Editoriale tratto da Far da sé n.451 di Giugno 2015
Editoriale Far da sé Autore: Nicla de Carolis
Musica per le nostre orecchie le parole che il Presidente del Consiglio, in visita in Alto Adige, ha pronunciato parlando della scuola di questa regione dove quasi tutto è perfetto. «Copieremo il modello di formazione duale del Sudtirolo», ha annunciato il premier dopo la visita della Stahlbau Pichler, azienda di Bolzano specializzata nella lavorazione dell’acciaio che ha collaborato alla realizzazione di nove padiglioni dell’Expo e ad altre numerose strutture e facciate di edifici modernissimi progettati dalle nostre archistar (www.stahlbaupichler.com). «Qui in Alto Adige la disoccupazione giovanile è il 12%, solo un quarto di quella nazionale e un sesto, oppure addirittura un settimo, di quella di alcune Regioni del sud». «Non vogliamo cancellare l’istruzione classica, ma puntare sull’alternanza scuola-lavoro». Forse qualcuno di voi ricorderà quando, già nel 2010, col nostro progetto MANUALITà, UN GIOCO DA RAGAZZI (progetto volto a diffondere la manualità creando laboratori per bambini e ragazzi dalle elementari alle medie con l’obiettivo di aprire nuovi orizzonti e magari anche prospettive lavorative, vedi il servizio da pag 54), ci ispiravamo alle scuole dell’Alto Adige dove, contrariamente al resto d’Italia, non solo le “applicazioni tecniche” restano ben presenti nei programmi di studio, ma ogni scuola è dotata di laboratori attrezzatissimi. Qui i ragazzi, seguiti da insegnanti preparati, si possono cimentare a costruire, assemblare, capire come si fa e come funziona e, grazie a ciò, riescono ad avere un panorama più vasto riguardo a quello che faranno da adulti. Il loro orizzonte non si limita a lavori come l’avvocato, l’impiegato di banca o un qualsiasi altro impiego nel terziario dietro a una scrivania, davanti a un computer (in questi campi, si sa, è molto difficile trovare un’occupazione), ma si estende alle tante attività che includono l’uso del saper fare con le mani. Dagli infiniti lavori della moda a quelli della produzione e della cucina di cibo buono, alla produzione di mobili di legno massello e alle centinaia di altre eccellenze del nostro made in Italy che tutto il mondo vuol comprare. è importante che finalmente la politica capisca quello che è il vero potenziale economico della nostra Nazione, è importante che capisca come questa ricchezza non si possa disperdere in nome di una globalizzazione e di una concorrenza che può vederci solo perdenti. Le nostre capacità e tradizioni nell’ambito dell’artigianato specializzato e del lusso, arricchite dalle innovazioni tecnologiche, devono essere insegnate e tramandate ai giovani. è importante che la politica si attivi per abbattere il modello culturale che vuole i lavori fatti con mente e mani inferiori rispetto a quelli “intellettuali”. Quindi, in questo caso, onore a Renzi che, con il suo confortante proclama, sembra voglia ridare dignità ai lavori manuali. Per i risultati concreti, ovviamente, bisognerà aspettare…