Tipi di piastrelle

Esistono vari tip di piastrelle che possono suddividersi in smaltate e non, valorizzate da una vetrificazione le prime, sia nell’aspetto sia nella resistenza alle macchie, molto porose e dall’aspetto rustico e naturale le seconde.

I tipi di piastrelle smaltate si ottengono attraverso due diversi procedimenti, la monocottura e la bicottura. Nella monocottura la pasta e lo smalto vengono cotti simultaneamente e si ottiene un prodotto molto robusto, idoneo per le pavimentazioni. La bicottura avviene in due fasi ben distinte, conferisce un maggior pregio alla piastrella che però è più delicata e adatta solo per i rivestimenti. La pasta di partenza può essere bianca o rossa. Per le ceramiche quest’ultima, più ricca di ferro, è meno usata perché la pasta bianca favorisce una resa cromatica migliore degli smalti. I prodotti sono più o meno resistenti a gelo e salsedine a seconda del tipo di argilla utilizzata.

Tipi di piastrelle – Legenda (sagoma foto di scena)

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1: mosaico stone
2-4: piastrella di finto mosaico
3: ceramica smaltata
5-19-20: grès porcellanato
6: piastrella smaltata decorata
7-8-17: decori colorati a mano
9: mosaico ceramica smaltata
10-15-16: cotto fatto a mano
11-13: pezzi speciali finitura
12: cotto smaltato
14-27: ceramica lappata
18: mosaico di vetro
21: cotto arrotato
22-23: ceramica
24: ceramica vetrosa
25-26-27-28: mosaico

Tipi di piastrelle

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  1. Ceramica: facile da pulire, igienica e duratura, esiste anche il tipo “tecnico” che riproduce l’aspetto di altri materiali, quali seminati, radiche, mattoni e altre pietre, perfino pelle e cuoio. Può essere di mono o bicottura, smaltata e non.
  2. Cotto: assolutamente naturale, ottenuto da una miscela di acqua e argilla posta in stampi e cotta a temperature elevate. è poroso, perciò assorbente, e va sottoposto a trattamenti impermeabilizzanti dopo la cottura o dopo la posa.
  3. Grés porcellanato: ha grande durezza, è compatto e colorato, superficie e massa non sono distinguibili come nelle ceramiche smaltate in quanto lo smalto viene apposto a secco e pressato insieme all’argilla.
  4. Marmo: leader delle superfici lapidee per le colorazioni e le venature determinate dalle impurità imprigionate nella pietra originale. Essendo un materiale poroso necessita di trattamenti che ne limitino l’assorbimento di liquidi.
  5. Mosaico: piccole tessere di pasta di vetro o ceramica vengono premontate su un supporto di fibra di vetro o di carta che rende la posa molto simile a quella di una piastrellatura. Ideale per supporti curvi o sagomati.
  6. Klinker: è il più tenace tra i materiali ceramici, ottenuto da argille ceramiche pure cotte a 1200 °C per 8-10 ore. Le finiture sono molte, grezze o smaltate, lisce o rugose, queste ultime utilizzate per camminamenti esterni antiscivolo.

Esistono, inoltre, tipi di piastrelle sottili di grès porcellanato che hanno spessore ridotto a soli 3 mm, disponibili anche in grandi formati e in lastre da 3×1 m. Queste caratteristiche si apprezzano particolarmente nelle ristrutturazioni, in quanto le lastre possono essere incollate al rivestimento esistente senza smantellarlo e senza dover apportare modifiche ai serramenti, sia su pareti sia su pavimenti. I grandi formati, posati con fugatura ridotta, hanno l’effetto di un rivestimento continuo.

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