Riparare il soffiatore a scoppio

Dallo smontaggio al riassemblaggio, l’intervento di riparazione del soffiatore a scoppio, a seguito del grippaggio del motore avvenuto per il funzionamento della macchina senza lubrificante nella miscela: una fatale disattenzione.

soffiatore a scoppio 1
Il kit originale per la riparazione dei danni da grippaggio del soffiatore consta di un nuovo complesso cilindro più testa (tutt’uno), pistone e due fasce. Costa circa 65 euro.

Riparare un soffiatore a scoppio non è un’operazione per la quale dobbiamo temere in chissà quale spesa: è sufficiente conoscere un po’ la meccanica del soffiatore a scoppio… e qualche trucco. Quasi tutti gli strumenti portatili con motore a scoppio che si usano in giardino hanno ciclo a 2 tempi, ovvero, vanno alimentati con miscela. Quando si prepara il carburante per queste macchine vanno considerate alcune regole fondamentali per preservare la durata del motore.

Utilizzo dell’olio

Innanzi tutto va sempre usato olio per miscela a 2T; inoltre è meglio orientarsi su un prodotto di alta qualità perché nelle lunghe sessioni di lavoro solo un olio molto performante mantiene le sue caratteristiche, continuando a lubrificare a dovere le parti sollecitate del propulsore. Per quel che riguarda l’errore umano, se si prepara la miscela di rado, capita di mettere nel serbatoio solo benzina invece di miscela, convinti di averla già preparata in precedenza.

Per evitare questo rischio frequentissimo è buona norma usare due taniche, una più grande in cui si tiene la benzina pura, per i vari utilizzi, e una più piccola in cui si prepara la miscela, un po’ alla volta. Quindi si adotta la regola che solo il contenuto della piccola può essere messo nel serbatoio: se non ce n’è, si deve preparare nuova miscela. Infine va tenuto conto che la benzina verde si degrada più velocemente della benzina super di un tempo, quindi non la si deve mai lasciare invecchiare.

In buona sostanza quando si mette in rimessaggio la macchina per l’inverno bisogna svuotare il serbatoio e consumare tutta la benzina presente nel carburatore. Tutte queste evenienze possono essere causa di danneggiamento delle fasce e del pistone, rigando nel contempo la camicia del cilindro. Data la similitudine dei motori, questo tipo di riparazione è analoga su tante altre apparecchiature da giardino con motore a 2 tempi.

Come è fatto un soffiatore a scoppio

soffiatore a scoppio

smontaggio del soffiatore a scoppio

riparazione soffiatore

  1. Lo smontaggio inizia rimuovendo le parti di contorno, utili alla collocazione in spalla del soffiatore.
  2. La macchina è quasi interamente rivestita di gusci in plastica, che offrono protezione all’utilizzatore dal rischio di toccare inavvertitamente parti incandescenti o in movimento.
  3. Il componente funzionale del soffiatore è la ventola alloggiata in una specie di conchiglia: tale forma è studiata per agevolare il convogliamento forzato dell’aria nel tubo di uscita.
  4. Tolta la ventola, che è imbullonata direttamente nell’albero motore, si toglie anche la metà sottostante della conchiglia.
  5. La protezione del carburatore si toglie molto facilmente in quanto è tenuta solo da una vite con manopola, essendo richiesta un manutenzione frequente su tale elemento.
  6. L’ultimo guscio di plastica è quello che comprende il sistema di avviamento, ovvero della puleggia con molla che forza il riavvolgimento del cordino dopo aver fatto lo strappo d’avvio.
  7. Prima di entrare nel vivo della meccanica restano ancora alcuni elementi di protezione: un foglio di materiale resistente al calore è avvitato sulla testa del motore in modo che le plastiche non restino a diretto contatto con le parti più calde come le alette del cilindro, il collettore e la marmitta di scarico.
  8. Prima di rimuovere il carburatore bisogna togliere il filtro dell’aria e sganciare la cavetteria dell’acceleratore.

Nel cuore del motore

soffiatore

  1. Finalmente inizia lo smontaggio vero e proprio del motore. Le prime cose da rimuovere sono i componenti fissati direttamente al gruppo testa-cilindro: da un lato due viti con testa a brugola tengono ben stretta in posizione la marmitta.
  2. Tra la marmitta e il collettore di scarico c’è una spessa guarnizione di materiale termorefrattario; questa ha una dimensione molto maggiore di quanto non sia necessario come utilizzo di guarnizione, perché estendendosi verso il basso e fasciando ampiamente la marmitta anche al di sotto, protegge dal calore il serbatoio del carburante.
  3. Sull’altro lato del cilindro si rimuove il carburatore, tenuto da due viti serrate sul collettore d’aspirazione.
  4. Il collettore, a sua volta fissato con due viti, non è in contatto diretto con il cilindro: ha una guarnizione simile a quella della marmitta, ma che si estende solo verso l’alto, per proteggere dal calore il carburatore.
  5. La candela si rimuove non solo per l’eventuale sostituzione, ma anche per eliminare l’effetto della compressione nella camera di scoppio che rende più duro far girare a mano il motore, nelle fasi di smontaggio e rimontaggio.
  6. Svitate quattro lunghe viti con testa a brugola, il gruppo testa-cilindro, che in questo motore è un unico pezzo, si solleva dal basamento mentre il pistone fuoriesce dalla camicia, ciondolando sullo spinotto che lo articola alla biella.
  7. Il pistone appare decisamente provato dall’uso accidentale senza olio; una delle due fasce si è frantumata e non ve n’è più traccia. Una molletta tipo seeger va rimossa con una pinza a becco curvo per poter spingere fuori da una parte lo spinotto che tiene il pistone legato alla biella.
  8. Lo spinotto del pistone non è in diretto contatto con la sede della biella; fra loro è interposta una gabbietta a rulli che elimina l’attrito fra i due. è facile che, lavorando in mancanza d’olio, questa ne abbia risentito: la sostituzione è consigliata.
  9. Le fasce che accompagnano il pistone nel kit di riparazione si mettono in posizione, avendo l’accortezza di far combaciare la parte aperta con il rilievo presente sulla loro sede nel pistone.
  10. Rimessa in sede la gabbietta a rulli si mette una goccia d’olio per lubrificare la parte preventivamente.
  11. Per rimettere a posto lo spinotto bisogna sostenere il pistone appoggiandolo su un tacco di legno per non danneggiare lo snodo della biella.
  12. La molletta seeger si rimette a posto tenendola per la zona centrale, inserendone l’altra estremità nella sua sede del pistone, e forzando in torsione per fare in modo che vi entri per tutta la sua circonferenza.
  13. Il pistone nuovo va rimontato correttamente orientato: un piccolo triangolo sulla faccia superiore indica una direzione che deve corrispondere con la freccia presente sul basamento del motore e sulla guarnizione del cilindro.

Ritorno sui propri passi

Fra i vantaggi che al giorno d’oggi offre la tecnologia c’è anche quello di poter documentare il lavoro che si svolge. Queste stesse immagini delle operazioni passo-passo, che noi facciamo per illustrare il complesso dell’intervento di riparazione, rappresentano un’accortezza utilissima a chiunque per memorizzare i passaggi cruciali dello smontaggio di una macchina o un elettroutensile, per poi, quando si tratta di dover riassemblare il tutto, dipanare eventuali dubbi sul posizionamento dei pezzi e, non ultimo, riconoscere viti, dadi e rondelle utilizzate in un punto, piuttosto che in un altro. Riprendiamo quindi a ritroso i passaggi seguiti precedentemente, con l’obiettivo di rimettere tutto al suo posto.

  1. Prima di rimontare il cilindro, è consigliabile depositare al suo interno un goccia d’olio da distribuire su tutta la superficie della camicia, tirandola con un dito.
  2. 2. Si rimette la guarnizione sul basamento del motore e su di essa si avvita il gruppo testa cilindro, serrando a fondo.
  3. 3. Rimettendo in posizione la protezione termica del carburatore, che fa anche da guarnizione, si applica il collettore d’aspirazione e si blocca con le sue due viti.
  4. 4. Segue l’aggancio della cavetteria dell’acceleratore, il cui terminale di piombo si innesta al leveraggio della valvola a farfalla.
  5. 5. Sul lato opposto del cilindro, sempre con l’interposizione del grembiule termico, si avvita la marmitta sul collettore di scarico.
  6. 6. Rimontate le ultime protezioni termiche, collegati i pochissimi fili elettrici e riavvitata la candela, di può iniziare il montaggio dei gusci di plastica: per prima la semiconchiglia del sistema di soffiatura dell’aria.
  7. Ricordando di mettere prima la rondella d’appoggio, si inserisce sull’albero la girante,
  8. da bloccare con rondella e dado.

Montare e provare

soffiatore a scoppio 9

Mentre al momento della rimozione tutto risulta semplice, quando bisogna riassemblare sembra che qualche pezzo voglia fare i capricci, sino al punto che si può perdere la pazienza. Errore! Inoltre, accade anche che dopo un po’ di fatica si riesca nell’intento, ma, finito il lavoro, ci si accorga che qualcosa non è andato per il verso giusto. Questo può capitare in qualsiasi fase, ma in determinati punti, come quelli che seguono, si presentano riassemblaggi di cui è meglio verificare immediatamente la funzionalità, almeno della parte in questione.

    1. Rimettere in sede il guscio esterno che porta con sé la puleggia d’avviamento è una fase semplice, ma che richiede il posizionamento corretto di determinate parti mobili; fatti gli allineamenti, le parti si innestano, le superfici di contatto nel contorno vanno a combaciare perfettamente.
    2. Facendo in modo che nulla si muova, si innestano le viti e si serrano con una chiave a brugola. Al termine è caldamente consigliata una verifica della funzionalità del cordino d’avviamento; non è necessario mettere in moto il soffiatore, basta controllare che il cordino esca quando lo si tira per la maniglia di gomma e poi rientri richiamato dalla molla della puleggia.
    3. Prima del montaggio del filtro dell’aria, che offre un certo impedimento nei movimenti, conviene verificare la funzionalità dell’acceleratore, agendo sull’impugnatura del soffiatore; il grilletto non deve essere duro da tirare, pena l’indolenzimento della mano nelle sessioni di lavoro più prolungate. Se così fosse bisogna lubrificare il cavo e controllare che nel montaggio non gli si abbia fatto seguire un percorso più tortuoso di quello originale. Se l’elemento filtrante è di spugna, dopo il lavaggio con la benzina, bisogna applicare due gocce di olio viscoso per filtri; se è di carta nessun lavaggio: basta una soffiata con l’aria compressa.
    4. La chiusura della metà esterna della conchiglia non presenta problemi, se la parte interna è perfettamente allineata e centrata, altrimenti la girante tocca il guscio in qualche punto: verificare che giri senza impedimenti, non appena serrate tutte le viti sul contorno della conchiglia.
    5. Il tubo di soffiaggio si innesta nella sede presente all’uscita della chiocciola, lasciando libera la vite con dado di ritenzione; un o-ring inserito nel suo avvallamento fornisce la necessaria tenuta nella giunzione.
    6. La vite che blocca il tubo è fermata da un dado con sede esagonale in modo da affogare nella plastica della chiocciola; in questo modo può essere stretta con la sola chiave a brugola.
    7. Lo schienale che isola e protegge la schiena quando il soffiatore è in spalla è montato su silent-block che eliminano completamente la percezione delle vibrazioni. Attenzione a non stringere in modo eccessivo i dadi per non rischiare di strappare la gomma di cui questi sistemi di attacco elastico sono formati.

 

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Commenti

  1. devo smontare e sostituire anche la biella. oltre il cilindro ed il pistone, se per cortesia mi da una dritta. grazie

  2. devo sostituire biella pistone e cilindro di un soffiatore Mecculloch GBV345, come si smonta la biella dalla parte albero motore?

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