Plastiche scooter: ravviva così

Ravvivare plastiche scooter usurate è indispensabile dopo anni di raggi solari e di intemperie

Per ravvivare plastiche scooter usurate non sono necessari interventi invasivi. Lo scooter del nostro lettore Sergio Mosca appare abbastanza ben conservato, nonostante i suoi 10 anni: non era così prima che sperimentasse un trattamento per ridare un aspetto decoroso alle plastiche non verniciate, letteralmente “cotte” dal sole. Per ravvivare plastiche scooter l’intervento per si basa sull’utilizzo di una vernice antichizzante in gel, nei colori grigio e nero antracite, applicata a tampone come nei restauri dei mobili con gommalacca. Non potendo prevedere il risultato e, soprattutto, la resistenza o la trasformazione a distanza di tempo, lo scorso anno ha scelto di testare la tecnica con una sola mano stesa sul tunnel centrale e sul coperchio del vano portaoggetti. Visto l’esito positivo, quest’anno per rinnovare le parti in plastica dello scooter ha smontato le altre parti per completare il trattamento di rinnovo, in due mani.

plastiche scooter
Plastica usurata

Come ravvivare plastiche scooter usurate

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I pezzi che compongono il grosso carter laterale, come pure il cruscotto e altre parti, vengono smontati per poter effettuare più a fondo il rinnovo delle superfici.
Dove non è possibile o risulta sconveniente lo smontaggio, occorre proteggere le parti verniciate della carrozzeria o i materiali diversi dalle plastiche deteriorate con carta gommata, giornali, teli e nastro di carta.
Il tampone ideale per l’applicazione della vernice è costituito da un fazzoletto di cotone riempito con ovatta, carta asciugamani e ritagli di stoffa.
l prodotto si applica in due mani intervallate da un breve tempo di asciugatura. Già dopo la prima mano, stesa con passate leggere di pochissimo prodotto, distribuito con movimenti circolari e veloci, si ottiene un buon risultato: la vernice viene assorbita rapidamente dalla superficie porosa e cristallizzata.
La foto si riferisce al primo tentativo effettuato l’anno scorso sulle parti maggiormente degradate, senza rimuoverle dalla loro collocazione: visto il successo e la durevolezza del trattamento, il rinnovo è stato successivamente esteso agli altri componenti non verniciati, previo smontaggio.

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