A quanto pare, l’Italia è il Paese dove ci si sposta da un piano all’altro con maggiore intensità: un quinto degli ascensori esistenti in Europa è installato sul nostro territorio ed a livello industriale siamo leader in questo settore. Ma, purtroppo, il 40% di quelli in funzione ha oltrepassato i 30 anni di servizio ed il 60% manca di tecnologie capaci di garantire la necessaria sicurezza.
Rispetto alle macchine del passato, spesso i moderni ascensori, elettrici o idraulici, possono essere installati senza bisogno di uno spazio da adibire a locale macchina, senza che debba esistere un vano corsa, senza realizzare una fossa profonda. Le strutture portanti consentono di posizionare l’ascensore dentro o fuori le mura dell’immobile.
L’adozione di un nuovo ascensore, o la sostituzione di una macchina di vecchia concezione con una nuova, permettono al consumatore di beneficiare di diverse agevolazioni: la detrazione Irpef , il contributo in base alla legge 13/89 per l’abbattimento delle barriere architettoniche (se utilizzato da persone disabili) e la detrazione per interventi di ristrutturazione. Se ci sono le circostanze per cumulare i contributi, oltre il 50% del costo può essere rimborsato; inoltre è possibile l’applicazione dell’IVA agevolata al 4%, sempre per i disabili.
Gli ascensori di tipo idraulico sono generalmente installati in edifici non superiori a 5 piani e quando non occorre una velocità elevata: di solito si tratta di impianti idraulici indiretti, il cui pistone ha una sezione maggiore rispetto a quelli diretti, e proprio per questa sua caratteristica non necessita di foro nel terreno. Il loro successo commerciale degli anni scorsi è oggi conteso dalle macchine elettriche con sistema MRL, quello che consente di fare a meno di un locale macchina.
CON STRUTTURA PORTANTE
Questo tipo di installazione non abbisogna di opere murarie perché si avvale, per l’appunto, di una struttura metallica portante: è sicuramente la soluzione più indicata quando non c’è sufficiente spazio all’interno e l’ascensore viene installato all’esterno. La struttura metallica è tamponata con ampie superfici vetrate per limitare l’impatto con l’architettura dell’edificio.
Altro vantaggio di questa scelta è che il montaggio può essere portato a termine indipendentemente dalle condizioni del cantiere; inoltre, vengono eliminati i costi aggiuntivi di eventuali opere murarie sull’immobile.
Kone
La struttura portante è comunque una soluzione valida anche per installazioni interne in edifici esistenti, ove non sia possibile la realizzazione di un vano proprio per l’ascensore.
Ceteco
CON FISSAGGIO A MURO
Daldoss
Con l’adozione del motore gearless, la macchina si trova completamente all’interno del vano, sostenuta dalle guide; tutto il carico dell’ascensore grava su queste e sul contrappeso, non occorrono travi portanti da fissare alle pareti del vano di corsa né altre opere murarie, in quanto la macchina è fissata in testata, appoggiata su un telaio connesso a guide e contrappeso.
L’armadio di servizio è affiancato alla porta dell’ultimo piano ed ha un’ingombro contenuto.
IGV – Overfit® Gearless
Il vano di un’ascensore può essere diviso in tre parti: fossa, corsa e testata. La prima rappresenta lo spazio tra il fondo del vano ed il livello del primo piano servito; la corsa è la distanza compresa tra le soglie estreme dei livelli serviti; la testata è l’altezza tra l’ultimo livello servito ed il bordo interno superiore del vano.
La Direttiva Ascensori 95/16/CE entrata in vigore nel 1999, pur prevedendo uno spazio minimo di rifugio oltre le posizioni estreme della cabina per impedire rischi di schiacciamento, permette l’adozione di ascensori con fossa e testata ridotte negli edifici esistenti, purché venga assicurata la sicurezza con altri mezzi appropriati.