Il tornio per metalli

Come è fatto il tornio per metalli? Curiosiamo tra le parti che lo compongono

Il tornio per metalli è una macchina complessa e non facile da utilizzare in modo da sfruttarne a pieno le potenzialità. La velocità di rotazione, di avanzamento, la profondità delle passate sono parametri che devono tener conto soprattutto della durezza del materiale, ma facendo esperienza utilizzando qualche pezzo di alluminio o ferro dolce (per non rischiare di scheggiare gli utensili) si possono apprendere almeno le nozioni per le lavorazioni di base.

L’elevata precisione e la robustezza sono le principali caratteristiche riscontrabili in un tornio per metalli, in grado inoltre di lavorare anche materie plastiche come nylon o teflon. Anche un tornio per un´officina fai da te come quello che abbiamo provato deve avere un certo peso, per essere stabile e insensibile alle vibrazioni dovute all’asportazione del materiale su un manufatto in rapida rotazione. Il bancale è la struttura di sostegno e di collegamento dei vari organi della macchina. Nella parte superiore sono ricavate le guide prismatiche a V rovesciate per il movimento longitudinale del carrello e della controtesta. Questa si trova sul lato destro del bancale e su di essa va inserita la contropunta: serve per mantenere bloccati frontalmente i pezzi che affiorano notevolmente dal mandrino allo scopo di contrastare le vibrazioni, ma serve anche come riferimento per trovare l’esatta altezza alla quale bloccare gli utensili sulla torretta. Il carrello scorre liberamente sulle guide ed è costituito da diverse parti mobili una rispetto all’altra. Gli organi di trasmissione del movimento sono la testa motrice, alla quale è collegato il mandrino, la scatola ingranaggi e l’insieme costituito da barra scanalata, vite madre e cremagliera.

LE VARIE COMPONENTI DEL TORNIO PER METALLI

  1. IL MANDRINO Montato sulla testa motrice, il mandrino è di solito autocentrante ed il bloccaggio del pezzo è assicurato da tre ganasce che si spostano in modo simmetrico rispetto al centro. Ogni mandrino dispone di due serie di ganasce che permettono il serraggio del pezzo internamente o esternamente. Ogni ganascia riporta un numero diverso e va inserita nella cava corrispondente rispettando la sequenza di montaggio.
  2. LA TORRETTA Si sposta in senso longitudinale, manualmente tramite un volantino o automaticamente azionando una leva. Salendo, troviamo la slitta per il movimento trasversale e lo slittino che ospita la torretta girevole e può avanzare anche obliquamente.
  3. UNA CASCATA DI INGRANAGGI Togliendo il coperchio della scatola ingranaggi si accede al sistema di ruote dentate che trasmette il moto della testa motrice al cambio di velocità interno. A seconda del lavoro da eseguire è possibile sostituire gli ingranaggi con altri a corredo ed ottenere i diversi passi per le filettature; l’albero del mandrino è cavo per consentire il passaggio di pezzi lunghi.

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