde prontamente ai comandi che impartiamo attraverso semplici gesti, talmente scontati da dimenticarci che, affinché questo avvenga, è stato necessario stabilire e realizzare percorsi idonei per diversi impianti di casa.

In una nuova costruzione tutto questo avviene quando l’involucro è ancora allo stato grezzo: rimanendo nel rispetto della normativa, le strade da seguire per la stesura dei vari impianti sono da valutare caso per caso ed in linea di massima sono gli impiantisti che, sentite le intenzioni del committente circa la distribuzione degli ambienti e del loro utilizzo, decidono quale logica sia meglio seguire; è fondamentale pertanto che il proprietario abbia già le idee abbastanza chiare sulle proprie esigenze abitative.

Circa la stesura delle varie linee si possono fare soltanto considerazioni a livello generico. La tendenza è quella di far passare le guaine dei vari impianti a pavimento: si ha il massimo spazio a disposizione per decidere i percorsi, si lavora a terra senza scale o ponteggi e si hanno costi di manodopera inferiori, limitando all’indispensabile la realizzazione di scanalature nei muri. Per alcuni impianti, tuttavia, se sono previste controsoffittature può rivelarsi vantaggioso far correre le guaine nella loro struttura in modo che siano ispezionabili.

L’impianto elettrico merita un discorso a parte: in molti casi può non essere consigliabile la stesura a terra, ad esempio se viene scelta una pavimentazione che può rivelarsi permeabile in caso di allagamento (specie a piano terra), se il livello del massetto non lo permette o nel caso di impianti di riscaldamento a pavimento. Convenzionalmente l’impianto elettrico viene realizzato a parete, le guaine principali corrono orizzontalmente in prossimità del soffitto ed attraversano i muri in verticale per giungere agli utilizzi. Esistono due criteri: impianto ad anello o impianto a stella, quest’ultimo più sicuro e funzionale. Nel primo caso, infatti, si forma un percorso chiuso che porta corrente a più utilizzi e può essere sede di correnti elevate e di campi elettromagnetici; la configurazione a stella è invece ramificata, ogni utilizzo è raggiunto da una coppia di conduttori e l’impianto è espandibile e sezionabile con maggior facilità.

Una curiosità: per ridurre i campi magnetici sarebbe opportuno disporre i collegamenti alla linea elettrica partendo da sud. Le onde elettromagnetiche viaggiano da nord verso sud, in questo modo tenderanno ad allontanarsi dall’abitazione. Lo stesso vale per l’installazione del contatore, che dovrebbe comunque essere lontano dalla camera da letto.

Altro aspetto riguarda la diversa colorazione delle guaine a seconda degli impianti: contrariamente a quanto si pensi, non esiste una normativa che attribuisca ad ogni impianto un colore specifico, la differenziazione viene fatta secondo criteri empirici dagli impiantisti e serve soprattutto a loro per non commettere errori nel collegamento delle diverse utenze.


Con una piantina in scala alla mano si può effettuare una prima progettazione di tutto ciò che può essere utile nelle varie stanze, ipotizzando già la disposizione degli arredi, soprattutto quelli che andranno ad occupare le pareti.
Da questo punto di vista, bagno e cucina sono gli ambienti che necessitano di una predisposizione più attenta.

ANTENNA TV E TELEFONO SEPARATI DAI CAVI ELETTRICI

I cavi elettrici devono per legge passare in guaine separate dagli altri impianti. Questo non tanto per le possibili interferenze (essendo il cavo dell’antenna di tipo coassiale, la frequenza della corrente elettrica non causa disturbi apprezzabili al segnale), ma per il rischio che l’elettricità possa trasmettersi ad apparecchi TV e telefonici e costituire un pericolo ben più grave.

L’IMPIANTO TERMOIDRAULICO

La parte di impiantistica relativa al riscaldamento è la più difficile da progettare, in quanto il condizionamento degli ambienti può passare attraverso sistemi diversi, dalle apparecchiature che si occupano della produzione termica a quelle che permettono la diffusione del calore.
Restringendo il discorso all’acqua sanitaria, il lavoro dell’idraulico oggi è molto velocizzato dall’utilizzo di tubi e raccordi di PVC per gli scarichi e di tubi multistrato per l’adduzione. I primi hanno un innesto a bicchiere, provvisto di una guarnizione che ne permette il montaggio a secco; i tubi multistrato vengono inseriti in raccordi che vanno serrati (crimpati) tramite un’apposita pinza. Naturalmente, quelli relativi all’adduzione di acqua calda vanno avvolti con guaine isolanti. L’impianto è steso a pavimento e risale verticalmente la parete solo in corrispondenza dei sanitari.
Per le tubazioni di scarico, l’innesto alla colonna deve seguire il percorso più breve e rettilineo possibile, per poter dare la giusta pendenza (almeno 1%) senza avere altezze che possono causare difficoltà nella fase di pavimentazione.

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