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Protetti da una sicurezza a molla e da un particolare sistema di aggancio i moschettoni garantiscono la solida unione tra due diversi elementi
Tra tutte le invenzioni che hanno cambiato la vita dell’uomo si pensa subito al fuoco, alla ruota, ma non si pensa mai ad altri lampi di genio come quello di chi ha trovato il modo di tenere uniti in modo flessibile, ma saldo, due oggetti separati. È il caso di quegli accessori metallici rigidi o girevoli, che hanno forme e modalità di funzionamento diverse che, genericamente, chiamiamo moschettoni.
Si tratta di una barra ripiegata a ovale con una apertura protetta da una sicurezza a molla: un moschettone inox ricavato da una barra Ø 8 mm ha una sollecitazione ammissibile di ben 2700 kg. Un piccolo segreto sta nel sistema di chiusura: oltre ad avere un ritorno a molla che lo mantiene sempre chiuso, ha anche un sistema di aggancio tale da impedire alla parte curva di “raddrizzarsi” quando è sollecitata.
Non è strano che a un sistema così semplice si possa affidare la propria vita come fanno gli scalatori, i cui moschettoni sono, tra l’altro, in lega leggera anziché acciaio, o i marinai che ne fanno un uso esteso per corde e vele.
Una corda disposta a cappio si ferma con il morsetto serracavo. Si tratta di una barra piegata a “U” e filettata alle estremità sulla quale scorre un blocchetto sagomato con due fori. Sono fatti per accogliere il passaggio di due cavi che vengono schiacciati insieme tramite il serraggio di due dadi.
Aggancio e sgancio
Tipologie di moschettoni
Morsetti e grilli
I tenditori
A differenza dei moschettoni permettono il tensionamento dei cavi grazie alla presenza di filettature con passo opposto. Ruotando le maniglie o il tubetto filettato (dipende dal sistema costruttivo) si avvicinano gli occhielli posti agli estremi delle barre filettate.
La forza che si riesce a trasmettere è considerevole per cui i cavi metallici possono trasformarsi facilmente in supporti quasi rigidi adatti per sostenere tendaggi rimanendo pressoché rettilinei.
I tenditori di questo tipo si utilizzano per tensionare nel modo corretto i cavi elettrici delle lampade sospese, sia che siano da tendere in posizione orizzontale (quando attraversano una stanza) sia quando sono da tendere verticalmente (fra soffitto e pavimento).
I tenditori si trovano di dimensioni differenti, in modo da adeguarne la portata al peso che devono supportare.
Come detto, tuttavia, la forza che questo sistema è capace di esprimere è notevole, quindi, a prescindere dalla caratura del cavo che si mette in tensione, è necessario agire con cautela al momento del tensionamento.
Bisogna considerare la robustezza del supporto su cui la trazione agisce (muratura, legno, ferro, cartongesso, plastica ecc) per evitare deformazioni o, peggio, cedimenti.
Nella foto tutto sembra ben proporzionato; tuttavia, tirando il tenditore con una piccola leva, il cavo d’acciaio può raggiungere una tensione tale da “suonare” come una corda di chitarra. In questo caso le dimensioni dei tasselli utilizzati non sono sufficienti: finirebbe sicuramente per piegarsi l’anello aperto del tassello, sino a rendere inutile il fissaggio.